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Test Dna sull'amante di Parolisi Ma lei ha un alibi di ferro

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Ludovica dice di esser stata in Caserma ma per la Procura è necessaria una verifica. I dubbi: materiale genetico sotto l'unghia

Costanza Signorelli
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Si è parlato a lungo della soldatessa Ludovica Perrone. L'ex recluta della Casema clementi ma soprattutto l'amante di Salvatore Parolisi, marito e unico indagato per l'omicidio di Melania Rea. Troppi i sospetti e le connessioni con Parolisi ed il delitto, così anche se il caporale dei lancieri di Montebello ha un alibi di ferro, la Procura di Teramo ha deciso di effettuare sulla stessa il test del Dna. L'alibi e i sospetti - La 27enne di Sabaudia legata sentimentalmente, almeno fino al giorno del delitto, al marito della vittima, Melania Rea, ha un alibi che pare incontrovertibile: il giorno del delitto era in caserma a Lecce. Eppure gli inquirenti ritengono necessario sgomberare il campo da qualsiasi sospetto.Sotto un'unghia di Melania, infatti, era stato trovato del Dna femminile. Una volta comparato il Dna della soldatessa con quello dell'unghia, sarà possibile escludere con certezza Ludovica dalla scena del delitto. A Parolisi, intanto in carcere a Teramo, è stata data la possibilità di parlare una volta alla settimana con la figlioletta, che attualmente vive con i nonni materni a Somma Vesuviana.

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