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Don Benko, un altro prete si dichiara fedele a Benedetto XVI: Bergoglio non è il papa

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Nella più assoluta indifferenza dei vaticanisti mainstream, si sta dipanando la vicenda più clamorosa per la Chiesa dai tempi dello Scisma d’Occidente. Continuano a venire fuori sacerdoti-eroi che dichiarano la propria fedeltà al vero papa Benedetto XVI il quale, come ormai sapete benissimo, non ha mai abdicato, ma, forzato a togliersi di mezzo, si è ritirato in sede impedita, (canone 412) QUI una situazione canonica di prigionia che gli consente di restare quell’unico papa di cui parla da nove anni senza mai poter specificare quale dei due. Chiaramente, se si andrà in un prossimo conclave coi circa 120 falsi cardinali nominati da Bergoglio, verrà eletto un altro antipapa, e addio per sempre Chiesa canonica visibile. Si torna nelle catacombe.

La sede impedita non è nulla di astruso o di cavilloso: esiste fin dalle norme “Decretali” pontificie, ovvero dal 1200, e il canone 335 la individua esplicitamente come alternativa alla sede vacante: “Mentre la Sede romana è vacante o TOTALMENTE IMPEDITA, non si modifichi nulla nel governo della Chiesa universale”.

Quindi, se il papa rinuncia al munus petrino, abdica e la sede è vacante. Se il papa non può esercitare il ministerium, il potere pratico – come da Declaratio di papa Benedetto - la sede è impedita, lui resta papa, imprigionato. Ergo, chiunque eserciti il potere papale al suo posto è un antipapa usurpatore. Lo affermiamo da due anni, qui, con cadenza bisettimanale, ora anche nel bestseller "Codice Ratzinger" (Byoblu ed. maggio 2022) e nessuno ha potuto smentirci, nemmeno i canonisti pubblicamente interpellati che, a Bologna, per tutta risposta, dopo la scoperta della situazione giuridica, hanno costituito un gruppo di studio “sul papa emerito e il papa impedito”. ("Emerito" non vuol dire in pensione, ma colui che merita, che ha diritto di essere papa).

Quindi, per quanto scomodo, il clero e i fedeli devono scegliere da che parte stare: se con il vero papa impedito, o con l’antipapa regnante.

Il primo sacerdote ad aver scelto di seguire Cristo e il Suo Vicario è stato don Alessandro Minutella, sacerdote palermitano con due dottorati in teologia dogmatica il quale ha capito subito che Bergoglio non poteva certo essere il papa, con la sua spiritualità invertita e anticristica, il Bergogliesimo QUI . Don Minutella ha pagato cara la sua fedeltà al vero pontefice: una sospensione a divinis, due scomuniche, una riduzione allo stato laicale QUI  . Ovviamente tutto invalido, in quanto le sanzioni sono state comminate dalla chiesa antipapale. Dopo di lui, Don Enrico Bernasconi, anch’egli invalidamente scomunicato, e con orgoglio. Poi si sono aggiunti Fra Celestino, padre Gebhardt (tedesco), don Johannes, (austriaco), padre Pavel (ceco) e don Natale QUI. Non mancano diverse suore, di cui tratteremo a suo tempo. 

Oggi vi proponiamo alcune battute sintetizzate da una corposa intervista di Samuel Colombo QUI  a don Robert Benko, “ex” salesiano della Slovacchia, 52enne, ordinato nel 2002, che ha fatto importanti dichiarazioni.

Padre, cosa che le ha fatto dire in coscienza che il Papa è e rimane ancora Benedetto XVI?

R. “Dal primo istante sapevo che Benedetto XVI è il vero Papa. Quando lui si è dimesso io, non capendo il latino, non sapevo cosa stesse succedendo, ma nel cuore sentivo che qualcosa non andava.. Tuttavia, non riuscivo a darmi una risposta in quel momento perchè non avevo materiale. La prima cosa che ho sentito dopo l’elezione di Bergoglio, che i nostri preti diocesani di Šaštín (ma non solo) ci hanno detto, era che l’elezione era invalida perché non erano state rispettate le regole”.

 E perché questi preti non sono usciti allo scoperto?

R. “Io in quel tempo, quando ho sentito che era invalida, volevo uscire subito, però mi hanno detto: “Se esci, cosa fari da solo? Da solo non fai niente. Così puoi almeno fare qualcosa per la gente che è rimasta. Non devi temere che in Vaticano permettano di fare cose contro la nostra fede”, allora ho preferito rimanere in silenzio, perché non avevo tanti elementi”.

