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Ratzinger, dagli Usa tre obiezioni alla tesi del "Piano B". Rispondiamo punto per punto

Non si può partire dal giudicare i moventi prima di indagare gli indizi

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Mentre Bergoglio fa piazza pulita del “ceto intellettuale” all’interno della Chiesa decapitando i movimenti ecclesiali più vivaci e procede a quella che a molti appare come una “schedatura del personale” vaticano, abbiamo ricevuto un articolo da un signore americano, Steven O’Reilly, in contestazione della teoria dell’ormai noto Piano B QUI  . Tuttavia, i suoi toni sprezzanti (definisce il nostro lavoro “ridicolo”) non sono molto dialogici e pertanto ci limiteremo a una sola risposta.

Egli, pur criticando in modo asperrimo Francesco, lo riconosce assolutamente come pontefice.  Legittimo, però, alla base di tutta la sua contestazione, c’è un errore di metodo, perché l’interlocutore non parte da dove siamo partiti noi, ovvero dalla constatazione di alcuni DATI DI FATTO OGGETTIVI QUANTO INSPIEGABILI. Noi siamo stati “COSTRETTI” DALLA LOGICA a dover configurare l’ipotesi scomodissima e choccante del Piano B che è l’unica a fornire un inquadramento coerente a una serie di fatti che questo signore evita di analizzare in blocco. (Credeteci, avremmo preferito di no, visto che questo “uno contro tutti” è solo fonte di seccature, un vero calice amaro). I principali motivi che hanno portato a questa tesi li abbiamo elencati QUI e infatti hanno sortito solo un silenzio incuriosito da parte di un giornalista del livello di Massimo Franco QUI che, come unica risposta, ci ha invitato a scrivere un libro.

Non è che noi siamo partiti da un obiettivo e poi abbiamo rabberciato una teoria cercando qui e là qualche pezza d’appoggio per “disarcionare” qualcuno, come sostiene il dott. Riccardo Petroni nella sua contestazione-kamikaze QUI . (Tra l’altro, il fatto che Petroni, negatore della divinità di Cristo, si sia “massacrato” da solo in quel modo grazie proprio a un antico omaggio del Santo Padre Benedetto XVI è un evento molto suggestivo, che fa pensare).

E’ esattamente il contrario: la teoria del Piano B si è montata da sola mano a mano, in modo organico e ordinato, come avesse vita propria, sulla base di alcuni “mattoni” costituiti da documenti e dati di fatto indagati nel dettaglio.

Invece, il nostro interlocutore americano cosa fa? Parte dalla fine, dicendo: ”come è possibile che Ratzinger abbia voluto fare questo o questo”? E’ come negare che Luigino abbia rubato la marmellata perché “sa che la mamma si arrabbia”. Il problema è che abbiamo sorpreso Luigino in dispensa con le dita sporche di una materia dolce e appiccicosa dal gusto di frutta… E stiamo cercando di capire cosa mai sarà avvenuto....

Non si può escludere che un fatto si sia verificato, a prescindere, giudicando se le eventuali motivazioni del responsabile possano essere più o meno realistiche. Il movente si scopre alla fine. Intanto si indaghi quello che è stato fatto: il cosa, il come e il quando. Poi si scoprirà il perché.

Tuttavia, nel deserto intellettuale in cui il Piano B – per ora, almeno - troneggia senza valide contestazioni, raccogliamo golosamente anche le obiezioni di questo signore.

Obiezione 1:Se Benedetto XVI intendesse fingere le sue dimissioni, ciò significherebbe che ha permesso a un modernista di essere "apparentemente" eletto papa, nel qual caso questo papa sarebbe certamente un vero antipapa, potenzialmente portando milioni e milioni di cattolici in perdizione attraverso le sue false dottrine . Come potrebbe Benedetto giustificarlo per qualsiasi motivo? Il fine non giustifica i mezzi! Benedetto sarebbe moralmente responsabile per aver permesso ai lupi di devastare le pecore senza la protezione del loro capo pastore qui sulla terra, Benedetto stesso! Una cosa è suggerire che un pastore possa stare in agguato, apparentemente abbandonando le pecore per nascondersi nell'oscurità e tendere un'imboscata a un lupo quando si aggira tra il gregge prima che il lupo attacchi. Tuttavia, è ben altra cosa da suggerire che un buon pastore possa permettere libero sfogo lupo - e poi per otto anni ! Impossibile. Benedetto non è un mostro del genere”.

