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Terra, serpenti e Grande Madre: le strane “madonne” di Bergoglio. La scoperta sulla Salus.

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Molto strano: ci sono poche immagini mariane, o presunte tali, alle quali Bergoglio è attaccatissimo, mentre altre, invece, sono da lui quasi snobbate, come per esempio la statua dell’Immacolata in Piazza di Spagna, o quella di Fatima, alla quale lui preferisce “la Maria dei Vangeli”, solo madre e discepola, secondo la visione luterana.  Guai poi, a parlare di Corredentrice. Qualche giorno fa, in partenza per il Barhein si è recato in S. Maria Maggiore per pregare, per la 100esima volta, un'icona in particolare.

Come mai? Piano piano si configura un panorama sempre più chiaro e delineato, anche con l’ultima agghiacciante scoperta che vi presenteremo in fondo a questo articolo.

Non occorre ritornare sul fatto che Bergoglio non è il papa perché Benedetto XVI non ha abdicato, ma è in sede impedita, come documentato fino allo sfinimento in “Codice Ratzinger” (Byoblu ed. 2022, che sarà presentato il 13 a Gubbio, il 19 a Cosenza, il 27 a Catania). Come antipapa, in ottica di fede, non avendo il munus petrino, Bergoglio non è assistito dallo Spirito Santo. Ora, questo non farebbe di lui, per forza un non cattolico (ci sono stati due antipapi santi) ma i suoi pronunciamenti eterodossi, che da anni inorridiscono i fedeli anche solo mediamente preparati, dimostrano chiaramente che non è cattolico, ma nutre, anzi, una simpatia ricambiata per la massoneria e il mondo esoterico, insieme a una precisa volontà di mutare geneticamente il Cattolicesimo, opera che viene portata avanti con impercettibili e overtoniani cambiamenti, perfino nel messale QUI. Tutto viene rovesciato, “innescando processi”, per usare un’espressione a lui cara, tanto che è riuscito, forzando la simbologia veterotestamentaria del serpente, persino a sostenere che “Gesù si è fatto diavolo” (!) QUI . Potete sgranare gli occhi, ma è tutto rigorosamente documentato e vi invitiamo a cliccare sui link collegati per gli approfondimenti.

Ovviamente, di questo processo in corso sono pochissimi quelli che se ne accorgono, dato che, a parte gli osservatori una cum che fanno gli gnorri, dominati da vari interessi, la massa dei fedeli è sommersa dalla colata bergogliana di buoni sentimenti a basso costo, consigli di vita spicciola, misericordia all’ingrosso e indulgenza continua sul peccato.

Abbiamo già messo a fuoco la particolarissima spiritualità di antipapa Francesco, individuata come “Bergogliesimo”: una strana religione che attinge a Neognosticismo, Neopaganesimo, Neoluteranesimo, Neomarcionismo, Apocatastasi, Neoarianesimo ed eresie affini QUI   .

Uno degli aspetti più interessanti, ancora molto da indagare, è il cosiddetto “Codice Bergoglio” QUI : speculare al Codice Ratzinger, che il vero papa Benedetto utilizza, invece, per spiegare grazie alla Logica, la verità della sede impedita. Il sistema antagonista bergogliano, invece, punta su riferimenti intuitivi, simbolici, segreti destinati a pochi sodali, volti a mantenere un’impostura. Un esempio lampante è l’inequivocabile Buon Pastore rosacrociano che Francesco porta al collo, un simbolo completamente anticristico in quanto i Rosacroce non riconoscono Gesù come Figlio di Dio. QUI  E anche in questo caso, tanto per cambiare, nessuno ha potuto smentire.

Elemento centrale del Bergogliesimo è, però, la Madre terra: una figura femminile, pseudo-mariana, ma del tutto rovesciata. Lampante la famosa Pachamama, madre terra incaica, alla quale in agosto hanno compiuto un sacrificio umano, QUI  a Bergoglio intronizzata in San Pietro. Più nascosta la Nonna occidentale, alias la Nonna Ragno, cioè la Madre terra degli inuit in comunione con la quale Bergoglio ha partecipato, in Canada, a uno schietto rito di evocazione negromantica. QUI .

