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Con Benedetto XVI o con Bergoglio? 15 domande a Monsignor Gaenswein (e qualche risposta)

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Eccellenza reverendissima,

dopo la sua ultima apparizione nel programma “Verissimo”, e dopo la pubblicazione del Suo ultimo libro “Nient’altro che la verità”, (nel quale ci onora di un paragrafo) ci permettiamo di porgerLe qualche domanda per aiutarci a mettere un po’ a fuoco il concetto di “verità”. Nella nostra pochezza, ci ostiniamo a ritenerla “il senso di accordo o di coerenza con un dato o una realtà oggettiva”: come tale, la verità dovrebbe essere adamantina, logica e non comportare versioni diverse nel tempo, o che contrastano con quanto dichiarato dall’interessato.

1. Perché nel luglio 2021 Lei dichiarò in risposta al presuntamente scomunicato don Bernasconi, “il papa è uno ED È CHIARO che è Francesco?”. Se era “chiaro”, vuol dire che papa Benedetto non ha mai detto esplicitamente che il papa “è” Francesco. Chiamarlo “papa Francesco”, infatti non comporta affatto che egli SIA il papa legittimo della Chiesa apostolica romana, dato che con tale appellativo si potrebbe intendere anche il patriarca di una chiesa scismatica. Le risulta che Benedetto abbia mai detto pubblicamente “il papa è uno ed è Francesco”? Se sì, dove e quando?

2. Nel 2016 Lei dichiarò durante un famoso discorso che c’era “un solo papa legittimo, ma due successori di San Pietro viventi”. Quindi l’altro papa sarebbe illegittimo, giusto? Disse anche che “de facto” si era creato “un ministero allargato con un membro attivo, e un membro contemplativo”. E’ un caso che tale costrutto si adatti perfettamente a quanto da noi individuato, cioè un papa legittimo contemplativo (Benedetto impedito) e un papa illegittimo attivo (Francesco antipapa regnante)?

3. A proposito: secondo lei potrebbe essere il vero papa uno che intronizza idoli pagani in San Pietro, partecipa a evocazioni di spiriti, QUI si dice favorevole alle unioni civili e abolisce la messa antica? In base a quali principi teologici?

4. Perché quando Lei mi onorò di una lettera “a nome del Santo Padre nel 2021”, QUI  né Lui, né Lei mi smentiste per quello che scrivevo da ormai più di un anno e mezzo? Anzi, il Santo Padre mi avrebbe ricevuto con “buon intento”, se avesse potuto: di fatto diede l'unica risposta possibile da una sede impedita. Sarebbe stato invece doveroso riprendermi con severità, non crede, dato che queste tesi (Benedetto papa impedito, Bergoglio antipapa non cattolico) avrebbero dato un grande scandalo e screditavano “papa Francesco”. Perché tale smentita arriva da Lei, solo dopo la morte del Santo Padre?

5. Lei ha definito don Minutella “un pazzo, teologicamente fuori di testa”. QUI Rammenta le parole del Vangelo di Matteo: “chi darà del pazzo a suo fratello sarà gettato nella Geenna”? E’ corretta l’interpretazione teologica che abbiamo fornito circa la “follia per Dio” (amore profetico per la verità) del teologo palermitano? Perché non è stato istituito un processo canonico per don Minutella, prima di ridurlo presuntamente allo stato laicale?

6. Perché quando ci fu la falsa lettera indirizzata a don Minutella a Suo nome, composta con una licenza word a nome Ariel S. Levi di Gualdo - presbitero, nella quale si diceva che papa Benedetto celebrava in comunione con Francesco, lei dichiarò che era “un falso, una menzogna, pura fake news”? Benché il documento fosse oggettivamente falso, il contenuto non avrebbe dovuto essere affatto una menzogna dato che, come lei avrebbe poi scritto in “Nient’altro che la verità”, papa Benedetto aveva sempre celebrato in unione con Francesco. (A proposito: don Levi è stato indagato dal Vaticano per l’episodio?).

