Lettera all'ufologo Pinotti: “Perché non si parla mai di ipotesi parafisica e metafisica?”
Egr. Dott. Pinotti,
Lei presiede dal 1967 uno dei più seri centri studi dedicato all’ufologia, il CUN (Centro Ufologico Nazionale) e, da anni, cerca di far capire al pubblico come questi fenomeni siano stati rilevati in decine di migliaia di situazioni, anche da strumentazioni astronomiche e militari di tutto il mondo.
Non posso nasconderLe una certa vicinanza morale, dato che anche lo scrivente, nel suo piccolo, ha alcune difficoltà nel cercare di portare nel pubblico dibattito questioni evidenti e conclamate che tutti fingono di non vedere per connivenza, interesse, o codardia spicciola. (Se Le interessa, ne parleremo in altra sede).
Il Suo è certamente un approccio logico e scientifico alla questione, tuttavia, sempre su base logica, mi sentirei di farLe un’obiezione: perché non si tratta mai delle cosiddette “ipotesi parafisica” o “metafisica”?
Cioè: se vogliamo accettare l’idea per cui possano esistere esseri intelligenti che, da un altro mondo vengono a visitarci, in base a quale criterio questo altro mondo dovrebbe essere solo quello fisico della nostra dimensione spazio-tempo?
Quando Le obiettano che non ci sono prove concrete dei fenomeni ufologici, Lei ribatte affermando che le aeronautiche civili e militari di tutto il mondo hanno registrato tantissimi oggetti più o meno luminosi nel cielo che compivano movimenti inconsueti, velocissimi e impossibili per una tecnologia umana.
Io stesso ho visionato alcuni filmati registrati amatorialmente da persone conosciute e degne di fiducia (che si sono ben guardati dal divulgarli) i quali mi hanno lasciato sconcertato. Tali registrazioni sono oggettive, pur tuttavia non costituiscono una prova che certifichi la bontà dell’ipotesi fisica, cioè che esseri intelligenti in carne, ossa e pelle (verdognola o grigia che sia) pilotino dei velivoli di tecnologia superiore alla nostra e che vengano a farci visita da qualche pianeta lontano. Sono state largamente registrate forme volanti, luci, suoni, radiazioni, ma – mi corregga se sbaglio - non si è mai trovato il corpo di un alieno, né un pezzo di Ufo, nemmeno un bullone di un metallo non presente sulla terra. (Roswell pare sia un falso, giusto?).
Ora, sostenere che l’eventuale materiale fisico lasciato da migliaia e migliaia di fenomeni ufologici sia stato perfettamente spazzato via e nascosto dai militari mi sembra del tutto poco credibile: in tali contesti si commettono spesso dei pasticci, basti pensare alle goffe operazioni di false flag all’ordine del giorno, individuabili perfino da un adolescente sullo smartphone. Anche per una ragione statistica, a causa della mole di fenomeni censiti, (che offre un’idea della quantità di quelli non individuati), è impossibile che questi alieni non abbiano lasciato il minimo campione MATERIALE della loro esistenza.
Ecco perché l’ipotesi fisica mi sembra drasticamente riduttiva, dogmatica e limitante, paragonabile a quella secondo cui, al Castello di Montebello, di fronte alle tante testimonianze di apparizioni del “fantasma di Azzurrina”, si debba sostenere per forza che una bambina abbandonata, viva e vegeta, abiti nei cunicoli del castello e che ogni tanto faccia capolino vestita di azzurro.
L’esempio non è ironico: i fenomeni ufologici, fino ad oggi, sono comparsi unicamente come spettacoli di suoni e luci, e sono stati catturati dagli strumenti tanto quanto le fotografie spiritiche le quali, in stragrande maggioranza sono false, ma in limitatissima percentuale restano inspiegabili.
