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Il fisco schiaccia i debolima alle banche fa uno scontoda 4 miliardi di euro

Gli istituti devono 5 miliardi tra tasse non pagate e sanzioni. Ma alla fine l'erario intascherà un solo miliardo

Matteo Legnani
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  di Gianluigi Paragone Partiamo dalle cifre. Il numero «boa» è un range compreso tra i 120 e i 150 miliardi: tanto, secondo l'Istat, è l'imponibile sottratto all'erario. Ora, domando al presidente Monti e al numero uno di Agenzia delle Entrate Befera, è mai possibile pensare sul serio che a questa cifra  si arrivi per gli scontrini non emessi, per le fatture in nero non rilasciate dall'idraulico o per le ore in nero pagate all'insegnante di ripetizione? La risposta di chi ha un quoziente intellettivo medio è no. No, no e ancora no. A queste cifre ci si arriva perché c'è un numero «ristretto» di soggetti che evade per cifre da capogiro.  Mesi fa il generale della Guardia di Finanza Bruno Buratti denunciò che in una indagine fu sequestrata «una fattura falsa che riportava come imponibile un miliardo di euro e Iva per 200 milioni: un danno per lo Stato di oltre 500 milioni di euro». Lo stesso comandante, per meglio spiegare il danno, aggiunse che era «come se, per due mesi, nessun bar d'Italia rilasciasse lo scontrino fiscale per i 70 milioni di cappuccini o caffè bevuti ogni giorno dagli italiani».  Allora, porca vacca, lo sanno benissimo chi sono i grandi evasori! Tra questi le banche, le quali nascondono al fisco non pochi soldini. il fisco ha mosso contestazioni alle banche per una somma tra i quattro e i cinque miliardi di euro di imposte non pagate e sanzioni. Alla fine attraverso le transazioni lo Stato potrebbe incassare poco più di un miliardo. E gli altri tre o quattro miliardi?». Abbuonati come si fa con i bambini piccoli: bravo, hai detto la verità quindi mamma e papà stavolta chiudono un occhio. Leggi l'articolo integrale di Gianluigi Paragone su Libero in edicola oggi, giovedì 22 novembre  

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