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Josefa Idem, tra Imu, Ici e Inps,il ministro a un passo dalle dimissioni

Josefa Idem

Il ministro in difficoltà tiene duro: "Sono onesta, contro di me parole brutali. Sanerò tutti i miei errori". Ma non spiega nulla

Ignazio Stagno
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Il ministro Josefa Idem a un passo dalle dimissioni? Assolutamente no. Resta al suo posto. Il perchè lo spiega proprio lei con una  conferenza stampa a palazzo Chigi: "Ho vinto diverse medaglie, un oro olimpico e decine di campionati italiani e mondiali. Ho faticato da sempre nello sport. Voi non spaete cosa possa significare la stanchezza nello sport. Io sono un'atleta e non ho competenze da commercialista. Sono una persona onesta". La Idem quindi non lascia la poltrona per "meriti sportivi". "Tanti mi hanno chiesto di non darla vinta a una montatura mediatica e io proseguo per non tradire la fiducia delle persone che contano sul mio contributo", ha precisato la Idem. Poi passa all'attacco: "Le parole vanno usate con cognizione di causa e con responsabilita'", sono state "pietre scagliate contro di me con inaudita violenza. Non sono una cittadina infallibile ma onesta. Ho delegato tutte le funzioni amministrative e edili a professionisti, dando un'indicazione chiara: voglio che tutto sia fatto nel rispetto delle regole''. A dare una mano alla Idem ci pensa il suo legale Luca Di Raimondo: Le accuse sono 'incosistenti. Non c'è reato. Non c'e' stato alcun reato, solo delle irregolarita'. L'Imu e' stata pagata regolarmente''. Intanto gli accertamenti vanno avanti.  Non mi dimetto - La Idem ha resistito 4 giorni da quando è scoppiato lo scandalo sulla sua evasione di Ici e Imu per quella sua casa-palestra che ha di fatto distrutto l'immagine del ministro. Ora, dopo la mozione di sfuiducia presentata dalla Lega da più parti arrivano richieste per un passo indietro. "Spiego, pago, ma non mi dimetto", aveva detto la Idem ieri. I rifelttori su di lei non si sono mai spenti. La pressione mediatica sta mettendo il ministro con le spalle al muro. Quei 5mila euro dovuti alla'Agenzia delle Entrate cominciano a pesare. Le scuse non reggono. Lei si era giustificata dicendo: "Non sapevo nulla. Ero sempre in canoa". Poco, davvero poco per allontanare le ombre dalla sua poltrona. Assunta dal marito -  Così adesso dopo Imu e Ici arriva l'ultima tegola: "Era a libro paga del marito per avere i contributi del Comune". L'esposto lo ha presentato un consigliere di Ravenna, che parla di "assunzione strumentale e fittizia": nel 2006, dopo 10 giorni di lavoro, è diventata assessore a Ravenna, e gli oneri pensionistici sono passati alle cariche pubbliche. La Idem avrebbe sfruttato la norma che prevede che gli assessori dei Comuni con popolazione superiore ai 10mila abitanti, poiché lavoratori dipendenti, siano collocati in aspettativa dal rispettivo datore di lavoro: così avrebbe usufruito, oltre all'indennità di carica, anche del versamento (da parte del Comune) degli oneri previdenziali. Ad insospettire, sono le tempistiche del caso e lo stop ai versamenti dopo che la Idem è decaduta dal ruolo di assessore. Una buccia di banana dietro l'altra che forse ha fatto vacillare il ministro. Ora è tempo di dimettersi.  (I.S)

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