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Alfano: "Se il governo non realizza il programma non si va avanti"

Silvio Berlusconi e Angelino Alfano

Ignazio Stagno
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Il governo è alla resa dei conti. Ancora 8 giorni e poi l'Iva sale al 22 per cento. Su questo punto si gioca il futuro di Letta. Il ministro degli Interni, Angelino Alfano, prova a dare la spinta al premier perché blocchi l'aumento dell'imposta sul valore aggiunto. Se così non fosse, allora secondo Alfano, il governo rischia grosso: "Il destino del governo è legato al programma e se non è realizzato il governo non va avanti", ribadisce il vicepremier e segretario del Pdl. "Dobbiamo intervenire sulle tasse e detassare le nuove assunzioni. Sono questioni fondamentali e, a partire dall'Iva, la nostra linea è evitare l'aumento della tassazione", ha aggiunto Alfano. Insomma la partita è aperta . Il Cav vuole risultati e poche chiacchere. Fatti e poche chiacchere - "Dopo gli schiaffoni arrivati dalla magistratura e quelli che arriveranno lunedì con la sentenza Ruby è chiaro che non possiamo permetterci altre mortificazioni, a cominciare da quelli sono stati i due pilastri della nostra campagna elettorale", avrebbe detto Berlusconi ai suoi. Parole chiare e dure. O ci sono risultati su Iva e Imu o si va tutti a casa. E al voto. Così Alfano raccoglie il malumore del Cav e prova a poratre avanti la road map del governo e soprattutto quella del Pdl con proproste concrete: " La "bussola del governo", secondo Alfano, deve essere l'economia. "Noi abbiamo sempre rilanciato - ha spiegato - l'idea di un programma economico che sia la bussola della buona azione dell'esecutivo. Noi siamo al governo al presidio del fatto che l'esecutivo non aumenti le tasse, questa e' la questione fondamentale". Secondo Alfano ''alcuni gol questo governo li ha fatti e hanno avuto il meritato consenso da parte dell'opinione pubblica. Mi riferisco per esempio agli eco bonus che possono rimettere in moto l'edilizia e mi riferisco a ad alcuni interventi molto efficaci Equitalia e una riforma in direzione liberale dei suoi poteri. Cosi' come una serie di decreti urgenti e che quindi entreranno in vigore immediatamente che riguardano le infrastrutture e i lavori pubblici. Ora -ha concluso- dobbiamo innanzitutto intervenire sulle tasse, diminuirle sui nuovi assunti''. Estate calda - Letta ha poco tempo. L'estate sarà caldissima. Oltre l'Iva c'è lo scoglio Imu. Il premier aveva promesso una riforma dell'imposta sulla prima casa entro agosto. Ancora due mesi e poi si saprà se il governo Letta avrà la solidità giusta per arrivare a Natale. Il Cav intanto, stressato dalla morsa giudiziaria, prepara la sua controffensiva. Il partito è compatto dietro di lui, ma c'è qualche malumore per l'appoggio ad un governo che non dà seguito al programma del Pdl. Così per fare chiarezza e serarre le fila Berlusconi ha convocato per mercoledi' 26 giugno a Roma la direzione nazionale del Pdl. Si farà il punto su tutto. Governo Letta incluso. (I.S)

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