Pina Picierno gestirà la nuova Cassa del Mezzogiorno
I problemi del Mezzogiorno sono destinati a finire. Dopo la ventata revival veterodemocristiana portata dal nuovo Capo dello Stato Sergio Mattarella, arriva anche una versione 2.0 della mai abbastanza rimpianta Cassa del Mezzogiorno. E la persona indicata per decidere quanto e come aprire i cordoni della borsa può già vantare ottime esperienze in fatto di gestione economica. Il premier Matteo Renzi starebbe pensando alla fedelissima Pina Picierno, già virtuosa dei bilanci domestici, idolo delle casalinghe non più disperate grazie agli 80 euro del governo renziano. Il nome dell'europarlamentare campana lo ha tirato il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana e il profilo della vulcanica Pina sembra calzare a pennello per il ruolo. In quanto si scrive c'è dell'ironia, s'intenda. La sparata - C'era ancora Giovanni Floris a condurre Ballarò su Rai3 quando la Picierno spendeva tutte le sue energie a sostegno della svolta rivoluzionaria del bonus Renzi. Secondo l'europarlamentare con 80 euro le famiglie italiane avrebbero potuto spendere a spandere per ben due settimane, scorrazzando tra i banconi dei supermercati senza ansia. Per lei quindi bastavano appena 20 euro a settimana perché una famiglia potesse sfamare i propri figli, con 80 a quel punto sarebbe stata caccia aperta a caviale e champagne. Un'uscita quanto meno improvvida, accompagnata dalla previsione da favola disneyana di un aumento dei consumi degli italiani di circa il 15%. Correva il mese di aprile 2014, pochi mesi dopo, a giugno, la domanda interna certificata dal ministero del Tesoro segnava lo 0,4% tra il terzo trimestre 2014 e quello dell'anno precedente. Gli italiani quei soldi li avranno usati per tamponare il bilancio casalingo vessato da tasse e bollette, non seguendo la ricetta della parsimoniosa Pina. Corsa a tre - La innovativa Cassa del Mezzogiorno marchiata Renzi sarà gestita da chi prenderà il posto della dimissionaria Maria Carmela Lanzetta, tornata a fare la farmacista in Calabria. Le dimissioni sono per il momento congelate, ma la renziana Picierno ha tutte le carte in regola anche per sbaragliare la concorrenza - tutta interna al Pd - di Valentina Paris, giovane turca al momento responsabile enti locali della segreteria Pd, e di Anna Ascani, rampante deputato democrat. Su quella poltrona ha aleggiato anche il nome di Anna Finocchiaro. Una tacca già presente nel curriculum della senatrice, ministro per le Pari opportunità con Prodi nel 2008. Sfumata la scalata al Quirinale, per lei potrebbe essere già pronta la sedia ancora calda come giudice della Corte costituzionale appena lasciata dal conterraneo presidente Mattarella.