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Omofobia, le polemiche su Guido Barilla arrivano negli States

La fiera del politically correct valica l'oceano Atlantico. Giornalisti e politici contro l'industriale italiano

Ignazio Stagno
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Tantò tuonò sulla sortita di Guido Barilla sulla famiglia tradizionale nei suoi spot, che piovve anche negli Stati Uniti. Sì, perché le polemiche sulla battuta del patron dell'impero del grano, con conseguete campagna di boicottaggio dei suoi prodotti, ha valicato l'oceano Atlantico ed è sbarcata negli States. Lì dove i dogmi del politically correct sono una cosa serissima (e la pasta Barilla gode di una certa notorietà), una valutazione così poco gay friendly, come quella di Guido sul veto alle famiglie omonei suoi spot, non poteva passare inosservata. L'escalation - La prima eco americana alla querelle-Barilla viene da New York, in fibirillazione per le prossime elezioni del sindaco. Chirlane McCray, che prima di sposare il candidato primo cittadino democratico Bill De Blasio era lesbica, ha twittato la propria adesione al boicottaggio: "Se non ti piace il nostro messaggio trova un altra marca di pasta. Invito accettato, Barilla", ha cinguettato con tanto di foto dai corridoi del market. All'intervento della moglie non poteva non seguire quello del marito De Blasio, ma neanche il candidato repubblicano alla poltrona che fu di Rudolph Giuliani, Joe Lotha, si è tirato indietro dal biasimare Barilla. La stampa a stelle strisce si è unita in modo unanime nella condanna all'omofobia di Barilla (alla Cbs al New York Post, da Usa Today all'Huffington Post, sino alla Cnn e al Washington Post), con interventi di columnist, esperti di marketing e polemisti. Non potevano mancare gli sfottò del web, e non sono mancati. Il sito BuzzFeed stila la classifica dei formati di pasta etero: vincono gli spaghetti, che sono i più 'straight', agettivo che in inglese significa sia dritto che etero.

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