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Omicidio Rea: soldatessa caserma Clementi, basta offese dai media (2)

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Cronaca

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(Adnkronos) - La soldatessa riferisce di aver conosciuto personalmente e molto bene il Caporal Maggiore Parolisi: "era uno degli istruttori della mia compagnia, anche se non era il mio diretto istruttore - dice - percio' ho vissuto i miei 90 giorni anche con lui. Non ho invece mai conosciuto la sua amante, Ludovica Perrone", riferisce. "Personalmente - aggiunge - ho un bel ricordo di Parolisi, si comportava normalmente con noi, certo era duro e severo come tutti gli istruttori, ma quando ci spiegava le lezioni era molto bravo e preciso. Teneva molto alla sua squadra, e al plotone a cui apparteneva. Manteneva sempre pero' una certa distanza da noi, come tutti gli istruttori, ovvero capitava il momento in cui ci ritrovavamo a bere il caffe' alle macchinette percio' sia con lui che con gli altri istruttori si scambiavano due parole, tranquillamente, ma non si sono mai esposti, e non ci hanno mai fatto delle avances. Su questo - assicura - erano sempre molto rigidi". Angela, leggendo i resoconti giornalistici che parlano dell'omicidio Rea, sostiene di essersi sentita "come donna e soldato", "ferita per quanto riguarda le dichiarazioni fatte sulla caserma del 235°Reggimento. La stampa ha parlato di una specie di 'tariffario del sesso' all'interno della caserma, nonche' di frustate sul sedere alle soldatesse e cose del genere.Questi argomenti hanno offeso me e tutta la categoria di donne soldato - dice - perche' noi al Rav abbiamo faticato duro per riuscire a passare il corso: abbiamo fatto marce di 15km in tenuta da combattimento, abbiamo fatto la continuativa, ovvero 5 giorni sul monte vicino alla caserma, a dormire nelle tende, senza luce acqua e servizi sanitari, ogni giorno si cambiava posto ed ogni giorno si marciava con zaini pesantissimi. E tanti, tanti altri addestramenti molto duri, affrontati da tutte allo stesso modo, senza nessun favoritismo da parte degli istruttori verso altre colleghe". (segue)

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