Fango di 40 anni fa contro papa Ratzinger per la sede impedita: il tragico boomerang dei pro Bergoglio
Qualcuno in Vaticano si sta agitando: uscito il fatto che Benedetto non ha abdicato, ma si è auto-esiliato in sede impedita (canone 412) restando l’unico vero papa, è partita l’operazione per il suo screditamento.
Tuttavia, se si prendono le parti la Chiesa dell’anti-logica QUI, poi le cose vengono fatte male e tutto si ritorce contro chi ha promosso la faccenda. Lo dimostreremo con poche, banali considerazioni.
1. Perché "papa Francesco" non difende papa Benedetto?
Ma il papa emerito non era per Bergoglio il “nonno saggio”, quell’uomo “retto, retto, retto” che lo protegge, di cui parlava in questa intervista QUI? Perché allora il “legittimo papa Francesco” non ha speso una parola per difendere il suo “nonno saggio” che a 94 anni si vede riversare addosso una cateratta di fango mediatico? Dicono i giornali che “il Vaticano smentisce”. Veramente ha smentito solo Mons. Gaenswein. Ora, d’accordo che è il segretario del vero papa, ma se Francesco pretende di essere quello vero, una parola sarebbe toccata anche a lui, o no? Vi ricordate quando papa Benedetto scrisse al cardinale conservatore Pell ingiustamente accusato di pedofilia e messo in carcere per un anno? Se si è avversari dei modernisti, nella Chiesa di oggi si viene attaccati così.
2. Due pesi e due misure
Ora: da marzo scorso è partita su un giornale nazionale, ripresa anche all’estero, un’inchiesta che ha visto protagonisti giuristi, magistrati, teologi, latinisti, linguisti, canonisti che hanno dimostrato come Benedetto XVI non abbia mai abdicato, ma si sia autoesiliato in sede impedita. Perfino l’avvocato Carlo Taormina, il giurista più famoso d’Italia si è pronunciato in proposito con dichiarazioni gravissime.
Nel frattempo, sono usciti documenti clamorosi, frasi messe nero su bianco da papa Ratzinger tipo: “potrei essere l’ultimo papa per come l’avete conosciuto”; “nessun papa si è dimesso per mille anni”; “non volevo diventare un ex papa come Pio XII se avesse abdicato”; “vesto di bianco perché non avevo talari nere nell’armadio”, “il papa emerito è il Sommo Pontefice”….
Abbiamo pubblicato lettere aperte sollecitando garbatamente direttori di altri giornali e importanti vaticanisti a uno scambio di idee: il tema era “semplicemente” la legittimità a sedere sul trono di una persona con influenza diretta su un miliardo e 285 milioni di persone, osservazioni fatte sulla base del diritto canonico e di dichiarazioni sconcertanti di quello che viene ritenuto “ex papa”. Tutti si sono defilati. Spariti. Volatilizzati. Vi sembra normale?
3. Roba di 40 anni fa?
Pochi giorni fa, i colleghi del quotidiano tedesco Die Zeit, in Germania, un giornale dichiaratamente liberal pro Bergoglio e nemico di papa Ratzinger vanno a rispolverare una faccenda di 40 anni fa. Q-u-a-r-a-n-t-a- anni fa, sul fatto che nella diocesi dell’allora card. Ratzinger si infilò un sacerdote che aveva delle pendenze per abusi. Il cardinale Ratzinger non sapeva niente di questo tizio, tanto che, all’epoca, già la questione fu un buco nell’acqua. Però quasi tutti i media generalisti italiani, dopo aver ignorato le clamorose questioni di cui sopra sulla sede impedita, si fiondano famelici sul reperto di archeologia giornalistica con titoli del genere “Ratzinger coprì un pedofilo!”. Avrebbe potuto scriverne, al limite, Libero, che ha dato spazio anche alla nostra inchiesta e ospita diverse voci. Ma così non si sente un po’ troppo l’odore di “velina da Oltretevere”, che dite?
4. Il caso già smontato nel 2010
Come riporta accuratamente QUI La Nuova Bussola quotidiana, questo caso farlocco fu brandito come un manganello per colpire papa Benedetto XVI già nel 2010: “Una scelta temporale probabilmente non casuale e che ebbe l'effetto di colpire la credibilità con cui il Pontefice allora regnante intendeva fare pulizia all'interno della Chiesa”. Spiegava già allora l’illustre studioso di religioni Massimo Introvigne, peraltro oggi sostenitore di Bergoglio:
"Le polemiche scoppiate nel marzo 2010 mostrano una caratteristica tipica dei panici morali: vengono presentati come 'nuovi' dei fatti risalenti a molti anni or sono, in alcuni casi a oltre 30 anni fa, in parte già noti. Il fatto che - con una certa insistenza su quanto tocca l'area geografica bavarese, da cui viene il Papa (ora emerito, ndr), e il periodo in cui il cardinale Ratzinger ha retto la Congregazione per la dottrina della fede - siano presentati sulle prime pagine dei giornali degli anni '80 o addirittura '70 come se fossero avvenuti ieri, e che nascano furibonde polemiche, con un attacco concentrico che ogni giorno annuncia in stile urlato nuove 'scoperte', mostra bene come il panico morale sia promosso da 'imprenditori morali' in modo organizzato e sistematico. Il caso di Monaco che - come hanno titolati alcuni giornali - 'coinvolge il Papa' è a suo modo da manuale".
