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Lorena Bobbit: “Dispiaciuta per aver tagliato il pene a mio marito, ma ora sto bene”

simone cerroni
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"Sono molto dispiaciuta per aver compiuto quel gesto, ma sono riuscita a buttarmi tutto alle spalle". Parola di Lorena Bobbit, la donna che il 23 giugno del 1993 aveva conquistato le prime pagine di tutto il mondo per aver tagliato il pene a suo marito John Wayne Bobbitt con un coltello da cucina mentre dormiva. La donna era stata poi assolta da ogni accusa, perché ritenuta vittima di una serie di violenze compiute dall'uomo per cui l'evirazione era da considerare legittima difesa. Oggi Lorena Bobbit, a 44 anni, si racconta in un'intervista alla Nbc4 cercando di spiegare come sia riuscita a ricominciare una vita regolare grazie al compagno e alla figlia di 8 anni. Una vita normale - Vive a Gainesville, in Virginia, dove lavora nel settore immobiliare, si tiene in forma facendo zumba e raccoglie fondi per le associazioni per i diritti delle donne. Vittma come lei stessa all'epoca, a suo parere. Come si è sentita in quella notte di giugno. Secondo la versione ufficiale quella sera John Bobbitt era tornato a casa ubriaco e aveva iniziato a molestarla per poi addormentarsi. Così per vedicarsi gli aveva tagliato il pene, lasciandolo in un lago di sangue. Poi era salita in macchina e aveva gettato l'organo genitale del marito dal finestrino, in una zona di campagna. Una volta ritrovato dalla polizia l'uomo si era fatto ricucire l'organo con 9 ore di intervento chirurgico. Il cognome per pubblicità - Nell'intervista la donna ribadisce di aver commesso il gesto, ma non di proposito. "Sono stata male, perché il mio ex marito è finito in ospedale". Ha sottolineato di aver avuto bisogno di una scarica di energia per tirarsi fuori da quella situazione dato che lei e il marito hanno poi divorziato solo effettivamente nel 1995. Ma ora la donna non si vede più come una vittima. Ora usa il suo nome da nubile, Lorena Leonor Gallo, ma per gli eventi di beneficenza usa Bobbitt. "Uso questo nome, per aiutare gli altri", ha detto. "Qualcosa di buono deve poter uscire da una tragedia come la mia".

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