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Rispetto per 1.285.000.000 di cattolici: chiarire subito chi è il papa

La situazione è diventata insostenibile e offensiva per il 18% della popolazione mondiale

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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No scusate, però adesso, veramente, BASTA.

Il rispetto per l’autorità pontificia è fuori discussione, per qualsiasi dei due sia il papa, ma è arrivato il momento anche di portare RISPETTO A UN MILIARDO E 285 MILIONI DI CATTOLICI la cui anima è nelle mani di non si sa chi. Qui si sta scherzando col fuoco (dell’inferno, sempre se esiste ancora) e la situazione, dal surreale, sta sfumando in qualcosa di peggio: abbiamo due papi, però ce ne può essere uno solo, ma non si sa quale sia dei due. Sono "ottimi amici", però il secondo fa sradicare le vigne predilette del primo, non appena questi critica il suo programma. QUI

Il primo papa ha solo annunciato che si sarebbe dimesso rinunciando all’unica cosa che non conta niente a livello giuridico, cioè il ministerium, e per giunta non ha ratificato nulla. QUI  Poi dice di essere un ottimo latinista dopo aver commesso errori di latino macroscopici nella sua Declaratio di dimissioni. QUI

Nessuno può intervistare il primo papa, a meno che non si sia giornalisti a favore del secondo. Per tutti gli altri, compresi vescovi e cardinali, è irraggiungibile. I giornali più importanti prendono le parole del primo papa e gli fanno dire quello che vogliono, interpretando tutto a modo loro e facendo sparire gli articoli che parlano dei suoi errori di latino. QUI

L’agenzia di stampa vaticana prende le parole di un giornalista a favore del secondo papa e le spaccia per quelle del primo, facendogli dire che l’unico papa è solo il secondo, cosa che non ha mai detto. QUI

Alcuni preti vengono scomunicati perché dicono che il vero papa è solo il primo e non sono nemmeno sottoposti a processo canonico.  Ovviamente, questi gridano al mondo la loro verità, però i media li maciullano o li mettono sotto embargo: eppure, sono quegli stessi organi di informazione che, anni fa, quotidianamente sparavano cannonate sul primo papa, mentre oggi sono tutti inchinati a 90° davanti al secondo. QUI

Quasi tutti i blog cattoconservatori, dal canto loro, continuano a criticare a sangue il secondo papa eludendo la questione base: se questi sia o meno legalmente il pontefice. QUI

Per giunta, alcuni tradizionalisti se la prendono col primo papa che, nel giro di pochi anni, è passato dall’essere considerato la sentinella della più reazionaria Tradizione a centravanti del MODERNISMO. (Capite? Il papa del camauro, della messa in latino, dei paramenti 700eschi, il “Panzerkardinal”, oggi passa per modernista. Vabbè).

Il secondo papa affitta alla Porsche la Cappella Sistina; dice che Gesù “era sporco” e “faceva lo scemo”; che la Madonna se la prendeva col Signore; permette a Scalfari di attribuirgli paurose eresie senza correggerlo; dà schiaffi sulle mani alle cinesi; considera la Bonino -  6 milioni di aborti sul curriculum - una “grande italiana”; manda lettere affettuose a Casarini;  intronizza divinità pagane in san Pietro; inserisce guerrieri cornuti con teschi nel presepe in Vaticano; si professa a favore delle unioni gay, ma solo a livello personale; proibisce le messe private in San Pietro; appoggia candidamente il Nuovo Ordine Mondiale incurante del fatto che sia roba da fantahorror sull’Anticristo. Su Twitter il secondo papa viene offeso da centinaia di persone ogni giorno, ma il suo account mette like a modelle prosperose. QUI  QUI  QUI QUI   e QUI

Quando quattro cardinali gli espongono dubbi su un’enciclica dove non si capisce niente, il secondo papa semplicemente non risponde. Così la Comunione ai divorziati si può dare in Germania mentre in Polonia no, come se fosse un’usanza locale, che dipende dalle regioni, QUI

Esce l’autobiografia del cardinale primate del Belgio che parla esplicitamente di “mafia” e di manovre per far dimettere il primo papa e sostituirlo col secondo papa, ma nessuno smentisce dal Vaticano. Tutto passa in cavalleria: non è successo niente, anche se la costituzione apostolica di papa Wojtyla li avrebbe tutti scomunicati sul posto. QUI

Il secondo papa fa diventare la Madonna “sollievo dei migranti”, compie acrobazie verbali per non dire che è vergine, innalza statue a Lutero e monumenti ai barconi,  fa passare San Francesco per un campione del  dialogo sincretista, (mentre il santo era andato dal Sultano per convertirlo a costo del martirio). Poi reinventa la storia dell’arte e sostiene che il becchino di Giuda, per i medievali, fosse Cristo Buon pastore, traendo ispirazione da un teologo scomunicato e anticattolico. Inserisce gli ingredienti magici massonici nel messale, fa continui appelli alla Fratellanza universale, ricevendo i complimenti da 70 logge massoniche mondiali e nessuno si fa una domanda dato che – dettaglio insignificante -  la Massoneria è orgogliosamente il “club degli anticristi”. QUI  QUI QUI QUI e QUI

