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Nuovi preti fedeli a Benedetto XVI: “Bergoglio non è papa”. Codice Ratzinger 2° bestseller

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Mentre Bergoglio, con le piume in testa, partecipa a evocazioni di spiriti maligni insieme agli stregoni pellerossa QUI e incoraggia la “pastorale omosessuale” del gesuita lgbt James Martin QUI  , la storia della Chiesa si sta dipanando in una delle sue pagine più straordinarie e memorabili nell’indifferenza – ostentata, quanto eloquente - del mainstream.  

Ieri sera, a Piccola Nazareth, presso Carini (PA) sede della comunità di don Alessandro Minutella, c’è stato un incontro storico, appunto, dove nuovi preti sono venuti fuori, con coraggio, dichiarando pubblicamente che il papa è solo Benedetto XVI, e non Bergoglio, del tutto incuranti delle sanzioni che li hanno già colpiti e delle altre che prevedibilmente li aspettano. QUI il video .

Don Enrico Bernasconi, presuntamente scomunicato come don Minutella, poi Fra Celestino, padre Gebhardt (tedesco), don Johannes, (austriaco), padre Pavel (ceco) e don Natale.

Facce buone e decise, voci di preti miti che dicono la verità senza ribellismo, anzi, perfino con un pizzico di humor: hanno già perso parrocchia e stipendio e ora si consegnano alla scure bergogliana per testimoniare la fedeltà a Cristo e al Suo legittimo Vicario in sede impedita.

Come sapete, tal realtà è stata sviscerata proprio su questa pagina dove abbiamo portato avanti l’inchiesta “Codice Ratzinger” il cui libro omonimo, ad oggi, è il secondo bestseller italiano per Mondadori e Rizzoli,  QUI 

Vi sembra normale che, a parte Libero, nessun giornale scriva di questo oggettivo caso editoriale? Lo è, ma nel senso che abbiamo colto nel segno e “il sistema” si protegge illudendosi di farci passare per terrapiattisti.

Ci onora, peraltro, il fatto che alcuni di questi sacerdoti-eroi riunitisi a Piccola Nazareth abbiano sciolto dei dubbi residui, oltre che attraverso le catechesi di don Minutella, anche grazie a tale inchiesta.

“Il vero papa è Benedetto XVI - dichiara il salesiano ceco don Pavel, al quale hanno tolto parrocchia, e stipendio tanto che per mantenersi ha dovuto lavorare in un’officina a Praga - questa convinzione è maturata in due anni dopo la ricerca dei fatti, delle informazioni anche difficili da reperire perché in Repubblica ceca non si sa bene quello che succede in Vaticano. Durante il lavoro come meccanico,  ho ascoltato le catechesi di don Minutella e mai ho sentito un errore dogmatico. Il suo discorso era sempre logico e coerente. Sincerità, verità, ricerca della salvezza delle anime, questi gli atteggiamenti che mi hanno guidato e l’ho detto anche ai miei superiori: a me interessano solo le anime”.

“Da circa sei anni sento che con il pontificato di Francesco qualcosa non va bene e che non ha l’assistenza dello Spirito Santo – spiega l’austriaco padre Johannes - ho ricevuto la conoscenza che Benedetto XVI è ancora il vero papa e con lui rimane ancora la Chiesa cattolica. L’ho comunicato al vescovo della mia diocesi qualche mese fa, so che questo porta delle conseguenze, ma confido che il Signore Gesù mi aiuta e che prepara la strada. E’ lui che vince e che deve regnare nella mia vita”.

“Non possiamo andare certamente contro la nostra coscienza – aggiunge don Enrico Bernasconi (da non confondere con don Mattia Bernasconi, quello della messa sul materassino) - e vorrei fare umilmente un appello ai confratelli in ascolto perché solo la verità ci rende liberi. Bisogna avere il coraggio di esporsi senza compromessi, senza fare alleanze strane. Da quando ho preso la decisione di celebrare in comunione con papa Benedetto si sono spezzati tutti i vincoli e le paure e mi sento più forte”.

