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Papa Ratzinger, il biografo: "Sarà fatto santo". E vi diciamo quale sarà il suo miracolo

Una Reconquista della Logica e di Dio

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Volevamo dirlo noi da diverso tempo, ma esitavamo. Si sarebbero scatenati i bergogliani dandoci dei “mistici deliranti”, accusa che è praticamente l’opzione n. 2 rispetto a quella di “folli complottisti”.

Ma ci ha preceduto un collega ben più autorevole, il massimo biografo e conoscitore del vero papa Benedetto XVI: Peter Seewald.

Il giornalista tedesco ha recentemente presentato a Roma la sua monumentale biografia: “Benedikt XVI: ein Leben” e in questa occasione ha dichiarato che “papa Ratzinger si è posto per decenni come una sentinella nella notte, posta SOLA a difesa della casa di Dio. Una testimonianza luminosa ed evidente, tanto DA FARE PRESAGIRE QUALCOSA DI IMMAGINABILE MA ASSOLUTAMENTE INASPETTATO. Il fatto cioè che la sua capacità di RICONOSCERE I PERICOLI, DARE RISPOSTE e trasmettere in modo autentico il messaggio del Vangelo e gli insegnamenti e le tradizioni della Chiesa sarà in realtà preludio del suo processo di BEATIFICAZIONE che senza dubbio, ci sarà”.

Dunque, secondo Seewald, papa Benedetto verrà fatto santo.

Certo, il minimo sindacale, aggiungiamo.

Ma verrà beatificato non solo come grande guardiano della fede, l’unico che ha avuto il coraggio di non mollare sulla parte solida del Cattolicesimo. E’ vero che, con uno sforzo supremo di amore per l’umanità, pur incompreso e attaccato da tutti, non ha vacillato sulla dottrina, sulla chiara distinzione bene/male, sulla fedeltà assoluta a Cristo e alla Sua Chiesa, non ha ceduto sul rigore matematico del pensiero, dei rapporti causa-effetto, mentre quasi tutti gli altri sbracavano, si liquefacevano e infrollivano nella palude teologica postconciliare.

Ci voleva un tedesco per questo, bisogna ammettere, uno di quei guerrieri che non mollano fino all’ultimo, ma stavolta con un amore spinto a oltranza, fino al sacrificio di sé.

Del resto, ragioniamo: chi di voi, maggiorenne, potrebbe avere stima e fiducia di un medico che vi lascia stramangiare e fumare senza avvertirvi sui rischi per la salute, ma, anzi, minimizzandoli?

Quale musicista apprezzerebbe un maestro che gli fa passare errori di solfeggio? Quale sportivo si fiderebbe di un coach che non lo “stressa”, e non lo spinge a superare i propri limiti o quale studente avrebbe una buona opinione di un professore facilone sulla grammatica?

Nessuno. I maestri più bravi, lo sappiamo, sono quelli che insegnano con affabile ragionevolezza, ma senza deviare di un millimetro da quello che è l’optimum, il massimo a cui puntare.  

Lo sappiamo nella vita spicciola, ma, stranamente, per quanto riguarda le cose più importanti della vita vera, cioè il destino eterno per i credenti e la dignità dell’esistenza terrena per i laici, stranamente siamo rimasti a un livello evolutivo da terza media, a un’immaturità adolescenziale per cui il primo vestito di bianco che molla su tutto, sul peccato, sull’inferno, sul purgatorio, sui comandamenti che non sono più assoluti, il primo che sdogana i vizietti sessuali con la retorica woodstockiana dell’amore, e che va a tutto campo con la demagogia sui poveri (materiali, non di spirito) piace da matti. Una Sindrome di Lucignolo per adulti: venite nel paese dei Balocchi, vi ingozzerete dei dolciumi di una “carità” bulimica, narcisistica ed ego-riferita, con la placida consapevolezza dell’impunità per i vostri peccatacci.

E infatti, i modernisti, con tutta la loro debordante cultura, il loro dotto “metodo storico” che tutto smitizza e desacralizza, dove puntano? Guarda caso, sempre in discesa, sempre verso la via più comoda e larga, verso il compromesso col mondo e quella dittatura relativistica che pone i capricci dell’uomo come obiettivo ultimo, come diceva il vero papa. AI modernisti basta appena dire che “all’epoca non c’erano registratori”, come il sulfureo generale dei Gesuiti, Arturo Sosa. Così, tutto si può mettere in discussione, giù giù,  fino a dare la comunione a Biden, orgoglioso delle sue migliaia di bambini di nove mesi fatti a pezzi col forcipe. Queste le “conquiste dottrinali” del modernismo, che, non a caso, fu scomunicato a sangue da San Pio X, un papa tosto che fumava il sigaro, e aveva le idee chiare e la vista lunga.

L’unica “durezza” imposta dal modernismo è quella di accogliere migranti come se piovessero, distruggendo l’identità delle patrie europee, in obbedienza ai diktat del Nuovo Ordine Mondiale di cui parla candidamente lo stesso Bergoglio.

Ma Seewald sa molto bene – siamo convinti - che i motivi per cui faranno santo papa Benedetto sono ben altri. Ratzinger non è stato solo un’umile sentinella che è rimasta a fare la guardia al bidone di benzina della fede, ma anche e soprattutto uno straordinario, ispirato stratega, un condottiero autosacrificatosi nella verità non solo per il trionfo del Cattolicesimo, (altro che sincretismo!) ma anche della Ragione e dell’oggettività delle cose. Una Reconquista di Dio, della Ragione e dell’Europa cristiana di cui, giustamente, quanto inconsapevolmente, parlava Flores d’Arcais QUI.