Il primo papa, invece, veste di bianco “perché non aveva altri abiti a disposizione”, continua a parlare con un linguaggio sibillino, mantiene una perfetta ambiguità Nelle sue parole e dice addirittura che ha scelto il giorno per annunciare le dimissioni in connessione col lunedi di Carnevale. Sostiene di essere papa emerito, ma il titolo è completamente campato per aria: non esiste e, se esiste, coincide con il papa effettivo. QUI  e QUI

Il cardinale Segretario di Stato invoca l’unità della Chiesa, senza chiedersi per quale strana ragione si stia verificando un feroce scisma. Avvenire, il giornale dei vescovi, appoggia campagne Lgbt  e bullizza i giornalisti che tirano fuori problemi poi sollevati da un altro  cardinale, il quale, pur essendo una volta a favore del primo papa, oggi si indigna perché questi continua a vestirsi da papa, senza domandarsi se, in effetti non sia ancora il papa. QUI  e QUI

Il Vaticano presenta una trasmissione come se fosse sui 7 vizi capitali - ma non sono quelli – e rende inutilizzabile il Catechismo online. QUI QUI

Poi, giusto quando cominciano a uscire i problemi giuridici che mettono in discussione la sua elezione,  il secondo papa comincia ad ammonire contro le malelingue e i “legalismi clericali”, come se nessuno potesse immaginare una patente “excusatio non petita”.

E in tutto questo, i canonisti della Sacra Rota non rispondono a normali domande, pensando che il loro silenzio non sia eloquente; i vescovi si fanno gli affari loro, alcuni si ritirano in convento invece di difendere il gregge; i cardinali tacciono, i pochi che tengono ancora un po’ alla fede correggono solo le continue, clamorose esternazioni del secondo papa senza porre la domanda chiave: ma il secondo papa è davvero il papa? Nessuno che si espone, tutti zitti, allineati e coperti: dimenticati i santi, i martiri, tutto quel sangue di cui portano addosso il colore per difendere la fede. QUI e QUI

Allora: scusate, ma qui tutto sta realmente diventando qualcosa di POCO SERIO. Dopo duemila anni sta finendo tutto in una tragica farsa.

BISOGNA PORTARE RISPETTO A MILIONI DI PERSONE che a questa sacra istituzione hanno dedicato se stessi, hanno lasciato i loro averi, le loro ricche offerte, il loro tempo, le loro energie, persino la loro VITA. C'è gente in tanti paesi che ancora viene martirizzata come nei primi secoli. Questi fedeli non meritano di essere presi per i fondelli e SI STA ABUSANDO DELLA LORO RISPETTOSA DEVOZIONE ALLA CHIESA. Ci sono in ballo un miliardo e 285 milioni di anime che rischiano di essere  mandate per prati: il 18% della popolazione mondiale, dopo otto anni, ancora non ha le idee chiare su chi sia il Capo della Chiesa cattolica.

Ma stiamo scherzando?

ALLORA: se non si vuole perdere definitivamente la faccia, bisogna indire SUBITO una CONFERENZA STAMPA COL PRIMO PAPA, prima che lasci questo mondo. Che sia intervistabile LIBERAMENTE da giornalisti di TUTTE le testate (non solo da quelle amiche del secondo papa) per fornire RISPOSTE CERTE A DOMANDE CHIARE, di fronte alle TV e in diretta mondiale.

Oppure, si apra immediatamente un SINODO fra i vescovi  o un dibattito PUBBLICO fra canonisti per verificare se il primo papa si è dimesso legalmente o no.

Se il primo papa si è davvero dimesso, il secondo papa, che sarà dunque l’unico, cominci a spiegare per filo e per segno perché il Cattolicesimo di oggi non è più quello di sempre e  su quali basi dottrinali poggiano tutte le sue innovazioni perché, in molte di esse, i conti sembrano non tornare: dica dove vuole arrivare. E i cardinali, se devono correggerlo, lo correggano: stanno lì apposta e pretendano risposte.

Se il primo papa NON si è davvero dimesso, allora, grazie, abbiamo scherzato, ci siamo presi otto anni di vacanza: tabula rasa e si rifaccia un conclave valido, sempre che il primo papa, stavolta, firmi dimissioni valide, senza errori formali, né giuridici. E poi, però, talare nera da cardinale, senza equivoci.  Oppure, se vuole restare papa eremita, mantenendo il munus come oggi, che nomini finalmente un vescovo vicario per gestire quell’esercizio pratico del potere al quale aveva detto di voler rinunciare.  QUI

Il rischio è che se si continua così, il popolo cattolico, buono e caro, sempre devoto e rispettoso, a un certo punto si possa anche far anche girare i nervi. Bisogna temere l’ira dei mansueti: non sia mai i fedeli cominciano a tagliare sul serio le offerte, gli 8 x 1000, i lasciti testamentari, o magari perfino a chiedere indietro i soldi tramite qualche class action, allora poi passa definitivamente la voglia di scherzare.  

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