#SENONLOSAI: tutte le domande (e le risposte) sulla salute del seno
C'era una volta una donna. Era bionda e bruna, con i capelli rossi e calva. Alta e bassa, cicciottella e molto magra: secca secca, con un seno grande eppure senza seno. Aveva le labbra grandi e rosse, così sottili e diafane che neanche le vedevi. Vestiva sempre con un abito rosa confetto, le scarpe di vernice in tinta su quella massa di capelli biondi che con i jeans che aveva sempre addosso e la zazzera castana spettinata stavano d'incanto. Sì, eccoci qui. Siamo donne e parliamo a donne. Cioè… Beh, veramente no. Questo libro è scritto da un uomo che ha scelto un editore tipicamente femminile e due coautrici donne. Alberto Luini è il medico delle donne e, con la miracolosa saggezza che in lui mi ha affascinato dall'inizio, in questo mondo di donne si muove a proprio agio e sembra quasi capace di capire. Perché in effetti dai, ammettiamolo, poche donne sono disposte ad ammettere che esista un uomo in grado di capirle: c'è sempre quella sfumatura in più e oltre, c'è il dettaglio che crea una differenza. E la differenza va a finire lì: siamo convinte di comprenderci solo tra noi. Invece no. Si può dedicare la propria vita a prendersi cura delle donne (del seno delle donne, così intimo e delicato e significativo) penetrando nella psiche delle cosiddette “pazienti” così bene da essere in grado di parlarne. C'era una volta un uomo con gli occhi verdi e gli occhialetti azzurri: una volta una donna ha iniziato così (più o meno) il racconto della propria esperienza con il tumore al seno e la rinascita legata a quel grande trauma. Storie di donne, storie di capelli biondi o neri o rossi o castani o di teste calve, storie di corpi e anime e abbracci e pianti e sorrisi e rabbia. Storie normali, proprio per questo eccezionali. C'era una volta un uomo che aveva deciso di fare il chirurgo e quando marinava la scuola non andava al bar: correva in un istituto oncologico e convinceva un amico di famiglia (medico) a farlo entrare, andava nell'anfiteatro da cui poteva vedere in diretta gli interventi chirurgici. Quell'uomo si chiama Alberto Luini e ancora oggi dichiara che il suo mondo, il luogo dove si sente se stesso e ha la sensazione di riempire di senso la propria esistenza, è la sala operatoria. C'era una volta un uomo che per partecipare con me all'addobbo di un albero di Natale decise di insegnarmi i nodi chirurgici “perché possono sempre servire”. C'era una volta un uomo che c'è anche oggi, e ogni giorno si dedica alle donne con il tumore al seno. Le aiuta a ritornare a una vita che possano amare. Alberto ha deciso di rispondere a tutte le domande che le donne gli pongono e lo fa con la complicità virtuosa di Emma Books. Credo che la sua voce – già presente, tanto presente per tante donne – possa diventare ancora più bella qui, in un insieme di parole femminili e maschili e dubbi e certezze. Perché lui capisce, sì, capisce davvero le donne.