Il culto della Madre Terra, del tutto estraneo al Cattolicesimo (la terra è, semmai, sorella, creatura, non creatrice), è stato prepotentemente importato nella Chiesa dall’antipapa puntando al rovesciamento della figura di Maria che, da Madre del Cielo, è divenuta il Suo opposto.

Si spiega quindi l’accoglienza sfacciata riservata alle Nonne Ragno e Pachamame schiettamente e dichiaratamente pagane, ma di straordinario interesse è l’astutissima trasmutazione della figura della Maria cattolica tradizionale operato sottilmente da Bergoglio e la rivalutazione, ad essa collegata, della figura del serpente, tanto che una frase prediletta dall’antipapa è “Gesù si è fatto serpente”.

E’ un discorso lungo e complesso, ma, come spiega perfettamente il prof. Leandro Sperduti QUI  , la  Grande Madre  è la divinità più antica del mondo. Nella preistoria, l’unica “creazione” evidente alla quale l’uomo poteva assistere era la generazione della vita: venerava, così, la femmina dalla quale, per chissà quale arcano prodigio, (si era ben lontani dalla comprensione del ruolo del seme maschile) fuoriuscivano altri esseri. E poi tutto tornava come prima.  La Grande Madre era quindi la dea di tutto, delle piante, delle acque, degli animali, della sessualità, della luce e del buio, della verginità e della maternità, di un ciclo di rinascita, della vita e della morte. E’ quindi la dea della conoscenza (infatti in età classica diverrà Atena) ed anche, soprattutto – spiega Sperduti - è l’archetipo dell’UNIONE DEGLI OPPOSTI. Ecco perché, oltre a mostrare caratteri femminili molto sviluppati, seno, fianchi, addome, spesso veniva raffigurata con elementi feroci e inquietanti: corna, denti aguzzi, artigli rapaci, vedansi le sue raffigurazioni come Lilith o Astarte. Così come la Grande Madre dona la vita, così la toglie.

Tipico della Grande Madre è la sua AMICIZIA COL SERPENTE, il quale entrando e uscendo dalla terra, ne è figlio, fecondatore, animale-simbolo, perfetta metafora. La dea primigenia è strettamente legata al serpente: nelle iconografie antiche, questa lo domina, ci gioca o ci danza, come nella dea dei serpenti di Cnosso, lo nutre, lo coccola, lo annoda, se lo avvolge sulle braccia, addirittura lo porta in testa come la Gorgone, o lo reca come ornamento sulle vesti, come Atena.

E adesso cominciano a tornare i conti: abbiamo visto qui che la cosiddetta Maria che scioglie i nodi, un culto ispirato a un pretestuoso ex voto di un protomassone, conservato in una chiesa gesuita tedesca, ad Augusta, è stato promosso in tutto il mondo esclusivamente da Bergoglio, stampandone milioni di “santini” QUI  . E’ la sua Maria prediletta, tanto da averne un quadro nello studio, onnipresente in tutte le trasmissioni tv. La novena che le si recita riprende pari pari il rito magico dei nove nodi, come si evince dal libro “Pillole di magia” di Michela Chiarelli.

Sconvolgente il quadro che fu regalato nel 2015 a Bergoglio dalla presidentessa dell’Argentina Cristina de Kirchner, dove il serpente, avvolto in un grosso nodo, non viene affatto schiacciato dalla Maria dei Nodi, ma, anzi, accarezzato appena col piedino. QUI  Non è un caso che quella figura femminile, con provocanti spalle scoperte e 9 stelle nell’aureola (invece che 12), fosse attorniata da un angelo maschio e un angelo femmina, assurdi per la teologia cattolica (gli angeli non hanno sesso), ma chiaro simbolo dell’UNIONE DEGLI OPPOSTI di cui sopra.

La terra ricorre anche al centro della statua della stregonesca Maria dei nodi che Bergoglio ha portato in Canada dove anche lì, la dea dal viso androgino e corrucciato, poggia il piede sulla coda del serpente, lo domina, ma non lo uccide, non gli schiaccia affatto la testa. QUI 

Ora, questi sono FATTI  e “i fatti sono cose ostinate”. Ma ciò che preoccupa è lo snodo fondamentale che separa irrimediabilmente i culti della Grande Madre dal Cristianesimo. Un versetto della Genesi, dove Dio si rivolge al serpente, dice tutto: “Io porrò INIMICIZIA tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Ge 3,15-17).

