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Codice Bergoglio: come il falso papa Francesco sta rovesciando la fede cattolica nel nuovo messale

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Lunedi scorso vi abbiamo presentato QUI  una sintesi, redatta con l’aiuto di teologi che – ovviamente – non possono comparire, circa la personalissima spiritualità di Bergoglio, la quale non ha niente a che spartire col Cattolicesimo, nonostante l’apparenza. Anzi, il "Bergogliesimo" ne costituisce l'antitesi.

Per i cattolici, questo può essere consentito solo dal fatto che Francesco non è il papa, (visto che Benedetto XVI si è autoesiliato in sede impedita) e quindi non ha il munus petrino, l’investitura divina che garantisce al papa  l’infallibilità ex cathedra e l’assistenza dello Spirito Santo nell’insegnamento (Art. 892 CCC).

La nostra inchiesta sul Codice Ratzinger, tradotta in tre lingue QUI è ormai “celebre”, come conferma il collega Armando Savini QUI . Anche Mons. Viganò ha aperto a concetti che promaniamo dal 2021 QUI, eppure in Italia continuano a uscire libri che ripetono come un mantra la solita narrativa su papa Francesco fingendo di ignorare il “Segreto di Pulcinella”.

Per fortuna, anche negli Usa si sta comprendendo la sede impedita: dopo l’accettazione di Patrick Coffin, QUI tra i più autorevoli commentatori cattolici, anche il prof. Edmund Mazza QUI ha fatto nuove dichiarazioni sull’invalidità delle dimissioni di papa Ratzinger.

Insomma, piano piano lo stanno capendo tutti che Benedetto XVI non ha mai abdicato, tranne che da noi. Del resto si sa: nemo propheta in patria.

Ma torniamo a bomba: come abbiamo visto, il Bergogliesimo è, dunque, una sorta di anticristianesimo filo-massonico (nascosto da una colata di propaganda buonista-emozionale) che, nella sua essenza, attinge a Modernismo, Esoterismo, Neoluteranesimo, Neopaganesimo, Neognosticismo, Neoarianesimo, Neomarcionismo e a varie altre eresie come l’Apocatastasi (vulgo “misericordismo”). Come un tarlo, questa inversiva neoreligione mondialista sta corrodendo il Cattolicesimo autentico dall’interno, tramite sottili, impercettibili, ma devastanti cambiamenti.

Sono affermazioni gravi e, pertanto, oggi vi documenteremo il tutto.

Intanto, uno sguardo al quadro della presunta “Maria che scioglie i nodi” che venne regalato nel 2015 dalla presidentessa argentina Cristina Fernandez a Francesco. Pochi giorni fa, abbiamo recuperato le foto, censurate dal web italiano, che mostrano una pseudo-Madonna con provocanti spalle scoperte, la quale non schiaccia affatto la testa al serpente, ma anzi lo accarezza, circondata da angeli femmina con le mammelle al vento. Per approfondire il contenuto esoterico di questa inquietante immagine pseudo-devozionale, che evoca l’Unione degli opposti tanto cara agli alchimisti, ammiccando forse alla demoniaca Lilith, leggete QUI  .    

Ancor più di recente, è uscita una foto di Bergoglio durante la visita pastorale in Cile del 2018. Sulla sua pianeta campeggia uno strano simbolo, una specie di omino-alieno coi capelli dritti. Si tratta del “Gigante di Acatama”, un geoglifo, cioè un disegno fatto con cumuli di pietre (119 m) che si trova nel deserto del Cile e rappresenta una divinità precolombiana: probabilmente il Tunupa (a volte detto Tarapacà), figlio del dio creatore Viracocha il quale, visto che secondo il mito sarebbe stato crocifisso, nel ‘500 fu adoperato dai gesuiti per l’inculturazione di Gesù Cristo. QUI Siamo alle solite: come avvenuto per la Pachamama QUI vengono rispolverati i feticci del pantheon andino che 500 anni fa potevano transitoriamente servire ai missionari per convertire gli indigeni. Il loro attuale “richiamo in servizio”, del tutto immotivato, visto l’ottimo radicamento del Cristianesimo in America latina, non trova altra giustificazione se non nell’ambito di quell’eco-sincretismo idolatrico che afferisce al Neopaganesimo bergoglista di cui sopra.

