L'editoriale
di Maurizio Belpietro
Che Silvio Berlusconi perda facilmente la testa quando vede una sottana non c'era bisogno che me lo spiegasse Ilda la rossa. La strana malattia che lo deve aver colpito da piccolo mi era nota fin da prima che la rivelasse via Ansa la moglie Veronica, la quale a sua volta non credo l'abbia scoperta in tempi recenti, visto che nel libro intervista uscito anni fa descriveva il suo primo incontro col marito in modo inequivocabile, facendo capire che lui già trent'anni fa si atteggiava a dongiovanni. Il Cavaliere adora essere circondato dalle donne e così come è bulimico da imprenditore e da politico, credo lo sia anche in fatto di conquiste femminili. Fosse per lui le corteggerebbe tutte e a ognuna riserverebbe una parola, una collanina o un dono. Quando vuole far colpo mi risulta non badi a spese. Raccontano che un giorno, volendo far capitolare una signora, abbia mandato un suo incaricato a suonare il campanello di casa della prescelta con in mano le chiavi di una fiammante Mini Cooper. La vettura ovviamente era parcheggiata fuori casa. È una colpa? Forse lo sarà stata per la moglie, la quale, come ho detto, dev'essersi però dimenticata di come Silvio la conquistò, ma non penso sia affare da procure. Il Cavaliere si era fatto delle amanti? E ad alcune ha pure offerto una casa occupandosi di pagare loro le bollette? Se anche fosse vero, ed è ancora da dimostrare, non credo sia un reato. Lo fosse, le patrie galere sarebbero piene. Immaginate quanti professionisti o industrialotti si fanno consolare da giovani fidanzate pur essendo regolarmente sposati e, in aggiunta, le ricoprono di regali? Devono risponderne in tribunale? Vabbé che questo è un Paese cattolico, ma non mi pare che sia uno stato etico, dove esiste una sharia che regola i comportamenti in camera da letto. Né i carabinieri hanno istituito il nucleo anti-fornicazioni, prono a introdursi in ogni alcova. E nonostante l'attivismo della occassioni, per nostra fortuna il pool Lenzuola pulite non esiste. Certo, ricoprendo un incarico d'una certa visibilità e avendo un discreto numero di nemici, Berlusconi alcune scappatelle se le potrebbe pure evitare, anche se gli scappano in casa propria. A forza di correre dietro a tutte è matematico che qualcuna prima o poi lo inguai, facendolo finire sui giornali, come accadde con la D'Addario, o una procura, come capita ora con Ruby e le altre. Una trappola o un incidente è statisticamente da mettere in conto. Però nonostante tutto, nonostante le imprudenze che un presidente del Consiglio non si dovrebbe concedere, nonostante l'ingenuità di raccogliere in casa propria chiunque, anche signorine di cui non si è neppure accertata l'identità o l'età, noi continuiamo a preferire il Cav. Meglio lui di certi becchini del calibro di Gianfranco Fini, il quale appena saputo dell'infortunio capitato sotto le lenzuola a Berlusconi, non è riuscito a trattenersi e ha cercato di approfittarne, reclamando una nuova etica della politica. Confesso: tra l'impudicizia di un presidente della Camera che accoltella a tradimento l'ex alleato e le storie boccaccesche del premier, io scelgo le seconde. Se per tenere a bada la sinistra, i maneggioni e gli spreconi devo pagare il prezzo di un capo di governo che tocca il sedere alle signore, non ho esitazioni. Meglio un vecchio porco, di tanti giovani ipocriti tipo Fini. Il quale pure ha l'aggravante di non essere più giovane.