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La Boldrini detta le regole alla tv:"Nei talk show vadano gli immigrati"

La presidente della Camera lancia l'idea di invitare negli studi televisivi i rifugiati o chi è un immigrato: "Quando si parla di loro non ci sono mai"

Ignazio Stagno
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Chi deve andare nei talk show? Il dibattito su chi deve sedere nelle poltroncine dei salotti della tv non riguarda solo il Movimento 5 Stelle. Ora il problema arriva anche a Montecitorio e stuzzica anche l'attenzione della presidente della Camera, Laura Boldrini. Secondo la Boldrini in tv non devono andare solo i politici, ma un po' tutti, compresi profughi e rifugiati: "Nei talk show spesso si contrappongono politici e non chi agisce in un determinato settore. Su un tema a me caro, ad esempio, quello dell'immigrazione, in questi anni ci sono stati molti dibattiti senza che ci fosse mai un immigrato o un rifugiato", ha detto la  Boldrini, che oggi a Montecitorio ha ricevuto un gruppo di ragazzi disabili insieme ai loro familiari e ai rappresentanti delle associazioni di sostegno. La presidente della Camera da sempre difende i diritti dei profughi e dei clandestini e vorrebbe che chi ad esempio non ha un permesso di soggioprno o è in Italia con la richiesta d'asilo spiegasse le sue ragioni e i suoi problemi in tv. Il tema è cavalcato da una buona metà (quella di sinistra) del governo Letta. Basta pensare alle uscite della ministra dell'immigrazione Kyenge, con cui l'ultra radical-chic Boldrini pare gareggiare a distanza. Viene un dubbio: non è che dopo le quote rosa in politica, la Boldrini sogni anche quelle "colorate" e politicamente correttissime in tv? Con tanti saluti, naturalmente, alla linea editoriale di chi i talk show li conduce. Un altro dubbio, poi, dovrebbe sorgere: perché a questo punto negare la presenza in studio, parlando di immigrazione, a un razzista dichiarato? Sarebbe vera democrazia mediatica, ma sicuramente troppo politicamente scorretta. 

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