Governo, Letta: "Verifica fiducia tra lunedì e martedì"
Il premier incontra Napolitano che gli dà l'ok per la verifica. Il Pdl però avverte: "Questione giustizia prioritaria"
"C'e' il pieno consenso di Giorgio Napolitano sul percorso che il presidente del Consiglio gli ha rappresentato intendendo seguirlo in sede di cdm questa sera e , successivamente, a breve, in sede di Parlamento''. E' quanto emerso dall'incontro di questa sera tra il Capo dello Stato ed Enrico Letta. Re Giorgio dunque sposa la linea di Letta. Il premier vuole andare in parlamento e chiedere la fiducia già tra lunedì e martedì prossimo sul documento politico che dovrebbe riassumere il programma di governo per i prossimi mesi. L'aula di palazzo Madama martedì è infatti convocata per le 16 e una nuova riunione dei capigruppo potrebbe calendarizzare il voto di fiducia nel primo pomeriggio se non in mattinata. Il premier martedì alle 10 dovrebbe riferire su Telecom a Montecitorio, appuntamento stabilito dalla riunione dei presidenti di gruppo, che però potrebbe essere posticipato ad un altro giorno. Il Pd sta con Letta - E con Letta si schiera tutto il Pd. I ministri democratici si sono incontrarti questo pomeriggio e in un vertice a cui hanno partecipato Graziano Delrio, Maria Chiara Carrozza, Andrea Orlando, Cecile Kyenge, Flavio Zanonato, avrebbero deciso anche loro di seguire la strada della verifica in parlamento. "L'esperienza di governo non prosegue senza chiarimento", il messaggio uscito dal vertice. In linea, d'altronde, con quello veicolato a tutti i leader dal presidente del Consiglio: una verifica rapida, "senza se e senza ma". Letta comunque continua a spingere sull'acceleratore. Adesso è lui che vuole chiarire il rapporto di maggioranza con Pd e Pdl. Al centro di tutto però, oltre ai temi economici come il blocco dell'aumento dell'Iva e le relative coperture, resta sempre la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Il 4 ottobre la Giunta voterà sulla decadenza del Cav. La verifica su Letta è fissata per l'1 ottobre. Le condizioni del Pdl - Il premier di fatto vuole una sorta di "assicurazione" sull'esecutivo qualora il Cav decadesse da palazzo Madama. Secondo alcune indiscrezioni che riferisce l'Huffingtonpost Angelino Alfano avrebbe detto a Letta: “Separiamo i piani – lo schema del vicepremier – se convinci il Pd a rinviare alla consulta la Severino o a votare una legge interpretativa che rallenti, noi votiamo la fiducia e prendiamo tempo”. Così a quanto pare gli azzurri per il momento tirano il freno a mano. Fabrizio Cicchitto ha spiegato che le dimissioni dei ministri del Pdl è un'ipotesi che "non esiste". Mentre sull'eventuale fiducia chiude con un "vedremo". Anche Renato Brunetta predica prudenza e sottolinea come la vita del governo sia comunque legata anche alla decadenza dell'ex premier: "Grande determinazione da parte di Forza Italia e da parte dei gruppi parlamentari di Camera e Senato nel difendere lo Stato di diritto, difendere il senatore Berlusconi dall'applicazione retroattiva di una legge, la legge Severino, ingiusta. Ma anche grande senso di responsabilita' nel proseguire nell'azione di governo". Il ministro della Difesa Mario Mauro ha aggiunto che il governo è "solidissimo". Ma dal gruppo dei ministri pidiellini è arrivata una mezza chiusura: "Il chiarimento - avrebbero detto - non può escludere la questione giustizia". Letta la fiducia dunque deve "guadagnarsela" e non può ignorare la decadenza di Berlusconi. (I.S.)