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Giuliano Amato ce l'ha più verde di tutti: ambientalismo cancella sovranismo

Andrea Tempestini
Andrea Tempestini

Milanese convinto, classe 1986, a "Libero" dal 2010, vicedirettore e digital editor. Il mio sogno frustrato è l'Nba. Adoro Vespe, gatti, negroni e mr. Panofsky.

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Giuliano Amato Foto: Giuliano Amato
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Camicia con taschino e quell'aria che trasuda ecosostenibile disperazione, Angelo Bonelli, leader dei Verdi, si lancia nella gara a chi ce l'ha più verde con Giuseppe Conte. "Non può sventolare ora la bandiera ambientalista: le chiacchiere stanno a zero", attacca in un'intervista a Repubblica. Parla di "pseudo-ambientalismo" grillino, rimprovera al presunto avvocato del popolo di essere stato premier di "ben due governi "in cui, sostiene, per l'ambiente ha fatto poco e nulla. 

Dunque lo enuclea, questo poco e nulla: "Conte da premier ha approvato un programma energia e clima che di fatto violava la direttiva Ue con una riduzione di Co2 prevista al 37% contro il 55% chiesto dall'Europa. Ha ostacolato il piano verso l'auto elettrica. Ipotizzato di installare rinnovabili per il 30% entro il 2030 quando l'obiettivo sarebbe l'80%. Per non parlare delle rinnovabili".

Per carità di patria, temi importanti e probabilmente decisivi, anche a giudizio - residuale - dello scrivente, ma non si può fare a meno di notare come vengano rivendicati - da Bonelli - proprio nella settimana in cui il governo darà il (ri)-via libera ai sette stabilimenti a carbone più inquinanti dello Stivale. Questo per cercare di mettere una (piccolissima) toppa alla catastrofe energetica che ci sta travolgendo. Il tutto senza che nessuno fiati, per inciso nemmeno Bonelli nell'intervista in questione. Questo per dire che forse il fatto che la riduzione di Co2 faccia 37 invece che 55, nello scenario luciferino di oggi, interessi il giusto. 

Eppure la gara a chi ce l'ha più verde bisogna correrla comunque. E metti caso che Conte possa vincerla, Bonelli si gioca la carta del pari e patta, tutti amici e - qui non si sbaglia mai - i cattivi sono quelli di destra. Chiude l'intervista con questa frase: "Vedo da parte di Giuseppe Conte molte parole e zero fatti. E gli rivolgo un appello: non siamo noi i nemici, si concentri su altri, a partire dalla destra". Insomma, non rompermi le palle e prenditela con Melonisalviniberlusconi: un "appello", testuali parole.

Ma né Bonelli, né Conte, né nessun altro deve arrovellarsi chiedendosi chi abbia vinto, perché a trionfare per distacco nella gara a chi ce l'ha più verde è Giuliano Amato. Che c'entra il dottor Sottile? Bene, nella medesima edizione di Repubblica che ospita l'intervista di Bonelli, 19 pagine più avanti nello sfoglio, c'è una un'altra intervista al presidente della corte Costituzionale. Si parla anche in questo caso di ambiente e di cambiamento climatico. Una peculiare domanda recita: "La coscienza ambientalista è un antidoto al nazionalismo?". Amato risponde: "Necessariamente lo è: tutto ciò che riguarda l'ambiente cancella il sovranismo. Ovunque viviamo abbiamo tutti lo stesso destino: se continuano a usare il carbone di là, si inquina l'aria di qua. Non esistono più confini".

Sì, abbiamo un vincitore, partita chiusa con sublime zampata: Amato ce l'ha più verde di tutti.

E abbiamo anche una certezza: quelli di destra, i sovranisti, hanno tutte le colpe del mondo. Ma verranno "cancellati" - ancora testuali parole - dall'ambiente.

Ma davvero?

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