Boldrini, i grillini pensano all'Impeachment
Continua l'ostruzionismo dei cinque stelle, pronti a presentare lo stato d'accusa per il presidente della Camera
Dopo l'impeachment a Re Giorgio, presentato lo scorso 30 gennaio dai grillini ad entrambi rami del Parlamento, anche Laura Boldrini potrebbe diventare vittima del movimento. A rivelarlo è l'Huffington Post . La pallottola potrebbe esser pronta per essere caricata nella pistola modello “cinque stelle” il prossimo 11 febbraio. Dopo la pubblicazione dell'articolo che chiede le dimissioni del presidente della Camera sul blog di Bebbe Grillo, comparso mercoledì 5 febbraio, lo staff del movimento starebbe studiando l'appiglio giuridico per la messa in stato d'accusa della Boldrini, non pervisto tecnicamente per i capi delle camere. La mossa – L'11 febbraio non è una data casuale. Come non è casuale neanche il motivo alla base della scelta della data. Proprio martedì prossimo è previsto l'approdo della legge elettorale nell'aula della Camera. L'obiettivo infatti è chiaro. Il movimento 5 stelle vorrebbe far slittare l'appuntamento, ponendo una sorta d'impeachment per la terza carica dello Stato, anche se non è sicura l'elaborazione entro quella data. E se così non fosse la strategia invece è quella già vista per il decreto Imu-Bankitalia, almeno fino a quando la Bondrini non ha adottato la cosidetta “ghigliottina”o “tagliola”, ovvero la possibilità per il presidente di Montecitorio di tagliare gli interventi dei deputati per svolgere la deliberazione della camera sui decreti-legge nei termini costituzionali. Molto probabilmente saranno 106 gli ordini del giorno, tanti quanti sono i deputati di Beppe Grillo, per sfruttare tutto il tempo a disposizione per illustrarli e per le relative dichiarazioni di voto. La richiesta delle dimissioni – Proprio sull'articolo comparso oggi sul blog, Grillo è tornato sulla vicenda Bankitalia affermando che la tagliola “è una decisione che non rientra nelle facoltà della presidente Boldrini, che non è presente nelle procedure della Camera” al contrario del Senato dove è prevista nel regolamento. “E' un fatto gravissimo- continua l'articolo - avvenuto per la prima volta nella storia della Repubblica. D'ora in poi, qualunque discussione parlamentare può essere annullata, qualunque decreto-legge può essere approvato senza modifiche. E' la fine della democrazia”. E infine la stangata:”Il decreto legge IMU-Bankitalia va invalidato per almeno due motivi. Conteneva decreti tra loro totalmente disomogenei ed è stato approvato contro le leggi del Parlamento. Laura Boldrini deve dimettersi, ha violato, lei che doveva farle rispettare per ruolo, le leggi della democrazia. Nessuno prima di lei si è spinto fino a questo punto. Il M5S farà in modo di invalidare il decreto e di ottenere le dimissioni della Boldrini”.