Giovanni Tria verso il ministero dell'Economia: Lega-M5s, il governo sta per nascere. Paolo Savona resta in squadra
In una ennesima giornata convulsa, intorno alle 17 è arrivata la svolta che ha dato il via libera all'accordo per il governo M5s-Lega. Ovviamente, lo snodo decisivo era il ministero dell'Economia: nel vertice tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, è stato scelto Giovanni Tria. Professore ordinario di Economia politica all'Università di Roma Tor Vergata, è in grado di intercettare l'ok di Sergio Mattarella. In questo intricato domino, ovviamente, fari puntati anche su Paolo Savona, il candidato naturale che fu bocciato dal Quirinale. Il suo nome era ancora in campo, successivamente si è parlato dell'ipotesi di dirottarlo ad un altro ministero. Savona, inizialmente, aveva rifiutato: o Economia o niente. Ma nel corso delle trattative la sua posizione si è ammorbidita: l'economista no-euro rimane in squadra, come ministro degli Affari Europei. Leggi anche: Paolo Savona sfida Mattarella: spuntano le e-mail bomba Giovanni Tria è presidente della Scuola Nazionale dell'Amministrazione. Docente di Economia Politica, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Roma Tor Vergata; Direttore del CEIS (Centre for Economic and International Studies), Università di Roma Tor Vergata; Direttore Master di II livello in Economia dello sviluppo e Cooperazione Internazionale presso la Facoltà di economia – Università di Roma Tor Vergata. Insegna Macroeconomia ed Economia dello Sviluppo alla Facoltà di Economia dell'Università di Tor Vergata. Ha trascorso periodi di ricerca alla Columbia University, Beijing University, Simon Fraser University (Vancouver). Tra i temi di ricerca più recenti dei suoi studi, l'economia della giustizia e del crimine ed il ruolo delle istituzioni nell'economia, produttività nei servizi e crescita, migrazioni internazionali e sviluppo, federalismo fiscale. Nell'ambito dell'interesse per i problemi del sottosviluppo ha svolto attività di consulenza per la Banca Mondiale e la Cooperazione italiana ed è stato delegato italiano al Consiglio d'amministrazione dell'ILO (International Labour Office).