Il burocrate
Jean-Claude Juncker, il pentimento tardivo su austerity ed Europa: l'ultima vergogna
Il tuo browser non supporta il tag iframe
Il pentimento tardivo, molto tardivo, di Jean-Claude Juncker. Mister Europa sottolinea come durante la crisi dei debiti sovrani è stata messa in atto una "austerità avventata" ed è stata data "troppa influenza al Fondo Monetario Internazionale". E ancora, i paesi dell'area euro hanno mostrato "poca solidarietà nei confronti della Grecia". Così Juncker intervenendo in aula a Strasburgo durante la cerimonia per il ventennale dell'euro. Insomma, soltanto ora, dopo che i danni - irreversibili - sono stati fatti, il burocrate riconosce i disastri dell'Europa che ora guida. Leggi anche: Juncker conciato così dal presidente greco "Ci sono state forti critiche nei confronti delle politiche della zona euro - ha proseguito Juncker - sono critiche che prendo personalmente perché all'epoca ero presidente dell’Eurogruppo durante la principale crisi economico finanziaria. Sì, c’è stata l’austerità - ha aggiunto - c’è stata una austerità, forse un po’ avventata, ma non certo perché volevamo colpire chi lavora o chi è disoccupato. Le riforme strutturali continuano a essere fondamentali". E ancora: "Mi rammarico di aver dato troppa importanza all’influenza dell’Fmi. Se la California entra in crisi, gli Usa non si rivolgono al Fondo, e noi avremmo dovuto fare lo stesso". Come detto, tardimento davvero tardivo. Nel video (Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev) l'intervento di Juncker