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Cara Bussola, perché attacchi papa Francesco? Gli "una cum" a un bivio storico: o Ratzinger, o Bergoglio

Il papa è assistito dallo Spirito Santo...

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Caro Direttore Cascioli,

ho letto il tuo ultimo, eccellente articolo su don Marco Pozza, QUI il prete prediletto da Bergoglio, il quale ha postato sui social alcune righe felicitandosi per l’unione civile gay (gabellata inizialmente per “matrimonio”) di un suo amico giornalista. Ottimi anche l’intervento di oggi del Prof. Stefano Fontana QUI e di Luisella Scrosati QUI in reazione alla blindatura del prossimo “conclave” e ai patenti rovesciamenti della fede cattolica ormai giunti al parossismo.  

Gli articoli della Nuova Bussola Quotidiana sono sempre di grande qualità ed evidenziano da nove anni, giorno per giorno, storture, manipolazioni, demolizioni, inversioni sotto tutti i punti di vista dell’amministrazione bergogliana, sia nel suo primo responsabile, che nell’azione dei vescovi che da lui dipendono.

Fatta salva la stima e la simpatia personali, Direttore, sono qui però a farTi una domanda scomoda: vorrei capire come la Vostra pregevole attività editoriale possa proseguire in tale direzione senza infrangere le leggi della Chiesa e il Catechismo.

Voi infatti, nonostante critichiate da nove anni, quasi giornalmente, Bergoglio, i suoi provvedimenti e i suoi vescovi, lo riconoscete graniticamente come legittimo papa e su questo non accettate discussioni.

L’obiezione prevedibile sarà: “Noi lo critichiamo perché il papa è infallibile solo quando si pronuncia ex cathedra”.

No, non è così e papa Francesco non può essere contestato da Voi in questo modo continuo, per i seguenti motivi.

Art. 892 del Catechismo: “L'assistenza divina è inoltre data ai successori degli Apostoli, che insegnano in comunione con il Successore di Pietro, e, in modo speciale, al Vescovo di Roma, Pastore di tutta la Chiesa, quando, pur senza arrivare ad una definizione infallibile e senza pronunciarsi in «maniera definitiva (ex cathedra n.d.r.)», propongono, nell'esercizio del Magistero ordinario, un insegnamento che porta ad una migliore intelligenza della Rivelazione in materia di fede e di costumi”.

Anche S.E. Ladaria, nominato da Francesco Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede conferma: “È importante ribadire che l’infallibilità non riguarda solo pronunciamenti solenni di un Concilio o del Sommo Pontefice quando parla ex cathedra, ma anche l’insegnamento ordinario ed universale dei vescovi sparsi per il mondo, quando propongono, in comunione tra loro e con il Papa, la dottrina cattolica da tenersi definitivamente”.

Quindi, attaccando continuamente papa Francesco, il suo insegnamento, (tipo l’uscita pro-unioni civili) e i suoi provvedimenti, inevitabilmente c’è il rischio di screditare la Terza Persona trinitaria, lo Spirito Santo, che non sarebbe all’altezza del compito di assistere il papa e preservarlo dall’errore. Non serve citare i vizi e i peccati personali dei papi rinascimentali: qui si parla di deposito della fede, di questioni basilari sulla morale, il costume e la dottrina.

In modo del tutto coerente, il canone 752 del Codice di Diritto canonico regola, infatti, la condotta che i fedeli devono mantenere anche verso i pronunciamenti non definitivi (cioè non ex cathedra) del papa: “Non proprio un assenso di fede, ma un RELIGIOSO OSSEQUIO dell'intelletto e della volontà deve essere prestato alla dottrina, che sia il Sommo Pontefice sia il Collegio dei Vescovi enunciano circa la fede e i costumi, esercitando il magistero autentico, anche se non intendono proclamarla con atto definitivo; i fedeli perciò procurino di evitare quello che con essa non concorda”.

RELIGIOSO OSSEQUIO, dunque, non certo i puntuali e perfetti articoli polemici della Nuova Bussola Quotidiana che ribadiscono, ogni giorno, la dissonanza cognitiva tra ciò che dovrebbe dire/fare il papa e l’incubo inversivo bergogliano.

Quindi, per quanto sopra citato, la sintesi della questione è racchiusa in un banale sillogismo.

1. Bergoglio è Papa solo se la sua elezione papale è valida e il suo magistero è cattolico.

2. Se l’elezione di Bergoglio è valida, allora il magistero di Bergoglio è cattolico.

3. ll magistero di Bergoglio non è cattolico - come dimostrano le puntuali critiche de La Bussola, da nove anni - ergo, egli non è il papa e la sua elezione non è valida.

E a questo punto veniamo alle dolenti note: da circa due anni, vi sto illustrando esattamente come e perché il conclave che ha eletto Bergoglio sia stato illegittimo e la sua elezione inesistente. Vi tengo costantemente informati sulla mia inchiesta appena pubblicata col nome di “Codice Ratzinger”, nella quale documento come Francesco non sia il papa poiché Benedetto XVI non ha abdicato, ma si è ritirato in sede impedita conservando il munus, l’investitura divina, come conferma lui stesso in centinaia di interventi, appena velati, ma inequivocabili.

