Iva, la promessa di Fassina: "A ottobre cancelliamo l'aumento"
Il viceministro dell'Economia apre a nuove maggioranze con Sel e M5S: "Le ipotesi avanzate da Epifani e Bersani sono reali"
Il ministro degli Interni Angelino Alfano sabato è stato chiaro: "Via l'Iva o il governo cade". E mentre il collega ministro Dario Franceschini e il segretario Pd Guglielmo Epifani frenano stizziti ("Niente diktat a Letta") l'apertura, a sorpresa, arriva da uno dei falchi democratici, Stefano Fassina. A colloquio con La Stampa, il viceministro dell'Economia anticipa che "la strada più probabile è quella di un rinvio per arrivare alla cancellazione dello scatto al 22% in autunno attraverso la legge di stabilità"'. Saranno contenti Alfano e il Pdl, ma pure i sindacati che a gran voce (unificata) hanno chiesto qualcosa di concreto all'esecutivo. Chissà invece come la prenderà il "titolare" di Fassina, il ministro dell'Economia Saccomanni, che sul tema Iva ha sempre usato molta cautela. Sì alla maggioranza alternativa - Sull'Iva ''il vicepresidente Alfano deve ricordarsi che lui è il governo - ha pungolato Fassina -, e oltre a fissare degli obiettivi ha anche la responsabilità di trovare le soluzioni". E al segretario azzurro tira le orecchie: "Il Pdl deve ricordarsi che non governa con il Pd per fare un favore al Pd, ma per contribuire a risolvere i problemi dell'Italia. Chi gioca con i ricatti ne risponderà al Paese". A proposito di ricatti, però, Fassina torna alla carica sull'ipotesi di una maggioranza alternativa con Pd, pezzi di Sel e dissidenti del Movimento 5 Stelle: "L'evoluzione del quadro parlamentare sottolineato nei giorni scorsi da Bersani ed Epifani è reale". E via a un'altra granata tra i piedi del premier. Messaggio alla Camusso - Fassina è scatenato e pizzica anche i sindacati: "In un mese e mezzo il governo ha fatto almeno tre decreti con contenuti importanti: è stata rifinanziata la cassa integrazione in deroga, sbloccati 40 miliardi di debiti della Pa, rifinanziate e potenziate le agevolazioni fiscali per le ecoristrutturazioni...". ''Con la loro mobilitazione - conclude il viceministro -, i sindacati riflettono una situazione drammatica che richiede una correzione di rotta della politica economica, la quale può avvenire solo nell'Eurozona".