Celebrare il Milite Ignoto oggi: parla il Commissario Generale per le Onoranze ai Caduti
I sacrifici delle generazioni precedenti per donarci libertà e democrazia
Quest’anno ricorre il centenario della traslazione del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria a Roma. Ne parliamo con il Generale Gualtiero Mario De Cicco, responsabile del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, l’ente del Ministero della Difesa (QUI) che, per legge, da oltre cento anni si occupa del recupero e della definitiva sistemazione dei Caduti di tutte le guerre e della gestione e valorizzazione dei Sacrari militari in Italia e all’estero.
D. Generale, cento anni fa la cerimonia di inumazione del Milite Ignoto presso il Vittoriano in Roma. Come sarete coinvolti in occasione delle manifestazioni del Centenario?
R. “Per il Commissariato Generale come per tutto il Paese, il Milite Ignoto è il simbolo dei circa 900.000 Caduti di tutte le guerre di cui custodiamo la memoria e, in tale contesto, gestiamo taluni dei Sacrari militari che saranno coinvolti in varie manifestazioni per le celebrazioni del Centenario, avviate su iniziativa del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini. A partire dai prossimi giorni fino al 4 novembre prossimo sono tante le attività in programma: Cerimonie, staffette ciclistiche, celebrazioni religiose, convegni, francobolli celebrativi, libri. Si tratta di eventi organizzati con il sostegno e la partecipazione di tutte le Forze Armate, del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare, dei Comuni e delle Associazioni combattentistiche e d’arma alle quali il Commissariato Generale fornirà il proprio doveroso contributo organizzativo.”
D. Quanto vengono visitati i Sacrari militari dai cittadini?
R. “Sono luoghi speciali, oasi di valori nazionali attraverso i quali l’Ente alle mie dipendenze persegue la valorizzazione del culto della memoria di tutti i Caduti militari e civili dalle campagne risorgimentali fino alle più recenti missioni di pace. Le numerosissime visite agli oltre 200 sepolcreti e luoghi sacri militari sparsi in Italia e all’estero, gestiti direttamente o indirettamente dal Commissariato Generale, stanno a evidenziare una “affezione nascosta” dei cittadini che non emerge sui media. Visite anche digitali: la nostra pagina sul sito della Difesa è la seconda più cliccata dopo quella dedicata ai concorsi. Gli Italiani sono molto più attaccati alla loro identità nazionale di quanto non si percepisca normalmente.”
D. Come parlare del valore della Patria ai giovani, oggi, e quale missione è chiamato a svolgere il Commissariato Generale in questo momento storico?
R. “Nell’ambito dei nostri compiti, alimentare il culto della memoria ovvero tenere sempre vivo il ricordo di tutti i nostri Caduti, che hanno contribuito con il loro sacrificio a costruire l’unità nazionale della nostra Patria e a difenderne i propri valori, è certamente missione di altissimo valore etico e morale. Voglio ben sottolineare che il culto della memoria ovvero il doveroso ricordo e tributo d’onore ai Caduti non implica assolutamente l’esaltazione della guerra, le cui dolorose conseguenze di lutti e distruzioni devono sempre fare da monito a tutte le giovani generazioni affinché non si ripetano gli errori del passato”.
D. Allora, è utile portare i ragazzi ai Sacrari?
R. “Coinvolgere i giovani in attività di visita dei Sacrari militari, oltre agli indubbi aspetti d’interesse storico e culturale che i luoghi rivestono, è un’esperienza che suscita sempre forte emozioni e contribuisce alla formazione di una coscienza civile ripercorrendo tappe cruciali della nostra storia patria: Custoza, Redipuglia, El-Alamein, Caduti d’Oltremare di Bari, Fosse Ardeatine, solo per citarne alcuni, non sono semplicemente dei luoghi che ospitano dei Sepolcreti ma delle testimonianze vive e perenni dei sacrifici e degli sforzi fatti dalle generazioni precedenti per consentirci di vivere nel clima di libertà, democrazia e benessere di cui possiamo godere oggi”.