Risposta 1: A questa affermazione ha già risposto il più noto filosofo italiano, il Prof. Giorgio Agamben citato da Peter Seewald: la vera ragione delle dimissioni di Benedetto è stata la volontà di risvegliare la coscienza escatologica (riguardante i destini ultimi dell'uomo) dei credenti: “Nel piano divino della salvezza, la Chiesa avrebbe anche la funzione di essere insieme «Chiesa di Cristo e Chiesa dell’Anticristo». Le dimissioni sarebbero una prefigurazione della SEPARAZIONE tra «Babilonia» e «Gerusalemme» nella Chiesa. Invece di impegnarsi nella logica del mantenimento del potere, con la sua rinuncia all’incarico Ratzinger ne ha enfatizzato l’autorità spirituale, contribuendo in tal modo al suo rafforzamento”.

A conferma del concetto, nel libro intervista “Ein Leben”, dichiara lo stesso Ratzinger: “La mia intenzione non era semplicemente e primariamente fare pulizia nel piccolo mondo della Curia, bensì nella Chiesa nel suo insieme”.  What else, caro signore?

Nel Piano B, Ratzinger ha scelto una strategia che contempla cedere del terreno all’avversario. Come si può giudicare un generale (che peraltro dovrebbe essere assistito dallo Spirito Santo) che opti per una ritirata strategica dicendo “ma è pazzo quell’uomo a  cedere tanto terreno al nemico?”. Lasciate fare: se è vero il Piano B, esso è progettato per essere una specie di bomba nucleare per il modernismo passato, presente e futuro. La sua durata non dipende da Ratzinger, che ancor oggi continua a inviare input, ma dalla svogliatezza dei cattolici e del clero  che non prendono in esame i fatti misteriosi che sono stati pazientemente illustrati. Certe cose avrebbero potuto essere comprese subito dato che già nel 2013 qualcuno si era accorto che la rinuncia non andava. Ma evidentemente era necessario arrivare alla Pachamama e alla abolizione della messa in latino perché qualcuno cominciasse ad avvitare le prime lampadine. Probabilmente servirà qualche altra tappa del treno modernista, e i cattolici ortodossi dovranno subire qualche altro pizzicotto prima di svegliarsi dall’incubo e provare a cambiare paradigma ponendosi la domanda ferale: “Forse Bergoglio non ha le carte in regola per essere il papa?”.

Inoltre, da un punto di vista teologico, bisogna ricordare che il pontefice non è il “baby sitter dell’umanità”. Ogni uomo ha il libero arbitrio per scegliere la verità a seconda delle contingenze, e Dio riconosce infallibilmente chi, consapevolmente, ha imboccato la via larga, quella del mondo, e chi inconsapevolmente, guidato da cattivi maestri, in buona fede ha preso la strada sbagliata. Dio vede nel cuore dell’uomo e darà a ognuno il suo, secondo una giustizia perfetta.

Peraltro, il nostro interlocutore ha parole durissime per Francesco, lo definisce un lupo divoratore del gregge, e ben difficilmente un vero papa potrebbe essere un lupo per le proprie pecore, poiché questo andrebbe contro le parole di Cristo: “l’inferno non prevarrà”. Quindi o Cristo aveva torto, o l’interlocutore si sta contraddicendo da solo e Bergoglio non è il papa.

Obiezione 2) Se Benedetto XVI avesse voluto fingere le sue dimissioni, sarebbe stato molto presuntuoso da parte sua. Benedetto non avrebbe avuto modo di sapere in anticipo che sarebbe sopravvissuto abbastanza a lungo, data la sua età avanzata, anche per lanciare la sua "trappola" sull'antipapa e sui suoi scagnozzi modernisti . E se fosse morto prima di far scattare la trappola? In tal caso, consegnerebbe il gregge incontrastato al nemico. Sono passati otto lunghi anni e Benedetto diventa sempre più debole fisicamente e mentalmente. Perché ormai non ha fatto scattare la sua trappola?  Non esiste una risposta buona o ragionevole.

