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"Lo Giuro!". Borea VI e Onore: il Giuramento ai tempi del Covid

Marco Petrelli
Marco Petrelli

Nato a Terni 37 anni fa, viaggiatore per vocazione, è giornalista e fotoreporter. Nel corso della sua attività di "penna" si è occupato un po' di tutto, anche del Burlesque. Poi l'approdo al mondo militare narrato seguendo gli addestramenti in prima persona. Porterà sempre con sé il ricordo del reportage dal Libano, un Natale trascorso con i militari italiani della Missione UNIFIL. Ha due lauree in Storia, una Moto Guzzi ed una grande passione per la fotografia. Di recente ha pubblicato il suo primo libro "importante": I partigiani di Tito nella Resistenza Italiana (Mursia, 2020). È Ufficiale della Riserva Selezionata dell'Esercito Italiano.

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In poco più di un anno la pandemia di Covid-19 ha profondamente segnato la nostra quotidianità umana, relazionale, lavorativa. La nostra e quella di migliaia di studenti delle scuole e delle università italiane, cui si aggiungono gli allievi degli Istituti militari arrivati alla solenne cerimonia del Giuramento alla Patria dopo un lungo e duro percorso di selezione e di formazione. 

 

 

 

Una cerimonia sacra, quella del Giuramento, di quella sacralità laica che lega indissolubilmente il militare alla sua missione di difesa della Patria. Il giorno che ogni uomo e donna in divisa reca con sé, per tutta la vita. 

 

 

 

Le mascherine e le normative sul distanziamento non hanno compromesso l’entusiasmo di ragazzi poco più che ventenni, rigidi nella posa, impeccabili, immobili per l’intera durata di quel momento solenne, con una invidiabile capacità di concentrazione e di forza. 

 

 

 

Poi, il “Lo Giuro!” gridato insieme, a squarciagola, convinto e nello stesso tempo quasi liberatorio: l’attimo in cui si passa dall’essere allievi all’essere soldati. 

 

 

 

Il grido del Corso “Borea VI” dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli è scandito mentre la Pattuglia Acrobatica Nazionale sorvola e avvolge nel Tricolore Palazzo Aeronautica, eccezionalmente luogo del giuramento (di solito prestato in Accademia) di fronte ai Tre Archi ove sono incisi i nomi di coloro che li hanno preceduti… e che sono caduti. Di fronte, la tribuna d’onore con le massime autorità civili e militari, a lato lo sguardo severo e attento del Maresciallo dell’Aria incastonato in un lucido busto di bronzo. 

 

 

 

Uno spettacolo per gli occhi, un peccato per l’assenza dei familiari componente forse più importante per la vita dell’Allievo, quella base che cresce, forma, dà affetto e sostegno, per questo ricordati dal Capo di Stato Maggiore dell’Arma Azzurra Generale S.A. Alberto Rosso e dal Ministro della Difesa on. Lorenzo Guerini.

Le famiglie seguono in diretta streaming, così come i parenti e gli amici degli Allievi Sottufficiali del XXIII Corso “Onore” della Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo, che il 9 aprile hanno anche loro raggiunto il solenne traguardo del Giuramento. 

Presenti, a Viterbo, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Generale C.A. Pietro Serino, il Gen. C.A. Salvatore Camporeale (Comandante Formazione, Specializzazione e Dottrina dell'EI)  ed il Comandante della Scuola Gen. Br. Salvatore Scanu. 

Foto: AM dell'Autore, EI a cura di Uff. Stampa Scuola Sottufficiali Esercito

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