Apparizioni, “presenze”, eventi paranormali: chi di noi non ha mai conosciuto una persona disposta a giurare di aver assistito a tali fenomeni? A Roma, presso la chiesa del Sacro Cuore, sono conservati perfino oggetti raccolti da un sacerdote in tutta Europa, con segni di bruciatura che, si dice, siano stati lasciati da anime del Purgatorio. (Così come pare si siano trovati segni di bruciatura sul terreno prodotti dall’atterraggio di presunti dischi volanti).
Si può credere o non credere, certo è che di materiale fisico relativo ai soggetti in questo caso agenti, cioè i fantasmi, non si è mai trovato nulla: né la testa “portatile” di un cavaliere medievale, né le catene di un’anima in pena, né il peplo ectoplasmico di un’adultera trucidata secoli fa: apparizioni fugaci e immateriali, proprio come per gli Ufo.
Ora, visto che gli scienziati, ogni giorno, tirano fuori una nuova teoria sul multiverso, le stringhe, i mondi paralleli etc., visto che da migliaia di anni le religioni di tutto il mondo parlano di una dimensione spirituale estranea a quella materiale, trovo alquanto anacronistico e antiscientifico che dal dibattito ufologico (almeno in quello che filtra sui media) vengano rimosse chirurgicamente le ipotesi parafisica (creature provenienti da altre dimensioni) e metafisica (entità spirituali).
Mi scusi, ma “altro mondo per altro mondo”, la stella Vega val bene quanto il mondo parallelo XYZ, o l’Inferno.
Fra l’altro, la condotta ambigua mantenuta da questi presunti alieni, volendo “con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigî bugiardi” (Tessalonicesi 2) sembra proprio finalizzata a conseguire uno scopo maligno di natura psicologica e/o spirituale: incutere paura nell’uomo, lasciarlo nell’incertezza, oppure offrire false speranze di redenzione, allontanando l’umanità dalla percezione di un Dio creatore, con la nota teoria – derivata dall’inevitabile perdita di credibilità del Darwinismo - dell’”inseminazione aliena” delle scimmie.
Non è un caso che la narrativa alienista, come spiega perfettamente il volume del prof. Gianluca Marletta “Ufo e alieni” (Irfan 2017), sia abilmente cavalcata da forze potentemente anticristiane o non cristiane, dai sovietici dell’Urss, alla Hollywood in kippah.
Per dirla con il Bardo, “Vi sono più cose in cielo e terra, Orazio, di quante non ne comprenda la tua filosofia”: un pensiero scientifico non deve per forza essere dogmaticamente impermeabile alla possibilità che esistano ambiti del reale – invisibili - che non sono stati ancora indagati a sufficienza. Lo stesso matematico ateo Piergiorgio Odifreddi ha affermato (in modo curiosamente contraddittorio con la sua impostazione): “Non perché non vediamo qualcosa, questa non esiste”.
Credo, poi, che aprire la mente e conseguentemente il dibattito ufologico anche a queste due altre ipotesi, parafisica e metafisica, sia quanto mai importante e necessario in questo periodo.
L’impressione è, infatti, che fra poco, esaurito il repertorio di iniziative per il controllo di massa, l’amministrazione di quel signore anziano che saluta persone immaginarie, tiri fuori qualche “prova” dell’esistenza degli exraterrestri, il che ci potrebbe verosimilmente portare, con l’appoggio di qualche zelante baronessa tedesca, a trattamenti sanitari obbligatori - per prevenire lo scorbuto alieno - oppure a chiuderci in casa col cappello di carta stagnola, o alla dotazione coatta di dispositivi di allarme anti-marziano. Forse, più banalmente, ci massacreranno di tasse euro-atlantiche per costruire propulsori fotonici e pugni perforanti Nasa-Esa contro i Vegani (se possibile, magari, comprendendo non solo gli abitanti di Vega).
Sarà solo un sentore, ma, a fiuto, mi sentirei di farLe una previsione del genere.
Sperando in una Sua gradita risposta, Le porgo i migliori auguri di buon lavoro,
Andrea Cionci