Liliana Segre: "Con violenza di tedeschi e fascisti fummo caricati sui treni con carri bestiame"
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(Agenzia Vista) Roma, 28 gennaio 2025 “Eravamo incerti, non sapevamo cosa fare. Mio papà decise che saremo scappati in Svizzera. Si preparò. Ebbe un permesso. Mio nonno aveva il Parkinson e per metterlo in salvo provammo a scappare in Svizzera. Dopo una fuga ridicola, da borghesi piccoli piccoli, mai ci aspettavamo che gli svizzeri ci avrebbero respinto. Riaccompagnati alla frontiera siamo stati arrestati. Essere arrestati da italiani che erano disperati nell’arrestarci. Il giro delle prigioni, Varese, Como, San Vittore. Poi siamo stati chiamati uno per uno per nome e portati sotto la stazione. Poi con la violenza di tedeschi e fascisti, siamo stati caricati sui treni con carri bestiame. Il viaggio verso il campo di concentramento fu “una settimana strana. Quelli più fortunati pregarono. Io vengo da una famiglia più che laica, atea. Molti piangevano. Poi hanno smesso”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre nel corso del suo intervento alla cerimonia per il Giorno della Memoria al Quirinale. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev