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“Love is love”: un appello per i diritti di adulteri, gerontofili, masochisti, promiscui e poligami

Non solo lgbt, contro ogni filofobia

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Unendoci idealmente alla campagna del ddl Zan e delle benedizioni cattoliche delle coppie gay in Germania, vorremmo cominciare a perorare la causa di altre categorie di persone - maggiorenni e consenzienti - ingiustamente discriminate dalla società patriarcale occidentale: gli adulteri, i gerontofili, i sadomasochisti, i promiscui, e i poligami. Costoro vengono continuamente criticati e fatti soffrire perché sarebbero "fuori dalle regole" del diritto, della natura, dell’amore presuntamente “sano” o della morale laica e religiosa.

L’”amore è amore” e quindi non è suscettibile di alcun tipo di riprovazione morale, né da parte laica, né da parte religiosa e, anzi, sarebbe opportuno predisporre dei decreti legge che tutelino l’amore in tutte le sue forme, non solo in quella omosessuale.

Qualche omofobo potrebbe contestare che a fare proprio lo slogan “l’amore vince” e “famiglia è dove c’è amore” siano vip con qualche divorzio e qualche centinaio di relazioni alle spalle. Così come si potrebbero strumentalmente attaccare al fatto che la campagna per la difesa dell’amore fiorisca negli stessi paesi dove c’è l’allarme sociale sui femminicidi e sull’”amore criminale”: quelle sono solo piccole discrasie che non scalfiscono l’amore come sentimento affidabile, solido, palpabile, quantificabile sul quale lo Stato deve puntare per rifondare una società più empatica. Anzi, a questo punto dovremmo cominciare a prendere seriamente in considerazione l’idea di fare qualcosa per tutelare anche l’amicizia. Tanto l’odio è stato già eliminato d’ufficio e siamo già a buon punto.

Ma veniamo alle categorie ingiustamente discriminate di cui sopra. Quando la vostra consorte comincerà a farvi una piazzata perché ha trovato un capello biondo sul bavero della vostra giacca, sapete cosa rispondere: "l’amore è amore". Che importanza ha l’aver sottoscritto una promessa di fedeltà ed essere responsabili di quattro figli: andate dove vi porta il cuore e farete sempre la cosa giusta. Per fortuna, infatti, è stato istituito il divorzio breve, ma ci sono ancora troppe persone che si ostinano a subissarvi di sensi di colpa a recriminare per essere state lasciate.

Se siete religiosi, potrete trovare conforto in chiesa e far benedire la vostra nuova unione con quella splendida moldava 25enne che frequentate da un po’: un buon sacerdote cattolico non vi farà mancare un segno di croce e una spruzzata di acqua benedetta. Vi sarà utile la catechesi di don Marco Pozza, il giovane sacerdote amico di papa Francesco il quale ci ricorda come la prima mancanza di fedeltà è verso noi stessi. QUI

E voi, ragazze di 18enni, se i vostri genitori vi criticano e si arrabbiano perché uscite con quel ricco signore di 70 anni, che vi fa tanti regali e vi porta in vacanza alle Maldive, sapete cosa rispondere: l’amore è amore e nessuno deve osare dirvi che la vostra relazione è contro natura perché quell’uomo potrebbe essere vostro nonno. Anzi, la legge deve fornirvi gli strumenti legali per denunciarli e difendervi da tutte le occhiatacce che ricevete quando passeggiate per strada con il vostro canuto fidanzato.

Così come nessuno deve permettersi di criticare degli adulti consenzienti che fanno l’amore frustandosi, incatenandosi e infilandosi dei ganci metallici sotto la pelle. L’amore è amore e si sviluppa nelle forme sessuali più varie, a condizione, ovviamente, che ci sia consensualità fra individui maggiorenni. Chi ha stabilito che l’unione sessuale deve essere per forza condita da baci, abbracci e carezze? Queste sono concrezioni moralistiche borghesi da superare.

E parliamo anche delle discriminazioni sulla stabilità delle relazioni: l’amore è amore, ma non è stato specificato quanto debba durare. Quindi se una persona cambia un partner diverso tutte le sere chi dice che ogni sera non possa essere vero amore? Chi siamo noi per giudicare? E ci sono moltissime persone, soprattutto donne purtroppo, che vengono criticate e fatte soffrire dalla società retriva e sessuofoba perché si “butterebbero via”.

E l’ultima, ma non meno importante categoria, è quella dei poligami. La nostra società deve essere inclusiva e molte persone vengono da paesi di religione islamica dove per tradizione esiste il matrimonio di un uomo con più donne. Occorre legalizzare subito anche il matrimonio poligamo (non solo etero, ovviamente) e la Chiesa, visto che, come dice papa Francesco, “non esiste un Dio cattolico”, deve benedire anche quelle unioni se uno dei tre, quattro, cinque sposi è cattolico. E’ stata la società patriarcale a imporre lo stereotipo di un amore fra solo due persone, ma non sta scritto da nessuna parte che ci si debba limitare alla coppia.

Speriamo che questo appello non cada nel vuoto e che sacerdoti come il reverendo James Martin in ambito cattolico e volenterosi parlamentari come l’On. Zan si facciano promotori di queste campagne di civiltà per il superamento di ogni filofobia e censura moralistica, in modo che, come raccomanda Cecchi Paone, "più nessuna persona debba soffrire per il giudizio altrui".

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