“A gennaio di quest’anno ho avuto un confronto con don Alessandro – racconta Fra Celestino - volevo aspettare altri errori di Bergoglio per decidermi … ma non ne aveva già fatti abbastanza? Volevo che prima di me si muovessero vescovi e cardinali, ma il 2 febbraio di quest’anno mi sono deciso a non celebrare più in comunione con Bergoglio e così mi sono tolto un peso dalla coscienza. Mi sono arrivate restrizioni e ora giro in Italia a confessare quei fedeli che non vogliono farlo coi preti bergogliani. Eventuali scomuniche non mi fanno paura: amicus Plato, sed magis amica veritas”.

Prende poi la parola don Natale: “Di fronte a vescovi, cardinali, preti, frati e monache che stanno a bocca aperta davanti a Francesco, ho capito che egli non è il vero papa, e la spiegazione me la sono data facendo riferimento anche a San Padre Pio che ha ispirato la mia vocazione”.

Il santo di Pietrelcina nel 1960 così annunciava: E’ Satana che si è introdotto nel seno della chiesa e, in poco tempo, verrà a governare una falsa chiesa”.

Anche io – prosegue don Natale - celebro messe (in comunione con Benedetto n.d.r.), soprattutto al nord Italia. Il vescovo mi ha tolto la parrocchia, ma per me è stato un vantaggio, altrimenti non avrei potuto muovermi: ringrazio il Signore perché mi ha dato una parrocchia più grande. Auguro a don Minutella di continuare a guidare il Piccolo Resto con la consueta saggezza, ma soprattutto con la direzione di Maria, la «generalessa»”.

 “Nel 2015 - confida ai presenti padre Gebhardt - celebravo in comunione con Francesco, ma mi sentivo male: sapevo che non era giusto. Così ho cominciato a celebrare la messa tridentina (in latino, vetus ordo n.d.r.)  in comunione con papa Benedetto. Tanti fedeli venivano a queste messe e il vescovo ha chiamato dicendo: «Perché ti prendi tutti i miei fedeli?». Io gli risposi:  «Eccellenza, questa è un’occasione anche per Lei se ha coraggio di dire che Benedetto è ancora il papa». Il vescovo ha risposto: «E’ vero, il papa è Benedetto, come dice don Minutella, ma in pubblico non si può dire, la vergogna è troppo grande». Don Minutella è molto importante per il futuro della Chiesa, sono stato colpito dalla sua chiarezza e verità e, anche prima di conoscerlo, avevo cominciato a celebrare una messa al giorno di sostegno per lui”.

L’aspetto della celebrazione in comunione con papa Benedetto, il vero papa, sta, quindi, assumendo tratti sempre più dirimenti: o col papa, con l’antipapa. E’ lo scoglio maggiore da superare per molti fedeli: uscire dalla propria routine e cercare le ancora rare messe in comunione con Benedetto. A migliaia le seguono su Radio Domina Nostra. La comunione col vero papa non è questione da poco, ecco cosa scriveva il card. Ratzinger nel 1977: “Noi abbiamo Cristo solo se lo abbiamo insieme con gli altri. Poichè l'Eucarestia ha a che fare solo con Cristo, essa è il Sacramento della Chiesa. E per questa stessa ragione essa può essere accostata solo nell'unità con tutta la chiesa e con la sua autorità. Per questo la preghiera per il Papa fa parte del canone eucaristico, della celebrazione eucaristica. La comunione con il Papa è la comunione con il tutto, senza la quale non vi è comunione con Cristo”.

E attenzione: senza una mobilitazione, non si risolverà nulla perché i 95 falsi cardinali nominati da Bergoglio eleggerebbero in un prossimo conclave un altro antipapa QUI 

Come vedete, papa Benedetto sta riselezionando i cattolici, sta rifondando e purificando la Chiesa, rafforzando il papato come scriveva Agamben ne “Il mistero del male”. E infatti non ha mai ripreso o censurato questi bravi preti che fanno il loro dovere e si sacrificano per la Chiesa.

Altri sacerdoti si aggiungeranno al Piccolo Resto e poi, finalmente, verranno fuori anche vescovi e qualche cardinale. Vedrete: come diceva Giovanni Paolo II, “la verità si impone da sola”.

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