Lifeline, Malta accoglie la Ong e organizza i ricollocamenti in Europa: aderiscono otto Paesi, tranne la Germania
La nave Lifeline con a bordo 234 persone potrà attraccare a Malta oggi pomeriggio, dopo una lunga trattativa diventata tesa questa mattina tra il governo maltese e la nave della Ong. A passare alla fine è la linea frutto dell'accordo Conte-Macron, nato dall'incontro informale a Roma tra il premier italiano e il presidente francese che hanno stabilito il principio di ricollocazione degli immigrati attraverso ponti aerei al momento dello sbarco. Leggi anche: Lifeline a largo per ore? Perché è colpa della Merkel A lungo la Lifeline ha chiesto alle autorità maltesi di poter almeno entrare nelle loro acque territoriali, così da trovare riparo dal mare grosso. La Valletta però ha dovuto temporeggiare, con lo scopo di accogliere la nave in un suo porto, ma con la certezza di poter ricollocare le persone a bordo in altri Stati membri dell'Unione europea. I primi intoppi a metà mattinata sono arrivati da alcuni stop improvvisi, arrivati per esempio dalla Germania, che ha negato la propria disponibilità ad accogliere parte delle persone a bordo della Lifeline, confermando la linea fino alla conclusione della trattativa. Solo in tarda mattinata, Muscat ha spiegato cosa sia realmente accaduto nelle ore precedenti, rendendo note le disponibilità di otto Paesi, compresa Malta: Francia, Italia, Portogallo, Spagna, Lussemburgo, Belgio e Olanda. Una volta curate dagli operatori maltesi, i ricollocamenti procederanno via aerea, anche se il premier Muscat ha dichiarato di non conoscere ancora le quote per singolo Paese. Chissà se il presidente Macron sarà così coerente da definire "vomitevole" la posizione di Angela Merkel, così come si spinse a dire senza particolari problemi a proposito della minaccia del blocco dei porti italiani da parte di Matteo Salvini. Solo nel pomeriggio il governo tedesco ha reso note le proprie condizioni per accogliere parte degli immigrati a bordo della Lifeline. A parlare è stato il falco dell'esecutivo di Angela Merkel, Horts Seehofer, che ha chiarito: "La Germania accetterà quota dei migranti presenti sulla Lifeline, solo se le nave cella Ong tedesca verrà sequestrata".