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Laterano da riconsacrare. Appello a Odifreddi che spiega la tecnica di Bergoglio

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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E’ già tutto passato in cavalleria, ci avete fatto caso? La CATTEDRALE DI ROMA, San Giovanni in Laterano è DA RICONSACRARE dopo una messa anglicana abusivamente celebrata sul suo altare, ma già non ne parla più nessuno.

Il 18 aprile scorso, una deputazione di un vescovo più 50 preti anglicani, che per i cattolici sono ERETICI E SCISMATICI e non sono validamente ordinati, è venuta a Roma e ha celebrato messa nella sede n.2 dopo San Pietro.

Forse non vi stupirà apprendere, come ha ricostruito Renovatio QUI   che il vescovo anglicano Johnathan Baker di Fulham, sposato due volte, il quale si è seduto sulla cattedra di San Pietro, è stato per vent’anni MASSONE (guarda caso) e Vice Gran Cappellano nella Gran Loggia Unita d’Inghilterra, la più grande loggia dei Paesi del Commonwealth che fa risalire le sue origini alla prima loggia della Storia, quella fondata in una taverna di Londra nel 1717 e tradizionalmente ritenuta come L’ARCINEMICA DELLA CHIESA CATTOLICA.

Ora, al di là del vissuto del personaggio, che ci sia stata una gravissima infrazione alle norme canoniche non lo diciamo noi, ma il vescovo capitolare Mons. Di Tora: «Il Capitolo Lateranense, attraverso monsignor Guerino Di Tora, vicario capitolare, esprime profondo rammarico per quanto avvenuto martedì scorso all'interno della Basilica di San Giovanni in Laterano dove un gruppo di 50 sacerdoti, accompagnati dal loro vescovo, tutti appartenenti alla comunione anglicana, hanno celebrato all'altare maggiore della cattedrale di Roma, contravvenendo alle norme canoniche».

Spiega un teologo (che non può comparire per ovvie ragioni): “Normalmente i tipi di evento eccezionale che possono sconsacrare una chiesa sono tre:

1. Profanazione: se una chiesa o un altare vengono profanati, ad esempio utilizzati per attività sacrileghe o blasfeme.

2. Gravi danni strutturali: se una chiesa o un altare subisce gravi danni strutturali, come ad esempio un incendio o un terremoto.

3. Grave violazione delle norme liturgiche: se una chiesa o un altare viene utilizzato in modo improprio, ad esempio se le norme liturgiche non vengono rispettate”.

Qui altro che norme liturgiche violate: c’è stata la celebrazione di un culto eretico da parte di religiosi non validamente ordinati (per la Chiesa) nella cattedrale di Roma, per giunta ex (?) massoni.

Se l’atto in sé, in ottica di fede, ha certamente offeso Dio, non è mancata l’offesa agli uomini con la risibile giustificazione addotta: una “svista” perché il prete cattolico che si relazionava col vescovo anglicano “non parlava bene inglese”. QUI .

Né il cattolico, né il vescovo anglicano sapevano che non era possibile celebrare la messa in quel luogo? Quando sono entrati in 50, nessuno li ha riconosciuti come anglicani, e nessuno li ha fermati? Vi immaginate l’arcivescovo di Milano che domani entra in Westminster con 50 preti cattolici e si mette a dir messa sull’altare anglicano senza che nessuno dica qualcosa?

Anche un bambino comprende che si è trattato di una patetica scusa per far passare qualcosa di perfettamente organizzato, e la prova sapete qual è’?

Immaginiamo pure che la storia del prete pasticcione sia vera: ovviamente il Capitolo Lateranense, oltre a procedere alle scuse e all’immediata riconsacrazione, sarebbe dovuto sparire per i prossimi cinque-sei anni, per far dimenticare l’atroce gaffe, siamo d’accordo?

E INVECE NO.

E’ già prevista per il 14 maggio, UN’ALTRA CELEBRAZIONE DI UN ALTRO SCISMATICO IN LATERANO: il Patriarca copto-ortodosso Teodoro II. QUI 

Però, come leggerete su Vatican News il Direttorio ecumenico al punto 137 afferma che “se sacerdoti, ministri o comunità che non sono in piena comunione con la Chiesa cattolica non hanno un luogo, né gli oggetti liturgici necessari per celebrare degnamente le loro cerimonie religiose, il Vescovo diocesano può loro permettere di usare una chiesa o un edificio cattolico e anche prestar loro gli oggetti necessari per il loro culto”.

Così come già c’è una chiesa anglicana a Roma, ce ne sono almeno due o tre copto ortodosse. Ciò che è evidente è che la celebrazione anglicana, organizzata apposta e coperta da quella miserabile scusa del prete pasticcione, era solo un SONDAGGIO, un apripista per cominciare a far celebrare chicchessia in una sconsacrata San Giovanni. Vedrete in futuro.