Questa realtà fa tornare tutti i conti su uno scenario che non è un parto della fantasia dello scrivente, ma è stato già descritto da tre vescovi, Mons. Negri, Mons. Lenga e Mons. Gracida, oltre che testimoniato, a caro prezzo, da vari sacerdoti e teologi. QUI 

Per discutere pacatamente fra noi di tale scioccante, tragica situazione, vi ho proposto diverse volte degli scambi pacifici, delle chiacchierate private per esaminare insieme quanto ho portato alla luce in circa 200 articoli realizzati in due anni. Non avete mai risposto.

Da ultimo, vi ho inviato il mio libro e non lo avete nemmeno accettato. La cosa non mi turba a livello personale, ma è la conferma di un disinteresse per una situazione che, pure, se fosse vera per come è descritta, comporterebbe la più grave crisi per i cristiani dalla crocifissione di Gesù Cristo ad oggi. Si tratterebbe della FINE della Chiesa cattolica visibile, dopo 2000 anni, mi spiego?

Uso il condizionale perché non voglio imporTi le mie ragioni prima che tu legga l’inchiesta, ma, anche qui, la logica ci viene in soccorso.

IL PAPA È UNO SOLO: o è Benedetto o è Francesco. Non ci sono terze opzioni: o il mio libro-inchiesta   dice la verità sul vero papa impedito, oppure è una straordinaria montatura che utilizza artatamente il diritto canonico e le parole del Santo Padre Ratzinger.

Nel primo caso, rifiutandovi di esaminare il lavoro, vi rendereste responsabili di omissione di soccorso verso il Vicario Di Cristo in impedimento, lasciando un miliardo e 285 milioni di fedeli seguire tranquillamente un antipapa privo di qualsiasi garanzia di infallibilità  ed enormemente problematico, come da Voi stessi individuato.

Nel secondo caso, quello di un’eventuale montatura, siccome il libro è fra i 15 più letti in Italia QUI  e il primo nella categoria “religione” per alcuni grandi editori QUI, ignorando l’inchiesta permettereste un grave scandalo responsabile dell’allontanamento di migliaia di anime dalla santa guida del papa Francesco e dal suo sublime magistero. (Non ho usato il termine Vicario di Cristo perché Bergoglio stesso lo ha declassificato a titolo storico).

Ora, il più ovvio buon senso vuole che se c’è – come descrivete - un personaggio che ricopre un ruolo, ma si dimostra continuamente inadeguato, impreparato, scandaloso, distruttivo, non appena esce un’inchiesta che spiega come questi non abbia alcun titolo per ricoprire quel ruolo, sarebbe del tutto naturale esaminare con almeno un po’ di interesse critico questo studio. O no?  

Altrimenti, se voi ignorate l’inchiesta, attaccate Bergoglio, ma lo riconoscete come papa e poi lasciate dire ad altri che non è il papa, si dà l’impressione che vogliate lasciar fare ad altri il “lavoro sporco” rimanendo comodamente seduti alla finestra a vedere come va a finire, senza affrontare le conseguenze. Scusa la crudezza, ma amicus Plato, sed magis amica veritas.

La Magna Quaestio è discussa in tutto il mondo e, fra sedeimpeditisti ed errorsostanzialisti, c’è concordia, comunque, nel ritenere la Declaratio una non-rinuncia al papato. Non è che sono tutti degli sciocchi: partecipano al dibattito fior di professori e studiosi e il solo fatto che possano fiorire tali discussioni è gravissimo, perché papa dubius, papa nullus.  

Come vedi, il limbo della posizione “UNA CUM” (conservatori obtorto collo legittimisti di Bergoglio) NON È PIÙ SOSTENIBILE, né logicamente, né storicamente, né per ovvio buon senso, né per obbedienza alle leggi della Chiesa.

Se per voi il papa è Francesco, #statesereni: lui è assistito dallo Spirito Santo per la dottrina e l'insegnamento dei costumi, e anche se intronizza divinità pagane e sdogana nozze sodomitiche, vuol dire che il Signore vuole così. Si vede che Dio era pachamamico e gay friendly fin dalla Genesi e non lo avevate capito. L’Antico Testamento e San Paolo si sono sbagliati e “i comandamenti non vanno rispettati in senso assoluto”, come insegna piamente il Santo Padre Francesco QUI .

Siategli obbedienti e, con RELIGIOSO OSSEQUIO, accettate il magistero di papa Bergoglio .

Soprattutto, difendete con forza la sua legittimità da chiunque la metta in discussione. Sono certo lo farete senza perdere la bussola o lanciando uova, come fanno i bergogliani, ma con argomenti all’altezza della Vostra levatura intellettuale e morale.

Con i migliori apprezzamenti per il merito del Vostro lavoro, e un caro saluto.

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