Datagate, gli Usa a Hong Kong: arrestate SnowdenLo scandalo travolge la Gran Bretagna
L'ex Cia accusato di spionaggio dai procuratori della Virginia. Il Guardian rivela: "Londra intercetta chiamate e internet attraverso la fibra ottica"
La polizia americana sta aspettando di procedere, bloccarlo, condannarlo. Edward Snowden, talpa del Datagate, è accusato - da parte dei procuratori federali della Virginia - di spionaggio e furto di dati sensibili. L'ex analista dei servizi segreti Usa infatti ha svelato l'esistenza del noto programma di spionaggio informatico Prism. Secondo il Washington Post Snowden, sarebbe pronto a lasciare Hong Kong e a volare, su un jet privato, fino in Islanda, dove potrebbe chiedere asilo politico. Le accuse - Il governo americano accusa l'ex analista di furto di proprietà governativa, nonostante l'incriminazione resti momentaneamente riservata. I funzionari Usa chiedono all'autorità di Hong Kong di intervenire sul caso, emettendo immediatamente un mandato d'arresto nei confronti di Snowden. Il Washington Post svela inoltre che l'accusa è stata inoltrata dai procuratori federali del distretto della Virginia orientrale, dove si trova anche la Booz Allen Hamilton, società per cui Snowden lavorava. Estradizione - Sulla sua testa pesano le accuse di spionaggio e furto di informazioni di proprietà governativa. I procuratori federali, che hanno avanzato le accuse lo scorso 14 giugno, stanno adesso avanzando verso una richiesta formale di estradizione dall'ex colonia inglese. Costringere Snowden al rientro in patria però non sarà cosa semplice, poiché il trattato di estradizione tra Stati Uniti e Hong Kong include un'eccezione per alcuni reati di carattere politico. Il grande fratello - Intanto lo scandalo Datagate non si arresta e la Gran Bretagna inizia, veramente, a tremare. Snowden ha infatti rivelato, attraverso la pubblicazione di alcuni documenti su il The Guardian, che l'agenzia di intelligence britannica Gchq - Government Communications Headuarters - avrebbe, in segreto, intercettato una quantità smisurata di dati internet e traffico telefonico sui cavi di fibra ottica a livello globale. informazione condivise, in un secondo momento, con l'agenzia americana Nsa (National Security Agency). Operazioni di spionaggio andate avanti per mesi, circa diciotto, e che in codice prendevano il nome di Tempora. Secondo l'ex Cia la Gchq avrebbe spiato, ed esaminato, eventi telefonici ad un ritmo di 600 milioni al giorno più 200 cavi di fibra ottica. Molte le forze impegnate nell'operazione, circa 300 analisti della Gchq e 250 della Nsa. Secondo Nick Pickes, direttore del gruppo inglese Big Brother Watch, impegnato nella tutela della privacy: "se la Gchq ha spiato milioni di persone innocenti, allora dovrà intervenire il Parlamento".