7. La conduttrice Silvia Toffanin, intervistandoLa, ha detto che un caso come le dimissioni di papa Ratzinger non accadeva da 600 anni. Coerente con la narrativa bergogliana: in effetti, l’ultimo abdicatario fu Gregorio XII nel 1415. Ma allora perché papa Benedetto scrisse due volte nel libro “Ultime conversazioni” che egli stesso era il primo papa DOPO MILLE ANNI ad aver compiuto quel passo?

8. Perché, alla Lumsa, Lei riferì le parole di papa Benedetto secondo il quale per gli increduli “la risposta è nel libro di Geremia o di Isaia”? Nel primo si legge chiaramente la frase “io sono impedito”, e il secondo tratta di un prigioniero che viene liberato. Le sembrerebbe prudente fare un’affermazione del genere, dato che papa Benedetto veniva “accusato” da due anni sui giornali e in un best seller, “Codice Ratzinger”, che Vi è stato inviato nel giugno 2022, di essere proprio in sede impedita, status nel quale il papa resta papa?

9. Lei ha scritto in “Nient’altro che la verità” che papa Benedetto mantenne la veste bianca perché era sicuro di morire di lì a poco. Crede possibile che il Santo Padre avesse potuto lasciare un’ambiguità così disorientante per i fedeli in base a un motivo così aleatorio?  Peraltro, ad Andrea Tornielli, il Papa stesso diede un’altra spiegazione, cioè che mantenne nome pontificale e veste bianca perché “non aveva altri abiti a disposizioneQUI e non perché sarebbe morto di lì a poco. Le sembra plausibile, in una prospettiva legittimista di Bergoglio, che l’”ex papa” non avesse una talare nera da indossare? Non sarà che invece ha mantenuto veste bianca e nome pontificale proprio perché era in sede impedita?

10. Lei nel Suo libro sostiene che munus e ministerium sarebbero sinonimi, ma allora perché papa Benedetto specifica nella Declaratio che quel ministerium al quale rinunciava gli era stato concesso “per manus cardinalium” nel 2005? Dio concede il munus, i cardinali il ministerium. Quindi, come poteva l’oggetto della rinuncia essere sinonimo di munus se era qualcosa di concesso dai cardinali? Avrebbe dovuto scrivere “dichiaro di rinunciare al ministerium che mi è stato concesso da Dio”, ma così non è stato.

11. E’ vero o no che l’unico caso possibile in cui il papa perde il ministerium, ma mantiene il munus è la sede totalmente impedita? E se la sede non resta vacante può essere solo impedita, o ci sono altre soluzioni canonico-fattuali?

12. Lei stesso ammette nel suo libro che se papa Benedetto fosse stato canonista, avrebbe scritto solo munus. Il canone 332.2 impone che la rinuncia sia manifestata correttamente, “rite”: le pare possibile che un atto così delicato come un’abdicazione, sempre in sospetto di essere forzata, possa essere stata scritta in modo così approssimativo e “creativo” da papa Benedetto? Per giunta, lo stesso papa Ratzinger in Ein Leben, dichiara che la Declaratio passò al vaglio della Segreteria di Stato per essere emendata da errori formali e giuridici, sotto il sigillo del segreto pontificio. Eppure è passata con errori sia formali che giuridici. Come lo spiega?

13. Lei ha dichiarato recentemente che papa Benedetto prese l’elicottero alle 20.00 del 28 febbraio e alle 20.00 firmò la rinuncia. Lui invece prese l’elicottero alle 17.00 e non risulta che abbia mai firmato alcuna rinuncia. Oppure, Lei è in grado di produrre quel documento?

14.  Da un uomo santo e adamantino come papa Benedetto, in un caso di abdicazione, Lei si sarebbe aspettato che fosse rimasto in Vaticano, vestito di bianco, impartendo la benedizione apostolica (prerogativa del papa in carica) e correggendo il suo “successore”, tanto per gettare nel panico qualche milione di fedeli? O non sarebbe più plausibilmente sparito in Baviera, da modesto vescovo, per vivere gli ultimi anni col fratello?

15. Secondo Lei, per dirimere una tale millenaria questione, sulla quale si discute in tutto il mondo, basterebbe la parola di un segretario del Papa o sarebbe opportuna una pubblica inchiesta canonica per tacitare le moltissime voci sul colpo di stato e l’invalidità della Declaratio come abdicazione, che non provengono solo dal sottoscritto, ma sono state portate avanti anche da ben tre vescovi, Negri, Lenga, Gracida?