Il fatto oggettivo è che “papa Francesco” portava sulla casula un idolo pagano il quale, per la teologia cattolica, è da considerarsi un DEMONE. Non è la prima volta, comunque: sempre nel 2018, Bergoglio aveva indossato una casula con un altro simbolo pagano, il Triskell celtico, (peraltro arcobalenato), una sorta di svastica a tre braccia simbolo delle forze universali Aria, Terra, Acqua QUI. Nonostante il tentativo di San Patrizio di associarlo alla Trinità, è ritenuto ancor oggi un simbolo magico pagano potentissimo.  Vi sembra normale tutto ciò?

L’inserimento di soppiatto di queste simbologie afferisce, così, proprio a quel “Codice Bergoglio” di cui abbiamo trattato: l’elemento di raccordo subliminale fra il Bergogliesimo esteriore, mediatico-demagogico-buonista e i suoi contenuti occulti, eretici ed inversivi del Cattolicesimo.

Ma adesso entriamo davvero nel vivo: vi dimostreremo con quale furbizia Bergoglio e i vescovi modernisti a lui sodali, recuperando quanto già ampiamente seminato dalla massoneria ecclesiastica durante il Concilio Vaticano II, stanno lentamente, impercettibilmente sovvertendo la fede cattolica dalle sue fondamenta.

Nel 2020, infatti, con una copertina abbastanza inquietante QUI, debutta il nuovo messale in cui figurano diversi cambiamenti, apparentemente insignificanti, ma che, indagati con l’aiuto di teologi realmente cattolici, svelano tutto il loro dirompente contenuto. Ci baseremo su una sintesi di tali novità prodotta da Avvenire QUI .

Cominciamo con un’aggiunta “inclusiva”: accanto al vocabolo «fratelli» è stato aggiunto «sorelle». Ecco che si dice: «Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle…».

Né più né meno che un ossequio al politicamente corretto, il quale sta distruggendo la cultura e la mentalità dell’Occidente cristiano. Ce lo spiegava lo stesso Avvenire, QUI nel 2012, quando sotto il pontificato attivo del vero papa Benedetto era ancora un giornale cattolico: “...in nome del politically correct, persiste un’ostinata opera di disconoscimento delle proprie radici religiose, facendo finta di non comprendere quanto la sua civiltà sia debitrice al Cristianesimo”. 

Ma la prima, gravissima aberrazione è sul Gloria: la frase “e pace in terra agli uomini di buona volontà”, cambia in «e pace in terra agli uomini, amati dal Signore».

Attenzione: questo è il più sottile, ma allo stesso tempo dottrinalmente devastante, dei trucchi. La frase originale specifica che la pace del Signore giunge SOLO agli uomini che Lo accolgono, NON A TUTTI. La modifica bergogliana opera un cambiamento da complemento di qualità a frase attributiva. Già c’è un errore teologico perché tutti gli uomini sono, in effetti, amati dal Signore (sebbene non tutti Gli rispondano con buona volontà), ma soprattutto la VIRGOLA spiana definitivamente il concetto in senso misericordista-neoluterano: l’uomo non ha più merito, non è più co-artefice della propria salvezza, ma viene salvato da Dio a prescindere. La pace viene elargita a tutti, gratis. Per esempio, un conto è dire: “la promozione giungerà agli studenti che meritano”, altra cosa è dire: “la promozione giungerà agli studenti, che meritano”. Nel primo caso saranno promossi solo alcuni studenti, nel secondo saranno promossi tutti, magari perché si pensa che, in generale, siano dei bravi ragazzi. Capite che astuzia diabolica? Due teologie completamente diverse. Il misericordismo è però quanto di più insidiosamente inversivo possa esistere per il Cattolicesimo: se tutti vanno in paradiso, che bisogno c’è di impegnarsi e perfezionarsi nella morale cristiana? Si può tranquillamente annegare nel peccato. E chi è che punta a questo? Non esattamente Gesù.

A tal proposito, nell’Angelus di domenica 24 aprile, Bergoglio ha detto: “il Vangelo ci dice che il Signore non cerca cristiani perfetti”. Curioso, perché in Matteo 5,48 si legge: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. Con la sua solita tecnica, Bergoglio, sfruttando il giusto insegnamento di San Tommaso a non essere superbi nella fede, fa subliminalmente passare il concetto che il cristiano non debba puntare alla perfezione. Così come quando ha detto che “i Comandamenti non vanno rispettati in senso assoluto” o come quando alla benedizione urbi et orbi, con la tecnica retorica della “preterizione”, ha insinuato nelle menti il dubbio sulla Risurrezione QUI . Subito dopo, Bergoglio ripara sempre alla sua affermazione, rientra nei ranghi, ma intanto il seme è gettato nelle menti dei fedeli. Forme di manipolazione-adulterazione ad alto livello, tuttavia ben riconoscibili.