Benedetto sarà fatto santo, dice Seewald, non sappiamo quando, ma azzardiamo una previsione su quale sarà il suo grande e principale miracolo.

L’apertura di un mondo nuovo, quello al quale lui stesso dice di “non appartenere più, ma che ancora non è iniziato”. Sarà - passateci il termine New Age - un vero “salto quantico”, uno sviluppo della consapevolezza umana. Un po’ come quando verso i 40 anni, talvolta, si comincia a capire e ad apprezzare la severità dei propri genitori, si riconosce tutto il loro amore gratuito perché il rigore che ci chiedevano era davvero fatto nel nostro interesse, e per il nostro bene. E li ringraziamo, a volte piangendo, vedendoli anziani, svuotati di se stessi come il pellicano che nutre i piccoli con la propria carne.

Così oggi i più maturi, come Seewald,  hanno compreso che quel fragile vecchino tedesco, con la testa splendente di insoliti candidi capelli - quasi un acconto di aureola - svelerà, una TRAMA NASCOSTA. Non solo quella dozzinale di Bergoglio, della Mafia di San Gallo e dei loro amici massoni, ma una “trama” benefica e infinitamente più grande: non impositiva, comprensibile da chi crede, ma anche da chi - ateo, o agnostico - ha il cuore puro e il cervello attivo. Joseph Ratzinger svelerà il TESSUTO di una logica sottile che percorre il tempo e la storia umana. Una giustizia e una verità che alla fine si affermano e nullificano i disonesti. Per i Cattolici sarà la conferma della vittoria di Cristo, del Logos, il Verbo che si è fatto carne. Altri si convertiranno in massa, e chi non vorrà fare quell’ultimo salto di fede, avrà la dimostrazione empirica della supremazia finale della Logica su quella becera emozionalità con cui ci tengono in scacco da alcuni secoli, coi sogni adolescenziali rivoluzionari finiti – regolarmente - in fiumane impetuose ed atroci di sangue.

“Che bello! Tutti liberi, tutti uguali, tutti fratelli!” cantavano nella crudele mega-autogestione francese di 232 anni fa e poi giù con teste tagliate, seguite da guerre mondiali, guerre fredde, gulag, ipercontrollo e schiavizzazione. E, da quell’antico grido in braghe corte, recentemente ripetuto in un belato politicamente corretto nella pseudo-enciclica “Fratelli e sorelle tutti” non ci si è più fermati, fino ad oggi.

Del Piano B e del Codice Ratzinger, di cui noi abbiamo indagato solo l’1%, parleranno nei prossimi secoli. Quando verrà fuori la sede impedita e Bergoglio verrà annullato in un soffio, finirà anche il castigo, il diluvio: questo, tanto per motivi pratici e politici, quanto, per chi crede, per motivi spirituali. Preti: cominciate a portarvi avanti col lavoro: tornate ai catechismi rilegati in marocchino, perché fra non molto, ci sarà una separazione ben netta: o di qua, o di là: o con la vera Chiesa o con un’altra cosa che, pure resisterà qualche tempo come lo strascico di un malanno.

La rivelazione finale del sacrificio di Benedetto XVI, del suo papato semanticamente (non giuridicamente) “emerito”, cioè “meritevole”, “insigne”, "di diritto" e la spiegazione del suo “ministero allargato” (teologico, non canonico) insieme all’usurpatore anticristico, (anch’egli inconsapevole cooperatore della verità), costituiranno una tappa fondamentale della storia umana. La massima impostura politica e religiosa sarà spazzata via dalla massima, analoga verità.

Questo comporterà il crollo di un sistema di pensiero proveniente dal basso, anti-spirituale, che ci angoscia da tre secoli in varie forme e sottoprodotti, fondato sull’emotività e su ideologie materialiste: sarà il fallimento dei cascami del Comunismo, delle militanze anticristiane, quanto del miserabile costrutto massonico che tenta di salvare capra e cavoli: le più grevi passioni umane insieme a una presunta elevazione spirituale, al narcisismo esclusivista della gnosi, alla tentazione della magia, alla superbia del “fare da soli”. Troppo comodo, magari fosse. Ma è un’illusione.

Benedetto farà scoprire anche ai laici che la storia è subordinata a una dinamica che trascende l’uomo e, alla fine, annichilisce ogni disonestà, ogni menzogna, soprattutto ogni scollegamento col reale sottile.

Più che il Covid, serpeggia nel mondo un mortifero virus dell’ideologia materialista fatto in laboratorio da quell’Homo Laicus che si ostina a ritenere di poter fare tutto quello che vuole, e di poter “mandare in soffitta la natura”, come auspicava il Gran Maestro massone Di Bernardo QUI.

Una contro-risposta solamente materiale, un nuovo ritrovato tutto umano, “troppo umano”, un’ideologia pratica che si precluda a ogni trascendenza sarà del tutto insufficiente e foriera di ulteriore, babelico caos.

Ma il virus del materialismo dovrà fare i conti con una “Logica sottile e implacabile della Vita”, un “darwiniano Tempo Galantuomo”, una “Profondità possibilmente salvifica dell’esistenzae si estinguerà da solo perché è innaturale, contro-natura, contro il Reale. Tutto questo sarà svelato dalla risoluzione abbagliante della questione dei “due papi”, di cui ormai sapete tutto e che potrete ripercorrere in fondo a questo articolo QUI.

E non si potrà che restare attoniti, ammirati, stupefatti da questa seconda Rivelazione cristiana e questo secondo Rinascimento alla portata dei credenti e dei laici di buona volontà. Così come restò attonito Peter Seewald, giornalista comunista, convertito dall’incontro con Ratzinger, vinto dalla sua capacità di armonizzare Ragione e Fede.

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