 

Ora, ci permetta: ci sono tanti veri, eroici cattolici molto, molto provati da queste ambiguità. Finché papa Benedetto era in sede impedita, era tutto accettabile e comprensibile. Ora il Papa non è più fra noi e, nonostante gli sforzi di chi promuove questa inchiesta, e nonostante la sua diffusione a livello mondiale, c’è un clima di mortifera, opprimente e inquietante omertà sulla vicenda. Tutto ciò è tremendamente pericoloso.

Dobbiamo informarLa “dal basso”: il rischio molto serio è che la vera Chiesa di Cristo, almeno quella canonica visibile, sia definitivamente spacciata, che si vada a un prossimo conclave comprendente i non-cardinali di nomina bergogliana, che eleggerà un altro antipapa privo del munus. Dal “pianeta rosso” non si muove una foglia; i giornalisti conservatori, ma legittimisti di Bergoglio, (una cum), sono tutti schiacciati sulla narrativa legittimista di Bergoglio e non li si smuove nemmeno spiegando la questione coi disegnini.

Ora, se i veri cattolici escono dalla sinagoga e lasciano la struttura in mano agli eretici, questo potrebbe non essere un male, in senso spirituale. Il problema è che se quei poteri oscuri che hanno occupato la Chiesa dovessero mantenerla in loro possesso, sarebbe una tragedia per milioni di persone, sia in senso fisico che spirituale. Si vuole prendere una responsabilità del genere?

Noi non sappiamo esattamente per quali motivi Lei abbia inaugurato questa nuova linea bergogliana dalla morte del Santo Padre. Possiamo comprendere che la Sua situazione non sia facile. I casi sono due, a nostro modo di vedere: o Lei parla così per stimolare il dibattito, oppure perché realmente da ora si ritiene fedele a “papa Francesco”. Nel primo caso, dobbiamo dirLe che si sta tirando un po' troppo la corda e molti vacillano a causa delle Sue dichiarazioni.

In entrambi i casi, facciamo bene a porgerLe queste domande anche se probabilmente non ci risponderà: come non hanno risposto i prelati Mueller, Schneider e Viganò alle nostre precedenti, cortesi richieste di spiegazioni.

Facciamo anche bene a sottoporLe una ricostruzione coerente dell’intera vicenda.  Adesso Lei sa, e noi sappiamo che Lei sa. La Storia, o Dio, per chi crede, vede e giudica.

REPORT COMPLETO 

"COME PAPA BENEDETTO XVI HA SALVATO LA CHIESA CON LA SEDE IMPEDITA"

Il presente scritto è co-firmato dall’ex-Sottosegretario alla Giustizia del Governo italiano, il giudice antimafia dott. Angelo Giorgianni, dal filosofo e opinionista di fama nazionale Diego Fusaro,  dai professori Gian Matteo Corrias, (latinista) e Luca Brunoni, (storico delle religioni).

Si tratta di un report completo sulla questione della “Sede totalmente impedita” di papa Benedetto XVI, sistema canonico con cui il Santo Padre ha scismato Bergoglio già nel 2013.

In sostanza, dopo un lavoro triennale, sono stati risolti finalmente i tre misteri canonici della Declaratio che la rendono invalida, se intesa come abdicazione:

1) il differimento di 17 giorni (11 febbraio ->28 febbraio 2013), impensabile per un “atto giuridicamente puro” come la rinuncia al papato,

2) la rinuncia al ministerium invece che al munus, in piena contraddizione con il can. 332.2,  e con l’art. 77 della Universi Dominici Gregis,

3) la separazione, canonicamente impossibile per il Papa, del ministerium dal munus (che però avviene solo per sede impedita, can. 335).

Questi tre evenienze inspiegabili sono state risolte dalla citazione di papa Benedetto dell’”hora vigesima”, come momento dell’entrata in vigore della rinuncia, tradotta poi come ore 20.00 del 28 febbraio 2013. Questo spiega tutto: il riferimento è all’orario romano, per il quale l’hora vigesima del 28 febbraio corrisponde alle nostre ore 13.00 del 1’° marzo, quando, da appena mezzora, era stato convocato il nuovo conclave illegittimo, perché il papa non aveva abdicato. Si verifica un colpo di stato, Benedetto XVI entra in sede impedita, si realizza così, de facto e non de iure,  la rinuncia al ministerium.

