Il milleproroghe

Milleproroghe, il brutto segnale per la maggioranza M5s-Lega: dal 6 giugno mancano 34 voti

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Gino Coala

Ventuno voti in meno rispetto alla fiducia che il governo Conte ha incassato lo scorso 6 giugno, giorno in cui il premier si presentò in Aula a Montecitorio per al prima volta.La prima fiducia posta dall’esecutivo su un provvedimento, esattamente il decreto Milleproroghe, dopo 100 giorni a palazzo Chigi, fa registrare 21 voti in meno: i sì, infatti, sono stati 329, mentre il 6 giugno furono 350 i voti favorevoli, quando votarono a favore anche alcuni deputati ex M5s e gli esponenti del Maie, questi ultimi anche oggi hanno dato il loro voto alla fiducia. Considerate le assenze, tra quelle giustificate e quelle no - che saranno verificabili sui tabulati ufficiali della votazione - l’esecutivo comunque ottiene 21 voti in meno. Se si considerano invece i voti totali che sulla carta ha la maggioranza M5s-Lega, ovvero 346 voti (222 deputati del M5s e 124 della Lega), nel voto di fiducia di oggi la maggioranza ’perdè quindi 17 voti.