5. Un argomento boomerang
Tra l’altro, è stato scelto proprio l’argomento sbagliato. Il cardinale Ratzinger è stato il primo e incontestato promotore di una campagna antipedofilia nella Chiesa. Fu lui a ordinare l’indagine sul presbitero abusatore Marcial Maciel e a scomunicarlo, nonostante il grottesco film “I due papi” distribuito dal megafono mondialista Netflix voglia far credere l’esatto opposto. Dopotutto, era lo stesso film che presentava Bergoglio come dimissionario da arcivescovo di Buenos Aires e per nulla desideroso di diventare papa (!), quando già si sapeva dal 2015, dalla biografia del card. Danneels, come da anni la Mafia di San Gallo volesse sostituire Benedetto XVI col cardinale argentino.
6. Vogliamo parlare dei Monsignori di Bergoglio?
L'argomento è un vero autogol anche perché se si legge “Galleria neovaticana” QUI del decano dei vaticanisti italiani, Marco Tosatti e si prende coscienza di che genere di personaggi si circondi Bergoglio, trova materializzazione plastica la parabola evangelica della “pagliuzza e della trave”.
Ad esempio, il caso di Mons. Gustavo Zanchetta di cui potete leggere QUI : “Dall'Argentina -scrive La Nuova Bussola quotidiana - arriva un report di cinque preti da cui si evince che il Vaticano e il Pontefice (Bergoglio n.d.r.) sin dal 2015 erano a conoscenza del caso del vescovo Zanchetta su cui oggi pende una pesante accusa di abusi. Fotografie imbarazzanti con seminaristi. Ciononostante, un mese dopo la rinuncia, è stato nominato in un importante incarico amministrativo Vaticano".
Oppure vogliamo parlare di Mons. Edgar Peña Parra? Mons. Viganò, già accusatore del cardinale pederasta McCarrick, "munifico sostenitore della Chiesa di papa Francesco" come scrive Il Mattino QUI nonché abusatore seriale di seminaristi poi ridotto allo stato laicale, già dal 2019 aveva pubblicato report dettagliatissimi su Parra, arcivescovo venezuelano QUI e oggi numero 2 della Segreteria di Stato nonostante sia inseguito da accuse di omosessualità, abusi e corruzione mai smentite, come riporta La Verità QUI .
Parliamo di gente chiacchieratissima: il primo, con MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE, se fosse condannato, si farebbe dieci anni di galera, come minimo. Eppure tali monsignori non solo “sono stati accolti nella diocesi” ma occupano posti di primissimo piano nell’amministrazione vaticana.
7. Perché proprio ora questo attacco?
A fronte di questi dati di fatto incontestabili, secondo voi, come mai proprio adesso questa goffa operazione di screditamento del papa di 94 anni che vive recluso in un monastero?
Non sarà mica che è uscita la questione della sede impedita, cioè il fatto che LUI NON HA MAI ABDICATO, resta l’unico papa e in tal modo Bergoglio è antipapa usurpatore? O siamo “complottisti con la sindrome della mosca cocchiera”?
Troverete tutta l’inchiesta che dimostra - al di là di ogni dubbio - il caso del millennio in fondo a questo articolo QUI. Leggete soprattutto i capitoli 1,2,5,6 fino al 14: Il Diritto canonico parla chiaro e Ratzinger stesso conferma tutta la situazione.
Così, di fronte all’impossibilità di cambiare la storia, di cambiare la Declaratio, con i canonisti bergogliani ormai arresi di fronte all’evidenza QUI, ormai sui gomiti, cosa si poteva fare? Giusto il colpo basso, una campagna mediatica con qualche calunniaccia morbosa sul Santo Padre, quello vero.
Comunque sia, è la strada sbagliata: anche se papa Ratzinger avesse lasciato la macchina in doppia fila, o se in gioventù fosse stato il cocchiere di Dracula, resta il papa e Bergoglio un antipapa. Non c’è macchina del fango che possa cambiare la situazione.
Lo pseudo-pontificato antipapale di Bergoglio svanirà comunque nel nulla, in una sorta di combustione escatologica. Tanto varrebbe chiuderla qui.