Le balle di Ruby. Sesso con Ronaldo? Macchè, era a Madrid. Guarda il video
Le toghe di Milano basano le inchieste sulle frottole della Rubacuori, ma basta una ricerca sul web per sbugiardarla
Il video che dimostra come il 30 dicembre 2009 Cristiano Ronaldo fosse ad allenarsi a Madrid, trovato su Youtube, è datato 31 dicembre 2009. Un errore di chi lo ha caricato sul portale video: nella cronaca inglese si dice chiaramente che è "wednesday", mercoledì. Basta un semplice controllo per verificare che il 30 dicembre era un mercoledì. Ruby Rubacuori racconta balle: abbiamo le prove. Non lo ha detto finora il lungo lavoro investigativo dei procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno, che insieme con il pm Antonio Sangermano hanno invece basato tutto il procedimento contro Silvio Berlusconi proprio sulle parole della 18enne marocchina. Vogliamo dimostrarvelo noi di Libero, partendo dalle ultime clamorose rivelazioni pubblicate dai segugi di Repubblica. Giuseppe D'Avanzo, Pietro Colaprico ed Emilio Randacio sabato scorso hanno svelato il contenuto dei verbali delle dichiarazioni rese da Kharima el Marhoug nelle varie audizioni con i magistrati di Milano. Tra le pagine della storia personale della marocchina, c'era anche il racconto di una fugace relazione con Cristiano Ronaldo. Un amore nato e consumato, nonostante il portoghese fosse a conoscenza della minore età della ragazza. «È un racconto non verificabile», è stato il commento filtrato ieri dal Palazzo di Giustizia milanese, dopo le polemiche da parte di alcuni giornali per la mancata incriminazione del giocatore. Tutto il contrario rispetto alla “prova evidente” dei rapporti sessuali tra Berlusconi e Ruby (sempre negati dalla ragazza), grazie alla quale i pm milanesi hanno ottenuto il rito immediato per le accuse di prostituzione minorile e concussione a carico del premier. Dato che la Procura non si è premurata di verificare il flirt tra Ruby e Ronaldo, vogliamo darvi noi di Libero le prove delle bugie della 18enne escort. Partiamo dal primo incontro tra i due spiriti bollenti: «Era il 29 dicembre 2009. Ero all'Hollywood e sono stata fermata da Ronaldo. Mi ha fatto dei complimenti e ci siamo scambiati il numero di cellulare», racconta la ragazza. Un incontro da favola, così bello che la ragazza ne ricorda la data esatta a mesi di distanza. Quei giorni, però, sono importanti anche per Ronaldo. Arrivato a Madrid per 94 milioni di euro e subito bloccato da un infortunio alla caviglia, CR7 deve riscattarsi. Il 28 dicembre Ronaldo fa un servizio fotografico per Marca e nel pomeriggio riprende gli allenamenti a Valdebebas dopo le vacanze di Natale. Il 29 mattina l'attaccante è ancora in campo così come il 30, il giorno successivo al presunto incontro con Ruby. Cristiano appare ubriaco? È stanco per la scappatella notturna in Italia? No, anzi. Si presenta alle 10.30 puntuale e così pieno d'energia da scavalcare con un balzo da cestista il compagno Marcelo. Niente a che vedere con l'Adriano delle notti milanesi. Ecco il video. «Ci siamo rivisti varie volte al ristorante. Circa tre settimane dopo, abbiamo deciso di fare l'amore e ci siamo incontrati in un hotel lussuoso. Al mattino non l'ho ritrovato più. Sul comodino c'era un biglietto e 4.000 euro», ricorda ancora la marocchina. In quel periodo non c'è traccia di Ronaldo a Milano, ma andiamo avanti. «L'ho rivisto due settimane dopo al “The Club”. Era in un privè. Ho preso un bicchiere di champagne e gliel'ho tirato in faccia. Poi, gli ho buttato addosso le banconote da 500», rivendica la ragazza. Una scena avvenuta davanti a tutti i clienti della serata, ma rimasta segreta finora. Inverosimile. Tanto più che dal locale milanese - come dall'Hollywood - fanno sapere di non aver mai ospitato Cristiano Ronaldo. Ce n'è abbastanza per smentire il racconto di Ruby, la super testimone del processo contro Berlusconi. E va bene che i magistrati sono occupati nelle indagini su Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora (la chiusura è prevista entro questa settimana), ma almeno i “pm a mezzo stampa” potevano fare una piccola verifica. di Francesco Perugini