Cerca
Cerca
+

Bergoglio anfibologico come Ratzinger: il trucco su Fiducia supplicans

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

Non varrebbe neanche la pena parlarne, dato che tutto ciò che è stato prodotto dalla chiesa antipapale è destinato a essere annullato dal prossimo vero papa, eletto da un conclave rigorosamente composto da cardinali pre-2013. La petizione a questi ultimi QUI , che ha appena superato le 14.000 firme, mira esattamente a chiedere questo ai veri cardinali.

Tuttavia, ciò che diverte, e irrita allo stesso tempo, è il ricorrere, da parte del fattuale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il non-cardinale Tucho Fernandez, alle anfibologie. Parliamo di espressioni dal doppio significato già ampiamente utilizzate, per disperata necessità, dal  Sommo Pontefice Benedetto XVI.

Naturalmente, mentre il vero Papa attingeva a questo sistema detto “restrizione mentale largaQUI per svelare la verità sulla sua sede impedita, (es. “il papa è uno solo” e non vi dico quale) il duo Bergoglio-Fernandez le utilizza per tentare di farvi fessi.

Ricordiamo un gustoso esempio di costruzione di frase anfibologica (per il bene) quando Mons. Gaenswein affermò, in apertura al famoso discorso alla Lumsa QUI : “Prima di venire qui, ho pregato con papa Benedetto – come ogni sacerdote cattolico fa – i vespri.

Cos’è che fa ogni sacerdote cattolico? Prega i vespri o prega in unione con papa Benedetto? L’inserimento centrale dell’inciso lascia aperta visibilmente un’ambiguità, ma, a dirla tutta, anche se pregasse i vespri, dato che questi fanno parte della Liturgia delle Ore, come la Messa vengono recitati in unione col vero papa. E dato che ogni sacerdote cattolico non si trova in compagnia di papa Benedetto, quel “con” è da intendersi come complemento di unione e non di compagnia.

Ergo, ogni sacerdote veramente cattolico prega e dice messa in unione con papa Benedetto, e oggi, quindi dice messa in sede vacante. Vedasi a tal proposito l’enciclica “Ecclesia de Eucharistia”, art. 39. Lo conferma anche don Ramon Guidetti, la cui intervista in esclusiva allo scrivente troverete QUI:

Evidentemente, papa Ratzinger deve aver fatto scuola, e anche gli scismatici antipapali fanno tesoro di queste preziose tecniche, per piegarle ai loro scopi.

Prendiamo il Comunicato stampa, appena uscito, circa la ricezione di Fiducia supplicans. Come sapete, il lunare provvedimento bergogliano, contestato in tutto il mondo, mira a benedire le coppie irregolari, tra cui quelle gay, che, per la dottrina cattolica, se sessualmente attive, commettono il 2° dei 4 peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio:

omicidio volontario,

atto impuro contro natura.

oppressione dei poveri.

defraudare l'operaio della giusta mercede.

Praticamente il programma del World economic forum.

Ma, a parte le battute, in questo comunicato, dove in modo grottesco si specifica che queste benedizioni devono durare “pochi secondi”, c’è una frase costruita anfibologicamente ad arte:

“Per distinguersi chiaramente dalle benedizioni liturgiche o ritualizzate, le “benedizioni pastorali” debbono essere soprattutto molto brevi (cfr. n. 28). Si tratta di benedizioni di pochi secondi, senza Rituale e senza Benedizionale. Se si avvicinano insieme due persone per invocarla, semplicemente si chiede al Signore pace, salute e altri beni per queste due persone che la richiedono. Allo stesso tempo si chiede che possano vivere il Vangelo di Cristo IN PIENA FEDELTÀ e che lo Spirito Santo possa liberare queste due persone da tutto ciò che non corrisponde alla sua volontà divina e di tutto ciò che richiede purificazione”.

Come vedete, l’assenza di punteggiatura nella frase “che possano vivere il Vangelo di Cristo IN PIENA FEDELTÀ” rende il concetto del tutto anfibologico. La fedeltà è al Vangelo di Cristo o al partner?

Non è specificato: quindi, l’interpretazione può anche essere quella di una cripto-promessa di matrimonio anche per gli omosex. Ecco come don  Tucho vi ha gabbato. In vista del matrimonio “religioso” gay.

Nient’altro che il prossimo step per la chiesa antipapale e gnostica che, come tale, vede nel mito dell’androgino il compimento di quell’unione degli opposti alla radice di questa antica eresia ebraica, che gli Israeliti assimilarono in Egitto, per la quale, il Serpente è un dio prometeico e liberatore che svela all’uomo di essere Dio egli stesso. Cristo, quindi corrisponde a lucifero. Non stupisce, quindi, leggere Bergoglio che afferma: "Gesù si è fatto serpente, si è fatto diavolo". QUI 

Citiamo da un documento prezioso, che troverete per intero QUI  messo a punto dal gruppo di informazione “Nessun dorma”: "Nella concezione gnostica, infatti, l’uguaglianza deve trionfare e ogni diversità decadere: le differenze sociali, le tradizioni culturali, la gerarchia, la proprietà privata e perfino le distinzioni tra i sessi (l’androgino è l’essere perfetto in cui gli opposti si ricompongono). Una volta venuta meno la distinzione gerarchica tra Dio, Uomo e Natura, viene meno anche il principio di autorità, che deriva da quello di individuazione e che ha origine nel Dio della Bibbia.

Si delinea così una società pluralistica senza più identità, senza radici culturali né religiose, in cui i confini tra il maschile e il femminile sono sempre più sfumati, governata da un élite transnazionale, in cui gli individui non possiederanno più nulla: la società sognata dal WEF di Davos, nient’altro che una nuova torre di Babele, nata dalla protervia dell’uomo che sfida la divina Provvidenza".

 

Dai blog