Dimissioni Pdl: Napolitano, Cei e Spreadtutti contro Berlusconi
Tutti contro Silvio Berlusconi. Una levata di scudi contro l'ex premier che, dopo quasi sessanta giorni di tentennamenti e di decisioni altalenanti ha deciso di "andare fino in fondo". Deciso, con l'appoggio dei sui parlamentari, a staccare la spina a Letta Silvio Berlusconi adesso è più solo che mai. Dopo un mese e mezzo passato ad ascoltare consigli di falchi e colombe, dopo notti insonni e tanti vertici e ragionamenti sul suo futuro, sulla strada migliore da seguire per evitare la decadenza in Senato (lui aveva chiesto il ricorso alla Consulta della legge Severino) Berlusconi ha deciso di andare fino in fondo. Ma adesso si ritrova tutti contro. Tutti contro - Giorgio Napolitano primo tra tutti. Indignato per la decisione del Pdl di far saltare le larhe intese, ha usato parole che non lasciano spazio all'appello: "Non posso che definire inquietante l'annuncio di dimissioni di massa di tutti gli alleati del Pdl. Non occorre poi neppure rilevare la gravità dell'evocare un "colpo di Stato" o "un'operzione eversiva" in atto contro il leader del Pdl. L'applicazione di una sentenza di condanna definitiva è dato costitutivo di qualsiasi Stato di diritto in Europa". chiuso. Napolitano chiude alla possibilità del voto anticipato. Ma dopo la rampogna di Napolitano, arriva anche quella della Cei che, attraverso il segretario, dice: "Occorre lavorare a soluzioni che garantiscano la stabilità, presupposto per la tenuta del Paese e per la coesione sociale, in questo momento di crisi: è un valore da perseguire in tutti i modi". Come se non bastasse, arriva anche la sentenza del solito spread: è salito il differenziale tra btp e bund tedeschi:a la Spagna torna a essere meglio dell'Italia per lo spread. Il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti schizza a 263 punti sulla piattaforma Bloomberg, per un rendimento del 4,43%. Per gli analisti la causa dell'aumento dello spread è legata all'incertezza politica.