Peggio di uno stallo

Tav, assist di Giuseppe Conte ai grillini: "Così non si deve fare", il governo può collassare

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Davide Locano

Lo ammette chiaro e tondo, Giuseppe Conte. Ammette l'ovvio: "Siamo oggettivamente a uno stallo" tra Lega e M5s. Così in conferenza stampa a Palazzo Chigi, dove il premier è chiamato a fare il punto sul caso Tav che sta minando gli equilibri di governo: nelle ultime ore la situazione pare essere precipitata e niente può più essere escluso. Conte, in premessa, ha affermato: "Vorrei ricordare e invitare a considerare tutti i cittadini che non esiste alcuna dichiarazione mia anche prima che assumessi" incarico di governo "che mi abbia visto favorevole o contrario alla Tav. Non ho mai preso posizione a favore o contro". Dunque ha aggiunto di voler "affrontare questa questione con senso di responsabilità e con equilibrio". Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev Eppure, subito dopo, il premier si schiera su posizioni assai più vicine a quelle grilline: "Non sono allo stato affatto convinto che questo progetto infrastrutturale è quello di cui l’Italia ha bisogno", afferma. E ancora: "Se lo dovessimo cantierizzare oggi mi batterei perché il progetto non fosse realizzato. Lo dico perché voglio che i cittadini italiani siano messi al corrente costantemente". Secondo il premier, "per noi il punto di riferimento sono gli esperti nominati da Toninelli. Ieri siamo stati a lungo con esperti, noi siamo partiti per il nostro percorso dall'analisi costi benefici". E sull'analisi, Conte afferma: "Mi sono convinto che l'elaborato che ci è stato consegnato realizza una attendibile analisi costi benefici". Leggi anche: Tav, Conte e la surreale nota dopo il vertice Conte, insomma, conferma lo stallo e soprattutto conferma che, a suo parere, la Tav così com'è non s'ha da fare. Non decide nulla, prende tempo, calcisticamente parlando spazza la palla in tribuna. E prova anche a coinvolgere nella questione la Francia, ovviamente parte in causa, e l'Europa. "Alla luce dei forti dubbi e perplessità credo sia d’obbligo per chi si assume la responsabilità di una decisione che non appare affatto convincente procedere a una interlocuzione con i partner, Francia e Ue, per condividere dubbi e perplessità sulla base dell’analisi costi-benefici. Ci sono altri partner? Ci confronteremo, acquisiremo le loro valutazioni e poi decideremo", ha concluso il premier. Lo stallo continua. E tutto può succedere.