Il Neoluteranesimo torna prepotentemente anche in quest’altro cambiamento: il sacerdote inviterà a pregare non più dicendo “Pregate, fratelli, perché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio, Padre onnipotente”, ma «Pregate, fratelli e sorelle, perché questa NOSTRA FAMIGLIA, radunata dallo Spirito Santo nel nome di Cristo, possa offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente».

Viene dunque sminuito il ruolo del celebrante, secondo quell’equiparazione luterana tra sacerdozio ministeriale (dei sacerdoti) e battesimale (dei comuni fedeli). Un concetto anni luce lontano dal Cattolicesimo che ritorna anche nel cambiamento da «Ti rendiamo grazie per averci ammessi alla tua presenza a compiere il servizio sacerdotale» mutato in «perché ci hai resi DEGNI di stare alla tua presenza…». Se lo dicono da soli, i preti bergogliani, che Dio li ha resi degni: un antropocentrismo arrogante del tutto opposto alle continue formule di umiltà e richiesta di perdono espresse dal sacerdote nella Messa antica, in latino, quella teocentrica, cattolica per eccellenza che il vero papa Benedetto aveva liberalizzato e che, ovviamente, Bergoglio ha eutanasizzato con il motu proprio Traditionis custodes QUI  .

Ancora Luteranesimo nell’intercessione per la Chiesa con il passaggio dall’unione con «tutto l’ordine sacerdotale» che diventa con «i presbiteri e i diaconi». Il diaconato è l’ordine sacro minore, inferiore a quello dei preti. La chiesa modernista e in special modo bergogliana punta moltissimo a valorizzare il diaconato: questo è la porta fra mondo del laicato (anche) femminile e l’ordine sacro, esclusivamente maschile. I modernisti, soprattutto tedeschi, vogliono le donne-sacerdote, insistono sul fatto che nell’antichità esistessero delle diaconesse, ma queste avevano il solo compito di accompagnare alla vestizione le battezzande, un po’ come oggi a Lourdes ci sono delle inservienti che aiutano le donne malate a fare le abluzioni nell’acqua benedetta. Impensabile per il Cattolicesimo aprire il sacerdozio alle donne, (ogni religione ha le sue regole) ma il diaconato è, per i modernisti, il punto debole sul quale fare leva per scardinare il sacerdozio esclusivamente maschile.

Una delle modifiche più spudoratamente volte in senso esoterico-filomassonico riguarda invece la II Preghiera eucaristica che prima recitava: «Padre veramente santo, fonte di ogni santità, santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito». Adesso diventa: «Ti preghiamo: santifica questi doni con la RUGIADA del tuo Spirito».

La rugiada? Sì, spiegano i bergogliani, perché figura nella versione latina del messale di Paolo VI in quanto, nel III secolo, con la rugiada si intendeva la benedizione di Dio che si posa sul mondo. Il dettaglio è che appena un secolo dopo venne dogmatizzata la Terza Persona trinitaria, quindi, che senso ha recuperare una metafora ormai obsoleta dello Spirito Santo quando questo ormai è già “bell’e codificato”? Basta una ricerchina e si scopre che la rugiada è, guarda caso, il NETTARE DEI ROSACROCE, ordine segreto pseudo-massonico esoterico che, anticristicamente, non riconosce Gesù come Figlio di Dio. E si potrebbe ricordare, a margine, come Bergoglio indossi al collo proprio il Buon Pastore con le braccia incrociate esclusivamente tipico dei RosaCroceQUI 

La più maligna delle inversioni si ritrova però nel cambiamento del Padre Nostro, la preghiera data direttamente da Cristo e perfettamente tradotta dal greco da San Girolamo, anche nella frase “non ci indurre in tentazione” oggi cambiata in “non abbandonarci alla tentazione”. La premessa della frase corretta, nell’originale, è che Dio, nel Suo ineffabile mistero, può mettere alla prova i Suoi figli, per temprarne la fede, mentre la frase di Bergoglio presuppone che Dio possa davvero abbandonare alla tentazione. QUI 

