Rifome e tagli a tasse e speseE' Casini il primo nemico di Monti
Da sempre partito del voto clientelare, dell'opposizione ai tagli della spesa pubblica e di ogni significativa riforma dell'ordinamento costituzionale, da ieri l'Udc è il primo sponsor della candidatura a premier di Mario Monti. Chi sicuramente vedrà una contraddizione in quel matrimonio tra ciò che va dicendo da sempre il Prof e le scelte fatte da Pier Ferdinando Casini è sicuramente Silvio Berlusconi. Certo l'ex premier usa talvolta toni da bar, quando dice che Casini (e Fini) è una persona "orrenda" la "peggior persona che abbia conosciuto". Ed esagera sicuramente quando dice che lui le riforme (giustizia, numero dei parlamentari, province solo per citarne alcune) non le ha potute fare per l'opposizione o il lavoro di logoramente di quelli che definisce "partitini" (Udc in primis). Ma il succo del discorso del Cavaliere ci sta tutto. L'Udc è tradizionalmente un partito a trazione prevalentemente meridionale, erede di quella Democrazia cristiana che ha fatto per decenni del voto clientelare il fondamento del suo successo. E in questa propsettiva si è storicamente opposto ai tentativi di ridurre i costi della politica o di riformare settori delle istituzioni o delle attività produttive. Quanto alla coerenza, lo stesso Casini dovrebbe fare mea culpa: lui che, da separato dalla moglie, si è spacciato per anni per campione della famiglia, strizzando così l'occhio alla Chiesa con cui ha sempre giocato di sponda grazie anche all'esedità democristiana. Considerando solo quanto si è visto nell'ultima fase del governo tecnico, del quale Casini e i suoi (a parole) si sono sempre spacciati come fan del Prof, il partito di Pierferdy ha votato (insieme a Pd e PdL) la proroga di 5 anni alle concessioni balneari, contro il parere del governo. E si è espresso ufficialmente contro la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali. Due esempi del modus operandi standard di un partito sempre pronto a seguire qualunque corporazione che assicuri qualche voto in più. Dal punto di vista delle riforme istituzionali, l'Udc è stato tra i responsabili dell'introduzione del porcellum e sogna sempre un sistema proporzionale che gli permetta di partecipare a governi di destra o sinistra senza doversi sottoporre al giudizio degli elettori. Bene, cosa è cambiato da allora e cosa è successo in questo ultimo anno? È successo che l'Udc ha continuato nel perseguimento del disegno allora iniziato, ossia nel tentativo di far tornare il proporzionalismo da prima repubblica. Ora, da parte non solo di Berlusconi, pare legiittimo chiedersi cosa abbiano a che fare Casini e i suoi (gente che in molti casi sta in politica da decenni e ne ha fatto una vera e propria professione) con un Monti che si proclama "riformatore", liberale" e non professionista della politica. E, pure, è legittimo chiedersi come possa pensare il Prof di essere credibile con compagni di viaggio del genere.