La Declaratio è stata quindi, in sintesi, l’annuncio di una detronizzazione avvenuta per un travisamento del testo latino. Ovviamente, papa Benedetto ha VOLUTO che i Sigg.ri Cardinali lo ponessero in sede impedita, in modo che qualsiasi papa venisse eletto lui vivente, fosse invalido.

La sottopongo questi brevi documentari, già pubblicati su “Libero”, che meglio illustrano lo scenario descritto con i relativi documenti.

“Dies Irae”: in questo (17 minuti) si illustra la perfezione della dinamica canonica con cui papa Benedetto si è fatto porre in “sede totalmente impedita” per poter rimanere il vero papa e scismare così, fin dall’inizio, il cardinale Bergoglio.

https://www.youtube.com/watch?v=oxaW6Yd5oDM&t=243s

“Intelligenti pauca”: nel secondo documentario, (16 minuti), si mostra come papa Benedetto, nell’arco di nove anni di impedimento, ci abbia fatto comprendere la situazione canonica con una serie di inequivocabili messaggi.

https://www.youtube.com/watch?v=_4qEahnOJLU

Riporto, inoltre alcuni indispensabili articoli di approfondimento delle questioni sollevate nei documentari:

“Lettera ai cattoconservatori: come il latino di papa Ratzinger ha sistemato Bergoglio”: qui si illustra come, grazie alla lingua latina, papa Benedetto abbia potuto applicare il suo sistema antiusurpazione.

https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/34999968/ai-cattoconservatori-come-il-latino-di-papa-ratzinger-ha-sistemato-bergoglio.html

“Benedetto XVI e i “1000 anni”: risolto l'enigma finale sulle dimissioni di Ratzinger”: lo straordinario messaggio con cui papa Benedetto ci spiega che non ha mai abdicato, riferendosi al papa Benedetto VIII che, nel 1013, esattamente 1000 anni prima, dichiarò qualcosa di molto simile.  

https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/34652850/benedetto-xvi-mille-anni-enigma-finale-dimissioni-ratzinger.html

“Insonnia? Con l“hora vigesima” romana Benedetto XVI segna la sede impedita”: articolo fondamentale che spiega come l’utilizzo dell’orario romano nella Declaratio conduca l’ora di entrata in vigore della rinuncia al ministerium alle 13.00 del 1° marzo.

https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/34681532/insonnia-con-l-hora-vigesima-romana-benedetto-xvi-segna-la-sede-impedita.html

“L'”Anello di Ratzinger”: il perfetto modello antiusurpazione di Benedetto XVI”: riassunto del sistema canonico “circolare” applicato da papa Benedetto.

https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/34710008/l-anello-canonico-di-ratzinger-il-perfetto-modello-antiusurpazione-di-benedetto-xvi.html

La conclusione della vicenda canonica ricostruita venne affidata da papa Giovanni Paolo II/card. Ratzinger alla Universi Dominici Gregis. All’art. 3, si specifica comE questo spetti ai Sigg.ri Cardinali: “Stabilisco che il Collegio Cardinalizio non possa in alcun modo disporre circa i diritti della Sede Apostolica e della Chiesa Romana, ed ancor meno lasciar cadere, direttamente o indirettamente, alcunché di essi, sia pure al fine di comporre dissidi”…

In questo servizio, gli articoli-chiave della U.D.G.:

"Sede impedita di Benedetto XVI: cosa fare? Tutto già risolto da Giovanni Paolo II" https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/35251800/sede-impedita-di-benedetto-xvi-cosa-fare-tutto-gia-risolto-da-giovanni-paolo-ii.html

Grazie per l'attenzione, con rispettosi saluti,

Dott. Andrea Cionci

Unitamente a: Dott. Angelo Giorgianni, Prof. Diego Fusaro, Prof. Gianmatteo Corrias, Prof. Luca Brunoni

  

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