E’ quindi come se chiedeste a vostro padre: “Babbo per favore, non avvelenarmi il caffè”. Nonostante la petizione al negativo, stareste supponendo che vostro padre possa avvelenarvi. Capite perché si tratta di una blasfemia? Un concetto dell’abbandono, questo, al quale Bergoglio è molto affezionato tanto che nella recente intervista pasquale a Lorena Bianchetti ha detto: “Torniamo all’inizio, le tre del pomeriggio. Gesù muore, muore solo. La solitudine più piena, ABBANDONATO ANCHE DA DIO: “Perché mi hai abbandonato?” 

ATTENZIONE! Questa affermazione, lasciata così, è gravissima: la frase che pronuncia Gesù sulla croce NON È AFFATTO DI DISPERAZIONE perché si sente abbandonato dal Padre, ma è di LODE, una suprema accettazione della volontà del Padre che riprende l’inizio del SALMO 21, cioè una preghiera che comincia con: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» e termina glorificando Dio: “Si parlerà del Signore alla generazione che viene; annunzieranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: «Ecco l’opera del Signore!»”.

Il vero papa Benedetto lo illustrava benissimo nel suo libro “Gesù di Nazareth” del 2007. Spiegano i più grandi teologi che la crocifissione è avvenuta con il “consenso trinitario”, ovvero, la croce è stata permessa e voluta da tutte e tre le Persone, Padre, Figlio e Spirito Santo per la redenzione dell’uomo.

In questa manomissione vediamo, quindi, la componente filo-massonica deista del modernismo bergogliano, la stessa per cui, ad esempio, Dio è rimasto completamente estraneo alla pandemia come dice Mons. Delpini: il Grande Architetto dell’universo massonico ha creato l’uomo, ma poi lo ha lasciato a se stesso. Non è affatto Padre, né tantomeno ha mandato il Figlio a offrirsi “in sacrificio per la nostra salvezza”.

E infatti che cosa cambiano ancora? Nella consacrazione si passa da “(Gesù), offrendosi volontariamente alla Sua passione” a «consegnandosi volontariamente alla passione». Arriva la terza matrice eretica del nuovo messale bergogliano: il Neoarianesimo. "Consegnarsi" potrebbe farlo anche un delinquente alla Polizia, ma è ben diverso dall’"offrirsi", che comporta una volontarietà profondamente, santamente consapevole. Questo è italiano. 

E’ la solita visione modernista, la quale riprende l’antica eresia di Ario (vedasi Enzo Bianchi teologo prediletto da “papa Francesco” QUI  ) che vuole Gesù come un grande uomo, ma ingenuo, che non si aspettava di essere messo in croce, fatto avvenuto solo perché Egli aveva annunciato una misericordia-misericordista di Dio per tutti, senza merito e senza inferno. Buonanotte Cattolicesimo.

Ancora massoneria e antropocentrismo nella nuova enunciazione del rito della pace: «Scambiatevi un segno di pace» che diviene «Scambiatevi il DONO della pace». L’originale formula non si riferisce certo a quella pace materiale di cui parla in continuazione Bergoglio, ma è la pace spirituale donata da Dio, che può giungere perfino in un contesto di guerra materiale. Qui invece è come se gli uomini si scambiassero un dono tutto loro.

Molte di queste modifiche sottili, ma devastanti, erano in caldo da vari decenni. Il potere del clero modernista è tale che nemmeno papa Benedetto riuscì a inserire il filologico “versato per voi e per MOLTI in remissione dei peccati”, al posto del misericordista “e per tutti” che ancor oggi figura nella messa di Paolo VI.

L’antipapa Francesco ha dato completamente la stura a questi oscurissimi processi preparati fin dai tempi del Concilio. Così, se siete cattolici, ora sapete come vi stanno TRUFFANDO, ma per fortuna il vero Vicario di Cristo, Benedetto XVI, li ha scismati tutti ritirandosi in sede impedita. Per adesso, se volete fare qualcosa per salvare la vostra Fede, la Chiesa (e non solo), tagliate tutti i ponti con la falsa chiesa bergogliana, rimanete in comunione col vero papa Benedetto XVI e denunciate ovunque la sua sede impedita.

Se volete approfondire l'intera questione, troverete l'inchiesta di 60 capitoli in fondo a questo articolo QUI 

 

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