Silvio Berlusconi frode fiscale, la Cedu di Strasburgo ammette il ricorso dell'ex premier
Dopo l'assoluzione nel processo Ruby, arriva un'altra buona notizia per Silvio Berlusconi. Questa volta sul fronte della condanna per il processo Mediaset. La Corte europea dei Diritti dell'uomo ha "ammesso" il ricorso di Berlusconi post condanna per frode fiscale (4 anni) del 2 agosto 2013 da cui è derivato tutto il resto: servizi sociali, decadenza dalla carica di senatore, incandidabilità per cinque anni, interdizione penale dai pubblici uffici per due anni, estromissione da ogni carica rappresentativa e onorifica il divieto di candidarsi in ogni tipo di elezione. La comunicazione, come racconta l'Huffingtonpost, della Cedu è stata notificata ai legali nelle scorse settimane. La comunicazione - Nella missiva si comunica che "quanto prima possibile" sarà decisa la fissazione del procedimento avviato da "Berlusconi Silvio per violazione ripetuta dei principi cardine del giusto processo". Non è un verdetto ma la Corte spiega che sono "degne" di valutazione quelle che nel corso del dibattimento sulla cosiddetta compravendita dei diritti tv sono state, secondo i legali di Berlusconi, "violazioni ripetute dei diritti dell'imputato". Cosa può cambiare - La comunicazione della Corte arriva soprattutto alla luce di quello che è accaduto il 9 luglio scorso quando la Corte d'Appello di Milano ha assolto in un processo gemello Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi e altri sette manager. L'impostazione dell'accusa si fondava sullo stesso presupposto del processo finito invece con la condanna di Silvio. Ma per Confalonieri e Berlusconi jr la Corte ha dato ragione alle difese. Forti, quindi, anche di un'assoluzione per gli stessi fatti, i legali di Berlusconi pretendono che la Cedu valuti se ci sia stata violazione dei diritti della difesa nel procedimento che ha condannato l'ex Cavaliere. Se fossero, infatti, riconosciute le violazioni di cui Berlusconi si dichiara vittima, sarebbe annullata la sentenza di condanna e automaticamente l'ex Cavaliere tornerebbe titolare di tutti i suoi diritti. Attivi e passivi. Potrebbe votare e, soprattutto, candidarsi ed essere votato. Il tutto in un arco di tempo che ragionevolmente potrebbe coincidere con la prossima primavera.