Infatti, con il Vangelo, con Maria, TERMINA DEFINITIVAMENTE L’AMICIZIA, LA DIMESTICHEZZA FRA LA DEA MADRE E IL SERPENTE. La Madre di Cristo schiaccia la testa al serpente, è Immacolata, immune dal veleno del peccato. NESSUNA UNIONE DEGLI OPPOSTI, ma solo IL TRIONFO DEL BENE sul male, il trionfo di Gesù. Maria è la “tutta casta”, (altro che simbolo di sessualità), nessun ciclo di rinascite: c’è solo una vita e una morte, un destino eterno, o in Paradiso o in Inferno. Il serpente neotestamentario non ha più ambiguità, è divenuto solo il simbolo del Diavolo.

Quindi attenzione: quello di Bergoglio non è un autentico culto mariano cattolico, come appare, ma, subdolamente, UNA CREDENZA ALTERNATIVA, oscurissima e pagana i cui elementi ricorrenti che voi stessi potete individuare sono: Terra, figura femminile vagamente lasciva o crudele, unione degli opposti, maschile/femminile, il 9,  numero femminile, riconducibile alla Terra e al ciclo di rinascita QUI  e, soprattutto, il SERPENTE ANNODATO E/O TRATTATO AMICHEVOLMENTE.

E così, dopo questo necessario lungo preambolo, abbiamo appena scoperto un’altra figura mariana alla quale Bergoglio è stranamente devotissimo. L’icona, molto antica, conservata in S. Maria Maggiore della SALUS PUBLICA POPULI ROMANI. E’ una splendida Madonna col Bambino che la tradizione vuole essere stata dipinta addirittura da San Luca. Diversi papi l’hanno portata in processione tributandole un culto devoto, soprattutto a protezione del popolo di Roma.

Ma nulla di lontanamente paragonabile alla devozione parossistico-compulsiva che Bergoglio nutre per questa icona, che ha fatto restaurare nel 2018. La “soffiata” è arrivata da don Alessandro Minutella: “Bergoglio ha appena festeggiato la 100esima visita alla Salus Populi Romani, veda cosa c’è sotto”.

Incuriositi, abbiamo fatto qualche ricerca in loco, notando il cartello “100” appeso sopra l’entrata della Cappella Paolina che la custodisce. Facendo i conti, mediamente Bergoglio è andato a trovare la Salus quasi una volta al mese dall’inizio del suo antipapato, ma apprendiamo dai residenti che anche prima di diventare antipapa, da arcivescovo di Buenos Aires, (carica che ricopre tutt’ora), si recava spessissimo dalla Salus Populi Romani. Era proprio fissato con questa icona, così come lo era per la Maria dei nodi tedesca. Perché?

Legata strettamente all’ordine Gesuita, questa icona nell’800 è stata battezzata ufficialmente con il nome latino Salus Publica Populi Romani, anche se l’attribuzione pare fosse più antica QUI   .

Ecco svelato l’arcano: era questo il nome della dea romana della Salute, una divinità documentata in Centro Italia – come si apprende dall’omonimo volume di Cristina Cattaneo (Victrix ed.) - fin dal III secolo.

E indovinate come era raffigurata la dea? Come una bellissima DONNA CHE NUTRE UN SERPENTE con una patera (scodellina), o dandogli dei dolcetti, o delle uova, o dell’acqua da bere. Il serpente è anche annodato placidamente sul suo corpo. Il tema ricorre in molte statue, rilievi e perfino monete romane.

A questo punto, è lecito chiedersi: ma quando Bergoglio va a trovare la Salus Populi Romani, chi sta pregando, la Santa Madre di Gesù della veneratissima, autentica icona, o la dea romana coi serpenti, la solita divinità assimilabile alla Grande Madre?

E' un caso che si sia recato lì anche l'8 dicembre 2015, quando ci fu lo spettacolo della facciata di S. Pietro bestializzata con le proiezioni di animali? 

Così, non possiamo non concordare col gustoso codice Ratzinger di papa Benedetto XVI quando, nella lettera a Mons. Dario Viganò (non Carlo Maria) rifiutò di recensire la pseudoteologia di Bergoglio scrivendo nell’incipit: “Francesco è un uomo di PROFONDA formazione filosofica e teologica”.

Profonda, sì.  

State attenti: vi stanno turlupinando. E in modo molto grave. 

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