L’operazione, rivestita sempre della glassa zuccherina circa “la fratellanza fra i cristiani” non è altro che un cavallo di Troia per demolire ciò che resta del’identità cattolica. 

Se “dobbiamo essere tutti uniti”, è ovvio che i cattolici dovranno rinunciare a qualcosa per trovare un minimo comune denominatore. Per esempio, la transustanziazione e il culto mariano? In merito alla portata teologicamente anticristica di queste operazioni sincretiste, vi rimandiamo a questo articolo QUI .

Bergoglio è molto abile: utilizza perfettamente la “Finestra di Overton” anche detta tecnica della “rana bollita”: la prima volta si produce un errore, per “una svista”, ma intanto si è rotto il protocollo e infranto il diritto canonico. La percezione del pubblico è così già “vaccinata”. Gli usurpatori hanno verificato che nessuno ha protestato (ormai i cattolici si farebbero fare di tutto senza batter ciglio) per cui si può ripetere l’abuso ripartendo da qualcosa di più soft (come i copto-ortodossi) per poi proseguire in crescendo.

Di come funziona questa tecnica, offre eccellente spiegazione un intellettuale al di sopra di ogni sospetto: il matematico ateo Piergiorgio Odifreddi. Il 2 aprile 2018, il professore contestò il direttore di Repubblica Scalfari, cosa che gli costò il licenziamento.

Nell’articolo sul blog di Repubblica e nel suo libro del 2022 ”In cammino alla ricerca della verità”, Odifreddi così si esprime sul caso: “Il fatto è che Scalfari ha incominciato a inventare notizie su papa Francesco, facendole passare per fatti: a produrre, cioè, appunto delle fake news.

In particolare, l’ha fatto in tre “interviste” pubblicate su Repubblica il 1 ottobre 2013, il 13 luglio 2014 e il 27 marzo 2018, costringendo altrettante volte il portavoce del papa a smentire ufficialmente che i virgolettati del giornalista corrispondessero a cose dette da Bergoglio.

In queste “interviste” Bergoglio aveva detto che l’Inferno non esiste e le anime dannate non vanno da nessuna parte, ma semplicemente “si dissolvono”.

Regolarmente il portavoce del papa smentisce che quelle cose siano state dette, ma regolarmente il giornale continua a pubblicarle, SENZA PERALTRO RIPORTARE MAI LE SMENTITE, E SENZA CHE IL VATICANO GLI CHIEDA DI FARLO. Ma molto male per la Chiesa, perché tutti gli altri giornali e i loro lettori continuano a domandarsi come mai papa Francesco insista a parlare con un giornalista inaffidabile, che gli fa dire cose semplicemente “eretiche”. Non bisogna però dimenticare che Bergoglio è comunque un gesuita, che potrebbe NASCONDERE PARECCHIA FURBIZIA dietro la propria apparente banalità. Ormai la percezione diffusa è che Bergoglio e Scalfari GIOCHINO DI CONCERTO, per far passare di soppiatto idee che non si potrebbero diffondere apertamente”.

La tecnica è esattamente questa: far dire ad altri, non smentire, o smentire a metà, e nel frattempo inquinare la coscienza dei fedeli con tesi gnostiche ed eretiche.

Rivolgiamo pubblicamente un appello al Prof. Odifreddi, che si professava amico di papa Benedetto. Professore: l’amicizia ha le sue regole, Lei lo sa. Faccia qualcosa per il suo amico papa Ratzinger detronizzato e impedito. Lei che, per motivi professionali, non può certo abiurare alla logica e al pensiero razionale, spenda mezz’ora del Suo tempo per visionare questi due brevi documentari, “Dies Irae” https://www.youtube.com/watch?v=oxaW6Yd5oDM e “Intelligenti pauca” https://www.youtube.com/watch?v=_4qEahnOJLU e si esprima pubblicamente. In fondo a questa lettera QUI indirizzata a Mons. Gaenswein troverà il report completo sulla questione. Il libro inchiesta (laico) “Codice Ratzinger” è stato inserito dal Corriere e dal Sole 24 ore tra i dieci libri più letti in Italia, ma nessuno ne parla, per paura e omertà mafiosa.

Abbiamo sperimentato che, in difesa della Chiesa si sono, finora, pronunciati più gli atei e i laici che i cattolici o presunti tali i quali - nonostante ripetuti e collaborativi appelli - si trincerano in uno sdegnoso silenzio. Dia loro uno schiaffo morale e pubblichi qualcosa sulla questione (anche senza citare il sottoscritto, va benissimo).

Voltaire, filosofo che, riteniamo, Le sia caro, diceva due cose importanti: “L’AMICIZIA è un tacito contatto fra due persone sensibili e virtuose”, e ancora: “Ai vivi si devono dei riguardi, ai morti si deve soltanto la VERITÀ”.

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