Non succedeva da un secolo, bocciato sei volte Kevin McCarthy
In USA la Camera non riesce a eleggere lo Speaker, ecco perché
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Roma, 5 gen. (askanews) - A Washington La Camera dei Rappresentanti, ancora senza Speaker ovvero presidente, si è aggiornata a giovedì nella serata italiana. Sei round di votazioni non sono riusciti ad eleggere il repubblicano Kevin McCarthy, boicottato dall'ala radicale conservatrice del partito. Da un secolo a questa parte, lo Speaker ovvero la guida del partito di maggioranza era sempre stato eletto al primo voto.
Uno stallo causato da una spaccatura interna al partito. McCarthy potrebbe gettare la spugna; le sue speranze di successo sono egate alle concessioni che potrebbe fare all'ala più a destra dei repubblicani. Sono una ventina i dissidenti che bloccano la sua elezione, tutti deputati estremisti che chiedono posti influenti nelle Commissioni della Camera, e hanno in mente un programma specifico di interventi sul bilancio federale per bloccare la spesa pubblica.
Situazione che irrita molti deputati. Come Derrick Van Orden eletto nel Wisconsin: "Possiamo scendere a compromessi" ha detto "ma non capitoleremo e la differenza è importante. I repubblicani sono 222, se 20 persone possono fare quello che vogliono, gli altri 202 possono anche andare a casa, perché la maggioranza la farebbero in venti".
La maggioranza per l'elezione di McCarthy è di 218 voti e i repubblicani ne hanno solo quattro di più in tutto dopo le elezioni di metà mandato.
"C'è un senso di frustrazione collettiva" ha detto il deputato Mike Waltz della Florida, "perché non otteniamo nulla di concreto per arrivare a una maggioranza per McCarthy".
I venti dissidenti sono estremisti in gran parte sostenitori dell'illegittimità dell'elezione di Joe Biden alla Casa Bianca. Lo stallo potrebbe durare a lungo, mentre la Camera dei Rappresentanti senza Speaker non può funzionare.