Forse dovevano arrivare i tempi giusti.. E nel corso di tutti questi anni avrà sicuramente visto l’opera nefasta del cosiddetto papa Francesco…

R. “Sì, è proprio così. Quando ero nell’ultima città, Michalovce, ho sentito di questi “Dubia” che hanno scritto i cardinali... Poi si sono aggiunti altri preti e altre persone, ma la questione non si risolveva. Allora ho cominciato a cercare e, col tempo (4 o 5 anni fa), ho trovato don Minutella e ho iniziato ad ascoltarlo. Lui è stato il primo sacerdote che mi ha aiutato con il Codice di Diritto Canonico perché quando si lavora con i bambini o con i ragazzi non c’è tanto tempo per approfondire le cose, invece Don Minutella ha studiato tantissimo. Sentivo che questa era la verità. Mi bruciava nel cuore. Ma non sapevo come uscire. Ho avuto incontri coi superiori per 14 mesi. Due anni fa, don Bernasconi mi ha aiutato perché mi ha mandato una mail con del materiale da poter usare per scrivere ai superiori e spiegare il problema. Ho fatto tante domande chiedendo una risposta. Loro hanno studiato le mie domande e mi hanno risposto: «Non sappiamo risponderti, ma noi siamo con Papa Francesco. Ci sono stati nella storia tanti cattivi papi, noi sappiamo che non è buono ma siamo con lui»”.

Ma il problema non è che Bergoglio sia un cattivo Papa. Bergoglio non è il Papa e loro sono con qualcuno che non è il Papa!

R. “Sì, questo è chiarissimo. Perché qui non si tratta di un peccato di un superiore, di un vescovo o di un Papa, o di un errore.. si tratta di uno che Papa non è!”.

Può essere una cosa scontata visto che “Ubi Petrus Ibi Ecclesia”, ma in unione con chi celebra messa padre Robert?

R. “Io prima di uscire già celebravo messa con Papa Benedetto perché le chiese erano chiuse durante la pandemia. Allora quando celebravo la Santa Messa da solo la celebravo in unione con Papa Benedetto. Ma quando ho dovuto celebrare nella comunità mi costringevano a nominare Papa Francesco. Questo era il problema. Per questo non ho obbedito. E non ho voluto inserirmi nelle altre comunità durante quei 14 mesi. Il mio superiore mi ha detto: «Adesso io so che tu sei con Papa Benedetto, ma non ti posso lasciare uscire subito, tu devi fare disobbedienza più e più volte, così ho materiale per il superiore che ti lasci andare». Non è facile uscire dalla comunità salesiana. Ma se hanno materiale di disobbedienza… una, due, tre volte...”.

Ma questi sacerdoti suoi superiori salesiani che l’hanno sanzionata e che hanno fatto in modo che uscisse, come la pensano?

R. “Loro avevano dolore nel cuore, erano tristi, non volevano che uscissi. Perché sapevano che qualcosa non andava, non sapevano rispondermi. È una cosa grave dire “non sappiamo risponderti”: allora di che cosa parliamo se non sapete rispondermi? Da dicembre 2021 non sono più fra i salesiani, ma ero felicissimo, anche se i miei confratelli erano tristi perché mi volevano bene. Nel mio cuore io sono e sarò sempre salesiano”.

 Ci sono altri sacerdoti in Slovacchia che magari non sono ancora usciti che però riconoscono come Papa Benedetto XVI?

R. “Sì, ci sono, sia diocesani che salesiani, ma vivono nascosti perché hanno paura di perdere il lavoro. Anche gli insegnanti nelle scuole capiscono che questo non è l’insegnamento della Chiesa, ma devono continuare perché senza soldi non possono mantenere la famiglia”.

Quindi vengono tenuti, diciamo, sotto ricatto… C’è qualche vescovo in Slovacchia che riconosce come Papa Benedetto XVI?

R. “Sì, ma non posso dirne il nome”.

Considerato il fatto che Bergoglio ha creato una nuova falsa chiesa, come profetizzato da Padre Pio in un dialogo con padre Amorth, secondo lei le messe celebrate in unione con il cosiddetto Papa Francesco sono da considerarsi valide?

R. “No, assolutamente no. Lo Spirito Santo è lo spirito di verità. Quando si ricevono i sacramenti in unione con la vera testa della Chiesa, allora scende lo Spirito Santo”.  (Anche il card. Ratzinger diceva che “senza la comunione col papa non c’è comunione con Cristo” n.d.r. QUI).

Lei è stato sospeso a divinis, ma non è stato scomunicato ancora...

R. “No.. ma adesso ho saputo che a Trnava si dice che l’arcivescovo di Bratislava Stanislav Zvolenský mi vuole scomunicare perché ha sentito che stiamo crescendo e stiamo aumentando”.

Diciamo che il cosiddetto Papa Francesco è la guida spirituale del Nuovo Ordine Mondiale. E’ d’accordo con questa affermazione?

R. “Sì, è chiaro”.

E stiamo vivendo, secondo lei, il Terzo Segreto di Fatima e quell’impostura di cui parla il Catechismo della Chiesa Cattolica al 675 ?

R. “Sì, esatto”.

In tutto questo, papa Benedetto non parla, non può, dato che è in sede impedita, e non smentisce questi sacerdoti, né chiunque parli di sede impedita, tantomeno lo scrivente. Anzi, in una lettera di pochi giorni fa al Centro Studio Gioacchino da fiore, ha scritto: “Nell’agire storico di Dio, la verità si svela gradatamente”. 

E chi ha orecchie per intendere, intenda.

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