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Bergoglio, l'ammissione-passo falso su papa Ratzinger

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Dopo il comunicato “chiarificatore” di Tucho Fernandez su Fiducia supplicans, dove viene usata un’anfibologia per rifilarvi implicitamente anche una promessa di fedeltà al compagno/a gay, QUI antipapa Francesco ci mette il carico da 11 sul sesso con dichiarazioni costruite in modo abilmente strumentale.

Ecco la tecnica: dire qualcosa di apparentemente cattolico che però sottintende in modo tacito e subliminale lo sdoganamento di quello che fino a poco tempo prima era ritenuto un peccato.

La sua ultima sparata contro la lussuria e la pornografia, con la mezza ovvietà sul “sesso-dono di Dio”, è il facile cavallo di Troia per far ingoiare il messaggio eversivo ai cattolici, i quali non si accorgono che lui non sta facendo alcuna doverosa menzione del fatto che, per la dottrina, la sessualità (dono di Dio) deve essere esercitata SOLO ALL’INTERNO DEL VINCOLO MATRIMONIALE. Tutto ciò che è relazione sessuale fuori dal matrimonio, per la fede, è “fornicazione” ed è peccato mortale contro il 6° comandamento. Piacciano o meno, le regole cattoliche sono queste da 2000 anni.

Riportiamo da Vatican News: “La lussuria è un vizio pericoloso, prosegue Papa Francesco, perché la sessualità coinvolge tutti i sensi, il corpo e la psiche. E avverte che se essa non è iscritta in una relazione "si muta in una catena" che toglie la libertà. Così è la pornografia soddisfacimento del piacere sessuale "senza relazione che può generare forme di dipendenza". "Dobbiamo difendere l’amore, l’amore del cuore, della mente, del corpo, amore puro nel donarsi uno all’altro. E questa è la bellezza del rapporto sessuale", aggiunge a braccio il Papa. E se combattere il vizio della lussuria può essere un'impresa che dura tutta l'esistenza, il premio però, conclude, "è il più importante in assoluto":

Notare: non si parla né di un uomo e di una donna, (anzi, a essere puntigliosi dice anche "donarsi uno all'altro") né tantomeno si parla di matrimonio, ma di generica "relazione".

Ergo, il sottinteso, ciò che viene dato per scontato, derivante dall’omissione di tali concetti è che la fornicazione in una relazione etero od omo non è peccato. Manipolazioni da corso online di PNL, prima lezione omaggio.

Ciao ciao fede cattolica, benvenuta GNOSI.

Ma ciò di cui vi vogliamo parlare è altro. C’è una questione grande come una casa, sotto gli occhi di tutti, grazie alla quale lo stesso Bergoglio “confessa” di non essere né il vero papa, né cattolico.

Nel luglio 2022, in un'intervista alle giornaliste messicane Collins e Alazraki, ha dichiarato in merito alle dimissioni di papa Benedetto: “L'esperienza è andata piuttosto bene perché è un uomo santo e discreto e l'ha gestita bene. Ma in futuro le cose dovrebbero essere precisate meglio, o le cose dovrebbero essere rese più chiare”.

Quindi, lui stesso ha ammesso che le dimissioni del Santo Padre Benedetto XVI sono state

poco precise e poco chiare.

Ebbene, senza scomodare la nostra quadriennale inchiesta sulla sede impedita, il vecchio principio della canonistica è: papa dubius, papa nullus. Ovvero, considerato che l’abdicazione di un papa - evento rarissimo - verosimilmente può essere sempre forzato/indotto da qualche potere esterno o interno alla Chiesa, se ci sono minimi dubbi dal punto di vista canonico sulla abdicazione/elezione di un papa, si tende a considerare tutto nullo.

Questo perché il papato è una monarchia con una successione dinastica tutta speciale: mentre in quelle laiche, generalmente, la successione del re avviene per via biologica, (cioè il maschio primogenito eredita il trono paterno), nella Chiesa il “DNA ereditario di San Pietro” viene trasmesso con il munus petrino, cioè una legittima elezione da parte di legittimi cardinali. Solo in questa situazione perfettamente legale Dio stesso concede al neoeletto papa il munus petrino, l’investitura di successore di San Pietro che costituisce il “sigillo di garanzia” del Padreterno. Questo rende infallibile il pontefice nei pronunciamenti dogmatici, e lo assiste in modo specialissimo nell’insegnamento ordinario.

Ora: qualsiasi vero papa, alla sua elezione, sentirebbe gravare immensamente sulle spalle la salute di un miliardo e 285 milioni di anime. Un compito di devastante responsabilità che i Pontefici accettano perché confidano nell’assistenza dello Spirito Santo.

Esemplare il primo saluto di Benedetto XVI: “Dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere”.

Fino al 2013, questa assistenza ha evidentemente funzionato, dato che per tutti i 265 papi della storia della Chiesa nessuno è mai stato volontariamente e pervicacemente eretico. Anche da questa constatazione storica, il dogma dell’infallibilità, sancito col Concilio Vaticano I.

Ora, se, come dice Bergoglio, le dimissioni di Benedetto XVI sono state poco chiare, lui stesso accetta automaticamente la possibilità che potrebbero essere non valide per qualcosa di non chiarito, dato che l'abdicazione, a norma del can. 332.2 deve essere manifestata "rite", cioè debitamente. Con questa ammissione, Bergoglio accetta bellamente il rischio di poter non possedere il munus petrino, e con esso, l’assistenza dello Spirito Santo. Dovrebbe essere terrorizzato di fronte a una simile prospettiva, non credete?

Vi sembra, invece, che sia stato minimamente turbato dall’eventualità di stare guidando la Chiesa senza la speciale assistenza divina? NO. La sua unica risposta, improntata alla solita PNL, è stata: “Non fate chiacchiericcio” (ovviamente, sulla sua legittimità).

Quale di voi, lettori onesti, se vedesse messa in dubbio la legittimità del proprio titolo di studio, o del proprio incarico, non si premurerebbe subito di chiarire e, ove necessario/possibile, regolarizzare la propria posizione? Continuereste ad esercitare abusivamente la vostra professione, incuranti dell’aspetto legale?

L’atteggiamento indifferente e velatamente censorio di Francesco dimostra quindi un disprezzo assoluto verso il carattere sacro dell’elezione papale e quindi – automaticamente – dimostra il fatto che Bergoglio non sia cattolico e che non abbia minimamente a cuore la salvezza delle anime.

Inoltre, questa condotta la dice lunga sulla correttezza del monarca, il quale è stato informato da lungo tempo, anche per via ufficiale, di assolute criticità nella successione petrina, cosa di cui si è totalmente disinteressato.

Ma la verità avanza in modo inesorabile e nonostante il "fuoco amico" tradizionalista, sempre più persone stanno comprendendo la realtà. 

 

 

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