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Caso Rea, l'amica del cuore accusa Parolisi: "Perchè no?"

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I pm interrogano Imma e Valentina per tre ore. Sempre più indizi contro il marito di Melania. I legali di Salvatore presentano ricorso

Costanza Signorelli
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Questa a volta a parlare dell'omicidio di Melania Rea è le sua amica del cuore. Immacolata Rosa, detta Imma, è stata sentita nel pomeriggio di giovedì, per tre lunghe ore, dai pubblici ministeri, Davide Rosati e Greta Aloisi, nel tribunale di Teramo. A sentirla, pare che la migliore amica non abbia più dubbi sulla fine di Melania, uccisa con 34 coltellate nel bosco di Ripe di Civitella. E all'incalzare dei giornalisti sulla possibilità che sia stato Salvatore Parolisi ad uccidere la moglie, risponde secca: "Sì, perchè no?". Insieme a Imma è stata ascoltata anche Valentina Esposito, la coetanea della mamma di Somma Vesuviana, che per prima apprese dalla stessa della scoperta della relazione extraconiugale di Parolisi con la soldatessa Ludovica Perrone. Gli indizi convergono - Un lungo interrogatorio quello degli inquirenti alle due amiche: molti i punti da chiarire e soprattutto molte le confidenze che Melania aveva fatto alle due prima di morire. Prima fra tutti la "cosa molto brutta" che la Rea aveva detto di dover confessare all'amica Imma per telefono. Rivelazione che ad oggi rimane un mistero, dato che la tragica morte di Melania ha impedito che lei potesse dire la sua verità. Oppure, ancora, l'esplicita richiesta di sostegno morale lanciata dalla Rea a Valentina, all'indomani della delusione di aver scoperto che Salvatore aveva una relazione con un'altra. Questi e molti altri gli elementi che, associati agli indizi e alle tante coincidenze dell'inchiesta, possono aiutare gli inquirenti a trovare la verità. "Brutto rapporto coi soldi" - I pm sono anche andati oltre il segreto della caserma e hanno voluto approfondire l'aspetto del movente economico e dalle due donne avrebbero avuto la conferma sul particolare attaccamento al denaro del caporalmaggiore, sempre restio ad acquisti o investimenti. "Era molto tirato - racconta Nello, il marito di Valentina in una delle pause delle deposizioni in tribunale, prima di essere sentito anche lui dai magistrati -. Stava attento a non spendere, aveva un brutto rapporto con il denaro". Intanto i difensori di Parolisi, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile,  hanno provveduto alla presentazione in Cassazione del ricorso contro il rigetto dell'istanza di scarcerazione del caporal maggiore, decisa nei giorni scorsi dal tribunale del Riesame dell'Aquila.

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