Il brano in equilibrio tra energia e introspezione

In anteprima il video "Ti odio" il nuovo singolo degli Altomare

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TMNews

Milano, 22 nov. (askanews) - In anteprima il video "Ti odio" il nuovo singolo degli Altomare. Il brano combina chitarre dalle melodie sognanti con ritmiche decise, creando un equilibrio perfetto tra energia e introspezione. Le armonie, che richiamano il pop punk dei primi anni 2000, evocano un senso di nostalgia, rendendo il pezzo immediatamente riconoscibile e trascinante.

Il testo si immerge nelle profondità delle emozioni umane, affrontando un tema universale e dolorosamente attuale: la difficoltà di abbandonare un rapporto tossico. È una canzone che parla a chiunque si sia trovato intrappolato in una relazione che, nonostante faccia male, sembra impossibile da lasciare. La mente razionale ci avverte del pericolo, ma i sentimenti ci incatenano con una forza irresistibile, fino a convincerci che "più male mi fa, più lo voglio".

Con "Ti odio", gli Altomare raccontano le complessità di un amore tormentato, fatto di contraddizioni, desideri intensi e un senso di impotenza che diventa quasi familiare.

Il risultato è un brano capace di far riflettere, commuovere e, al tempo stesso, far muovere la testa al ritmo della musica.

"TI ODIO" segna un passo importante nella discografia della band, confermando ancora una volta la loro capacità di mescolare testi profondi a sonorità punk rock, tipiche della band.

Altomare è un nuovo progetto nato nel 2022 da 4 vecchi amici con personalità diverse tra loro che virano verso la stessa meta.

Il rapporto familiare che li contraddistingue viene riportato anche sul palco dove gli piace portare uno show carico ed energico, forte della fiducia, musicale e personale, costruita in anni di condivisione di palchi con precedenti progetti e di post serata passati insieme.

Il sound, alternative/pop-rock, è contraddistinto da linee vocali e riff melodici contrapposti a ritmiche aggressive, dove l'uso di pad e synth si amalgama al suonato.

I testi con un retrogusto malinconico, i riff che strizzano l'occhio al passato, la ritmica che inesorabile macina nelle retrovie, non è un genere, è uno sfogo.