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Libro milan

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Carlotta Addante
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"Passione, ambizione, voglia di vincere". Con queste parole di Silvio Berlusconi si apre il nuovo libro di Arianna Forni che celebra i 25 anni della presidenza rossonera del Premier. Parole che rispecchiano a pieno lo spirito di una squadra che, nell'ultimo quarto di secolo, è diventata la più titolata del mondo. Il libro ricostruisce, grazie anche ai contributi di mostri sacri del Milan come Franco Baresi, Clarence Seedorf e Arrigo Sacchi, la storia della presidenza Berlusconi. Anni importanti in cui il Milan è stato d'innovazione e di ispirazione per tutti gli altri club, anche nei suoi momenti più bui. L'autrice del libro e direttrice di Milanlive.it ha raccontato a Libero cosa è stato davvero quello che viene definito il Milan di Berlusconi e, sopratutto, quale sarà il suo futuro. Come è nata l'idea del libro per il 25esimo? E' nata dalla celebrazione. A febbraio 2011 il Milan faceva 25 anni di presidenza Berlusconi e così è nato il libro. Ad ogni modo, è comunque l' anno giusto x celebrare un grande Milan che ha vinto sia scudetto che Supercoppa italiana. Una celebrazione perfetta di 25 anni di grande vittorie. Vittorie che hanno portato, anche all'interno dei 112 anni di vita del club, il maggior numero di successi, tanto che il Milan è il club più titolato al mondo. E' la dimostrazione che il Milan sa sempre portare a termine i suoi obiettivi, rialzarsi quando cade, anche se sostanzialmente cerca di non cadere mai. Sbaglia, può sbagliare. Ha commesso degli errori anche nella scelta di quegli allenatori "di passaggio" che vengono dopo i grandi. Penso a Terim o Taberez. Ma sono solo momenti. Se dovessi definire in una parola il Milan di Berlusconi? Sono stati anni di transizione all'inizio e di grande rinascita dopo perchè il Presidente è stato un innovatore sotto tutti i punti di vista. La parola forse più giusta è proprio: di innovazione. Berlusconi ha cambiato il calcio, il modo di vedere il calcio, l'impostazione che c'è all'interno della squadra, dagli allenamenti all'allenatore. Questo sospratutto con l'arrivo di Sacchi che è stata la sua più grande innovazione. Lui non era un allenatore importante ma ha saputo portare il Milan a grandi successi. La crescita che la società ha compiuto è stata d'ispirazione per tutti gli altri club e il calcio che c'è adesso deriva dal Milan di Berlusconi, del 1986. E il dopo Berlusconi come sarà? Vivrà di rendita. Quello che è stato fatto prima entra nei geni della sociatà. Una volta che una società ha imparato a lavorare, ha imparato a gestire l'ambiente, riuscirà comunque a proseguire con questa impostazione. Anche perchè la famiglia Berlusconi non uscirà dal Milan. Il Presidente ha investito tantissimo per questa squadra. Anche perchè è stato il suo più grande amore. Cosa ha detto il Presidente del libro? E' stato molto contento e ha manifestato grande attaccamento per la società, la sua società. Mi ha rilasciato una dichiarazione bellissima di apertura del libro e sono molto lusingata. Con questo gesto ha dimostrato che il club per lui ha un valore e che la grandezza del Milan dipende proprio dal fatto che ci sia lui. Tra i campioni che hai intervistato c'è qualcuno che ti ha colpita particolarmente? Quello che mi ha colpito è che tutti hanno definito la società come una grande famiglia. Ed è proprio vero perchè è la sensazione che si percepisce quando si entra in contatto con il club. Ad ogni modo, parlare con i più grandi campioni del tempo è stata una sensazione importante perchè loro sanno la storia. Noi la studiamo e basta mentre loro la scrivono. E tutti loro sono ancora molto affezionati alla maglia che hanno indossato. Previsioni per questo campionato? Sono sicura che i ragazzi si riscatteranno. Si sono preparati molto per vincere la Supercoppa italiana e adesso sono forse un pò stanchi. Anche perchè giocano sempre gli stessi undici (gli altri sono infortunati) e in questo modo non c'è un momento di tregua per nessuno. Ma Allegri resta Allegri, uno che ha vinto lo scudetto nel primo anno da allenatore, anno in cui il Milan usciva da un periodo di difficoltà e si è poi rialzato. Cosa vuol dire essere donna nell'ambiente calcistico? Essere donna non dovrebbe essere un problema. E' chiaro che in un ambiente maschile il fatto di parlare di calcio con gente che ne sa perchè è creciuta giocando a pallone non è facile. Ma in realtà non è difficile capirne quanto riuscire a farsi ascoltare. Certo è che il fatto che sia stata una donna a scrivere il libro sui 25 anni della Presidenza Berlusconi al Milan è un grande riscatto. di Carlotta Addante

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