Risposta 2) Non c’entra nulla quanto Ratzinger possa restare in vita. Peraltro non sappiamo se alla sua morte non verrà fuori qualche sorpresa, come valvola di sicurezza. Benedetto, secondo il Piano B, ha consegnato alla storia e al diritto canonico una rinuncia invalida che ha SEPARATO PER SEMPRE LE LINEE SUCCESSORIE: una papale la sua, e una antipapale, quella di Bergoglio, come due famiglie, due Dna diversi. Che la vera Chiesa recuperi la sede o debba risorgere nelle catacombe, come profetizzato dallo stesso Ratzinger, ancora non sappiamo.  Il munus petrino, il titolo di papa conferito da Dio, a quanto pare, Benedetto se lo porterà nella tomba (il più tardi possibile, gli auguriamo) e quindi una Chiesa cattolica riorganizzata forse in modo clandestino, come annunciato da diverse profezie, dovrà eleggere autonomamente un nuovo vero papa, successore di Benedetto, (non di Bergoglio) come nei primi tempi del Cristianesimo. Quindi, il suo Piano B è fatto per resistere nei secoli, è progettato per separare il grano dal loglio sulla lunga distanza con un documento che ormai è scolpito nella storia, corredato dai suoi fantastici errori di sintassi.

Obiezione 3) Se Benedetto XVI intendeva fingere le sue dimissioni, come poteva davvero aspettarsi che un tale piano funzionasse? Anche se debole al potere, prima del suo apparente annuncio di dimissioni, certamente era più forte in quel momento di quanto lo sia ora, otto anni dopo. Cioè, ha dato al suo successore otto anni per nominare più cardinali - oltre il 50% dell'intero collegio cardinalizio, e più vescovi e arcivescovi, ecc. Inoltre, gli alleati di Benedetto nelle posizioni chiave della curia sono stati gradualmente eliminati (ad es. , Burke, Mueller, Sarah, ecc.). Pertanto, Benedetto si trova oggi in una posizione di potere più debole per lanciare un contrattacco, rispetto a quando si è apparentemente dimesso .

Risposta 3) Per questo ha inserito gli errori di latino nella Declaratio, per tenere desta l’attenzione su quel documento per i secoli a venire. E il suo piano STA FUNZIONANDO, infatti, per quanto con un ritardo di sei anni, qualcuno se n’è accorto e altri hanno divulgato e sviluppato la scoperta, individuando sempre nuovi elementi indiziari, ad esempio QUI  che l’interlocutore non considera minimamente. Benedetto ha consentito che l’antipapa nominasse circa 80 cardinali che rendono invalido il prossimo conclave, per l’appunto: un gioco da maestro. Se Bergoglio non ne avesse nominato nessuno, paradossalmente, il prossimo conclave potrebbe essere valido. Il pensare che il 94enne Benedetto possa tornare a gestire anche il ministerium, ovvero le funzioni pratiche alle quali ha dichiarato di voler rinunciare, è solo una delle opzioni. Nel momento in cui l’alto clero esaminasse la rinuncia, certificasse che è invalida, e Bergoglio fosse messo alla porta, Benedetto potrebbe, o tornare a governare fino alla fine, come fece anche Giovanni Paolo II, o firmare una rinuncia valida, o nominare un vescovo vicario per il ministerium. Il Piano B scatterà più realisticamente dopo la sua morte, (se proprio si vuole, potrebbe essere l’annunciata uscita di scena del Katechon, il trattenitore dell’Anticristo) quando con l’elezione di un nuovo antipapa, la Chiesa modernista prenderà una tale accelerazione verso il burrone che, per forza, alcuni cattolici (quelli interessati a restare tali) si dovranno svegliare. Le prossime tappe saranno con ogni probabilità l’abolizione della Transustanziazione e la creazione di una conferenza interreligiosa internazionale, o qualcosa di simile verso la  religione universale per il nuovo ordine mondiale che Bergoglio si è auspicato apertamente in un’intervista a La Stampa del 15 marzo 2021. E allora molto probabilmente, visto che qui le profezie si avverano una dopo l’altra, giungerà un grande prelato, un uomo di fede, ma soprattutto di carattere e di polso.

Ricordiamo che San Bernardo di Chiaravalle, riuscì a spodestare l’antipapa Vittore IV succeduto nel 1138 all’antipapa Anacleto II dopo ben otto anni di antipapato. Quindi, nihil sub sole novum.

Per ora, dunque, secondo noi,  la teoria del Piano B tiene ancora. Avanti il prossimo.

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