Bonafè, Marino e Poletti: Mezzo Pd al fianco di Buzzi
"Giuliano Poletti lo conosco: è un galantuomo". Matteo Renzi difende a spada tratta il suo ministro, eppure quella foto che ritrae l'ex presidente di Legacoop a una cena con alcuni protagonisti della brutta storia criminale salita agli onori della cronaca con il nome "Mafia Capitale" un qualche imbarazzo e anche qualche dubbio lo provoca. "Sono stufo di essere tirato in ballo per quella foto del 2010. Come presidente della Legacoop partecipavo a migliaia di iniziative e non potevo conoscere tutti coloro che incontravo. E in ogni caso non c'è alcuna mia responsabilità", si difende Poletti. Peccato che quella foto (in cui è immortalato insieme all'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l'ex numero uno dell'Ama, Franco Panzironi, l'attuale deputato Pd Umberto Marroni, e il boss dei Casamonica) sia solo una delle tante in cui il ministro viene ritratto a fianco con Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati e presidente della Cooperativa sociale "29 giugno" finito in galera dopo la retata di martedì scorso perché, secondo l' accusa, "si occupa della gestione della contabilità occulta della associazione e dei pagamenti ai pubblici ufficiali corrotti". Foto e ringraziamenti pubblici, foto e interviste, foto e auguri che compaiono sul Magazine della cooperativa "29 giugno", la creatura dell' uomo del Pd. Non solo il ministro - Con Buzzi, inoltre, avevano avuto rapporti anche altri esponenti del Pd che adesso sostengono di non conoscerlo. A partire dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, che - ospite da Lilli Gruber - ha escluso categoricamente di conoscerlo. Niente di più falso e ci sono altre foto a dimostrarlo. Foto esibite come fiore all'occhiello da Buzzi che le ha addirittura pubblicate sul sito della cooperativa "29 Giugno". E sfogliando la photogallery spunta anche una visita dell'eurodeputata Pd Simona Bonafè. La lettera a Poletti - La foto di Poletti, pubblicata sul Fatto Quotidiano, campeggia proprio accanto a quella di Buzzi nel numero dedicato all'approvazione del bilancio 2013. Nell' editoriale di apertura, Buzzi spiega la scelta di dedicare la copertina a Poletti non è casuale, e "all'amico ministro" invia un caloroso saluto. Non solo. Nell' ottobre del 2013, rivela Salvatore Cannavò, il presidente della "29 giugno" scrive all' amministratore del gruppo finanziario Ugf (Unipol), Carlo Cimbri per lamentare il mancato ottenimento di un finanziamento. "Troppo esposti" risponde l'Unipol alla richiesta di un prestito a medio termine di 800 mila euro. I debiti della cooperativa, in effetti, ammontano a 18 milioni e con Unipol la "29 giugno" ha, a quella data, linee di credito già aperte per 18,8 milioni. Buzzi invia la lettera "per conoscenza" a due persone: al presidente della Repubblica ma anche al presidente di Legacoop, Giuliano Poletti. Per far capire l'importanza della propria situazione, poi, invia a Cimbri la relazione di approvazione del bilancio, sottolineando che questa "si è tenuta alla presenza del presidente nazionale di Legacoop Giuliano Poletti e dell'ad di Banca Prossima, Marco Morganti". Sarà proprio Banca Prossima, del gruppo Intesa Sanpaolo, specializzata in progetti "no profit", a mettere a disposizione la propria piattaforma Terzo valore, per un progetto di raccolta fondi da 900 mila euro avviato dopo il rifiuto di Unipol. Le intercettazioni - A tutto questo si devono aggiungere le intercettazioni di Buzzi dalle quale emerge in modo chiaro e netto come il mondo della cooperazione, soprattutto quella rossa, sia il vero fulcro attorno al quale muove tutto il sistema corruttivo dell'organizzazione capeggiata da Carminati. Poletti comunque non è indagato, non ha commesso nessun illecito.