"Questo il momento migliore della storia della PharmaMar"
Intervista con Maria Cristina Scanavini (nella foto), Country manager di PharmaMar, sulla strategia dell'azienda spagnola a livello internazionale e le prospettive per i prossimi cinque anni
Nata nel 1986 con sede a Madrid, l'azienda farmaceutica PharmaMar ha da subito iniziato a condurre un lavoro di internazionalizzazione in modo da ampliare la propria rete di collaborazioni scientifiche e commerciali al di fuori dei confini spagnoli perseguendo un processo di crescita incentrato prevalentemente nell'ambito oncologico. Oggi l'azienda è leader mondiale nella scoperta e nello sviluppo di farmaci antitumorali di origine marina, primo fra tutti la trabectedina, disponibile sul mercato dal 2007 e utilizzato in circa 80 paesi come terapia per il sarcoma dei tessuti molli e il carcinoma ovarico platino sensibile. “La trabectedina è una pietra miliare per noi - afferma Maria Cristina Scanavini, country manager PharmaMar - anche perché è stata la prima volta che un medicinale spagnolo è stato approvato in Europa e per la prima volta nel mondo è stato autorizzato un farmaco antitumorale di origine marina. Abbiamo più di 30 anni di esperienza in biomedicina marina e siamo la prima azienda a svolgere tutte le diverse fasi di sviluppo di un farmaco con queste caratteristiche fino alla commercializzazione. Grazie al nostro know how e ad una solida e consolidata esperienza, oggi siamo un riferimento mondiale nel nostro settore”. La collaborazione con 5 partner internazionali ha permesso al farmaco di essere autorizzato in 80 paesi, tra cui i 3 più importanti mercati oncologici: Europa, Stati Uniti d'America e Giappone. Nel 1999 è iniziato il processo di ampliamento oltre confine, con l'inaugurazione di una sede statunitense, mentre dal 2012 ad oggi sono stati aperti uffici anche in Italia, Germania, Svizzera, Francia, Regno Unito, Belgio e Austria. Oltre all'importante sviluppo nel mercato che la trabectedina continuerà a registrare, specie circa le vendite in Europa, Stati Uniti e Giappone, sono numerose le sfide che la società si prepara ad affrontare nei prossimi 5 anni. “Alla fine del 2017 - aggiunge Scanavini - ci aspettiamo una risposta dalla Commissione europea alla nostra richiesta di autorizzazione di ‘plitidepsina', per il trattamento del mieloma multiplo, con l'obiettivo di iniziare la commercializzazione nel 2018. Sempre alla fine del 2017, conosceremo i dati sulla sperimentazione clinica fatta con il composto PM1183 per il carcinoma ovarico platino resistente. Allo stesso tempo, stiamo continuando a studiare l'attività antitumorale di PM1183 in altri tipi di tumori, (polmone a piccole cellule, mammella con mutazione Brca 2 ed endometrio). Per il 2019 prevediamo l'arrivo sul mercato di PM1183 per il carcinoma ovarico platino resistente e i risultati preliminari dello studio di fase III nel cancro del polmone. Nei prossimi 5 anni (2018-2022), in PharmaMar, stiamo lavorando con l'obiettivo di portare sul mercato tre molecole (trabectedina, plitidepsina, PM1183) per quattro o cinque diverse indicazioni”. Si attendono gli esiti positivi delle sperimentazioni cliniche per avviare le richieste di autorizzazione alla commercializzazione alle rispettive agenzie regolatorie. Inoltre è in progetto la creazione di una rete di vendita negli Stati Uniti e l'ingresso nella Nasdaq biotech index. Ottimi risultati sono stati riscontrati anche in ambito economico: il 2016 è stato un anno molto positivo, uno dei migliori nella storia dell'azienda dal punto di vista gestionale. “Lo scorso dicembre - conclude Scanavini - abbiamo firmato con ‘Chugai Pharma' un accordo per la commercializzazione di PM1183 in Giappone, per il quale abbiamo ricevuto un pagamento complessivo di 130 M €, al quale saranno aggiunte le royalty commerciali. Tutto ciò ha permesso, insieme al resto delle entrate, di affrontare tutti i progetti di sviluppo senza difficoltà finanziarie. Nel primo periodo del 2017 abbiamo registrato un aumento del fatturato totale pari all'8 per cento rispetto all'anno precedente. Inoltre nel 2016 sono stati destinati 78 milioni di euro in ricerca e sviluppo, con un aumento del 30 per cento rispetto al 2015, permettendo uno studio ancora più approfondito di PM1183, la terza e la più promettente molecola di PharmaMar nella lotta contro vari tipi di cancro”. (FEDERICA BARTOLI)