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Fiat 2000: sabato a Novegro sfilerà la ricostruzione perfetta del primo carro armato italiano (1917)

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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In un’Italia che tende a dimenticare e a dissolvere le proprie memorie nazionali, finalmente un - pesante - segnale in controtendenza.

30 tonnellate di acciaio verniciato in colori mimetici riporteranno in vita, con il moto inesorabile dei cingoli, il nostro passato tecnologico, industriale, militare.

Sabato 7 maggio sarà presentato ufficialmente al Parco Esposizioni di Novegro la replica del Fiat 2000, il primo carro armato italiano. Dopo oltre un secolo, la perfetta riproduzione di quello che fu il primo carro armato pesante italiano sfilerà davanti al pubblico (intorno alle 12.00) in occasione di MILITALIA, la più importante occasione di incontro tra appassionati di militaria e di collezionismo che si svolge nel nostro Paese.

Un’impresa epica, questa ricostruzione filologica, frutto dell’impegno dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia (che quest’anno compie il 70° della fondazione), degli appassionati restauratori di veicoli militari d’epoca del “Raggruppamento Spa” e dell’Associazione "Cultori della Storia delle Forze Armate". (Da ricordare anche il contributo Università di Pisa, del Centro Ricerche Casaccia di ENEA di Roma, dell’Archivio Storico della FIAT e di IVECO Defence Vehicle che ha provveduto al trasporto).

Progettato nel 1916 dagli ingegneri Giulio Cesare Cappa e Carlo Cavalli, costruito in soli due esemplari tra il 1917 e il 1918, il Fiat 2000 presentava tre notevoli innovazioni: una torretta girevole che consentiva al cannone di cui era dotata di fare fuoco sull’intero arco dei 360°; la separazione del vano motore da quello dell’equipaggio, accorgimento essenziale per evitare che i gas di scarico del propulsore potessero asfissiare gli uomini dell’equipaggio; un sistema di aspirazione dei gas di sparo. Ne furono prodotti soltanto due esemplari perché la fine della guerra, il 4 novembre 1918, pose fine all’idea di produrlo in serie.

QUI potrete vedere un filmato storico del 1917, recuperato un paio di anni fa. 

 Di questi due Fiat 2000 si erano purtroppo perse le tracce: uno, impiegato in Libia contro i ribelli arabi nella zona di Misurata, fu poi abbandonato fra le sabbie africane. Il secondo carro, rimasto in Patria, diventò un monumento nella caserma Corrado Mazzoni di Bologna, sede del 3º Reggimento fanteria carrista. Purtroppo, anche questo esemplare sparì, forse durante la Seconda guerra mondiale, o subito dopo, per ricavarne prezioso metallo.

La presentazione di sabato sarà replicata anche domenica 8, insieme al volume “Il carro armato Fiat 2000 – Dal 1917 alla costruzione della replica"  (Mattioli 2022), composto da brevi, scorrevoli saggi di tutti coloro hanno contribuito all’impresa sotto il profilo della ricerca storica e progettistica.

A realizzare materialmente il carro, anticipando anche le spese che la sottoscrizione A.N.C.I. fra i carristi non era riuscita a coprire, l’industriale Giancarlo Marin, titolare di un’industria medio-pesante del vicentino, la Svecom PE S.r.l. e fondatore del Museo delle Forze Armate 1914-1945 che, a Montecchio Maggiore (VI), accoglie gratuitamente 10.000 visitatori l’anno.

Oltre al Fiat 2000 si esibiranno altri carri armati, di epoca bellica e recente.

QUI per le immagini della ricostruzione, in un video a cura della sezione A.N.C.I. di Firenze. 

 

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